Bellas Mariposas, un caso italiano
A dieci anni da “Ballo a tre passi” che gli valse il David di Donatello come miglior regista esordiente, Salvatore Mereu esce con il suo ultimo piccolo capolavoro “Bellas Mariposas”. Nelle sale dal 9 maggio.
Il film Bellas Mariposas ha avuto difficili vicissitudini distributive e dopo l’uscita con sei copie in Sardegna, finalmente sarà possibile vederlo anche nel resto d’Italia. Salvatore Mereu è diventato distributore di se stesso e alcuni esercenti coraggiosi, con in testa il cinema Alcazar di Roma, hanno rilanciato la sfida.
Soggetto del film il libro omonimo, oggetto di culto in Sardegna, di Sergio Atzeni. In un’ambientazione pasoliniano-gomorresca si muove un coro cacofonico di personalità dai tratti aberranti: un padre erotomane, eroinomani 12enni, prostitute poco più che adolescenti, mamme di famiglia consumate dal lavoro. Uno scenario desolante ma vivo e pulsante, che coinvolge con catartica ruvidezza lo sguardo degli astanti.
Del resto, il racconto in prima persona della giovane protagonista Cate, la quale ammicca continuamente agli spettatori, rivolgendosi letteralmente a loro come se fossero presenti, è quasi disarmante. L’incipit del film nel bagno distrutto di casa calza bene al duplice aspetto ironico e scabroso della materia trattata. Ambientato nella periferia sarda, il plot è scandito durante la giornata di due ragazzine intenzionate a salvare un amichetto dagli intenti omicidi di un bullo di quartiere. L’intervento surreale della coga, l’indovina che anticipa l’epilogo finale con dovizia di particolari, è ai limiti di tutte le degenerazioni felliniane. Nella follia, funziona a meraviglia.
La vita di un film come questo oggi in Italia non è facile. È stato riconosciuto di interesse culturale con sostegno dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema. Il film ha vinto il Premio Schermi di Qualità alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2012, cosa che piace agli esercenti ma che tuttavia non ha risolto la questione della sua distribuzione italiana. Quantomeno nella sua concezione classica. “Molte sale che avrebbero potuto programmare il film sono state chiuse negli ultimi anni, purtroppo. D’altra parte”, continua Mereu, “alla fine dell’anno ci sarà il passaggio definitivo al digitale e, al di là dell’elemento romantico della stampa in pellicola, questa rivoluzione amplierà esponenzialmente le chance di visibilità di un’opera come questa“.
La vita carbonara in patria di Bellas Mariposas è stata riscattata all’estero, dal Big Screen Award ricevuto al Rotterdam International Film Festival 2013, grazie al quale gli è stata assicurata distribuzione in Belgio, Olanda e Paesi Bassi. Trattative sono in corso per il Benelux e il Portogallo. Paradossi del mestiere.
Federica Polidoro
Salvatore Mereu – Bellas Mariposas
Italia | 2012 | 100’
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