MyMovies e la nuova piattaforma on demand
Gianluca Guzzo, amministratore delegato di MyMovies, parla di diffusione culturale e accessibilità. Piccole rivoluzioni domestiche per l'Italia che cambia. Una intervista con Artribune.
Con l’uso sempre più massiccio della Rete e l’arrivo dei nuovi televisori smart, nelle case degli italiani cambia il panorama scopico, le possibilità dell’offerta e con essa il mercato. MyMovies, il sito italiano leader nell’informazione cinematografica, secondo solo a Youtube.com nella categoria entertainment/movies-video, che offre il dizionario aggiornato di tutti i film dal 1985 a oggi, lancia per primo sul web il video on demand. Abbiamo fatto qualche domanda a Gianluca Guzzo, cofondatore e amministratore delegato, per saperne di più.
Tre anni fa è partito il MyMovies Live, una piattaforma sperimentale con appuntamenti mensili che offriva gratuitamente a una sala virtuale di 500 persone film di valore culturale. Come si è evoluta l’iniziativa?
Oggi la proposta si è moltiplicata con titoli che vengono proiettati in quattro diverse fasce orarie e che vengono sostituiti ogni settimana come nei cinema reali. Siamo molto orgogliosi di proporre pellicole che andrebbero perse o che il pubblico italiano normalmente non vedrebbe. Il target di affezionatissimi all’iniziativa continua a crescere, a dimostrazione del fatto che il cinema di qualità ha il suo mercato e che questo non può essere abbandonato. L’offerta di MyMovies Live si distingue per la qualità dei prodotti e per l’esclusività delle prime visioni.
Il Wide, invece, apre un nuovo capitolo della storia italiana del web: è una risposta a un’attuale esigenza del mercato?
MyMovies Wide, Video on Demand nasce per rispondere alle richieste di molti utenti e quindi prima di tutto per offrire un servizio. Il nostro obiettivo è sempre di valore culturale: promuovere una diffusione rapida, profonda e accessibile.
Possiamo avere qualche dettaglio in più?
Partiamo con un catalogo di 1.000 film. Differentemente da Sky non offriamo pacchetti o abbonamenti, ma la visione singola di film con una spesa che parte da 1,90 fino a 2,90 euro per le novità. Qualche casa di distribuzione ha imposto 3,90 euro, ma stiamo lavorando per cercare di uniformare tutti i listini. Una proposta, insomma, che si equivale ai prezzi del vecchio videonoleggio.
Quali case di distribuzione avete coinvolto nel progetto?
Molte grandi società come la Warner, la Lucky Red o la Eagle Pictures, così fra un paio di mesi avremo già a disposizione, per esempio, Cloud Atlas…
Avete fissato obiettivi a breve e lungo termine?
Il sogno sarebbe di riuscire a mettere a disposizione online tutti i film dal 1895 a oggi, come abbiamo fatto prima con il dizionario. Sarebbe un’enorme ricchezza a disposizione di tutti. Per il momento la certezza è che la proposta verrà arricchita a breve con tutte le prossime uscite delle case di distribuzione con cui abbiamo fatto accordi. Se il giro di affari diventa importante, continueremo a investire sull’innovazione.
Federica Polidoro
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