Fair Play al cinema. Un film sul mondo del lavoro
Sei divertenti episodi sullo spietato mondo del lavoro si susseguono attraverso altrettante scene di competizione sportiva (e fair play, per l’appunto). Per ricostruire caduta e rinascita di una grande azienda francese a gestione “familiare”.
I protagonisti del film sono impiegati e dirigenti dell’impresa: dal presidente all’amministratore generale (rispettivamente suocero e cognato), dalla bella segretaria ai giovani rampanti dello staff commerciale. Lotte di potere e prevaricazioni, umiliazioni e dominanza psicologica si avvicendano fra campi da squash e percorsi salute in un crescendo di gelosie, esasperato arrivismo, falsità e deliri di onnipotenza, fino al raggiungimento del tragico e delirante epilogo.
Primo (e per il momento unico) lungometraggio del regista francese Lionel Bailliu, Fair Play nasce nel 2006 dall’evoluzione del cortometraggio Squash (girato nel 2002 e con all’attivo una nomination per l’Oscar come miglior corto), da cui prende il là per una costruzione narrativa più complessa, che si articola attraverso brevi ed efficaci sketch di tragicomica follia. Bailliu esaspera e caricaturizza, mostra una società decisamente troppo rampante, ormai definitivamente e inesorabilmente ammalata, popolata da un’umanità costantemente protesa al guadagno facile a tutti i costi, soprattutto a scapito altrui.
Fair Play fa sorridere con dialoghi brevi e incisivi, con interpreti giovani, verosimili e di talento: da Marion Cotillard a Benoît Magimel, rispettivamente nei panni di una timida e affascinante segretaria molestata dal superiore e di un giovane e spietato arrivista.
Ma fondamentalmente il film di Bailliu racconta un mondo piuttosto crudele, dove etica professionale e competenza sono solo un corredo possibile, ma assolutamente non necessario alla sopravvivenza. Dove siamo tutti nemici: sul lavoro, in amore, in affari. Nessuno scrupolo, nessun rimorso, per mantenere in piedi una facciata di rispettabilità si può decidere di licenziare, umiliare o uccidere, perché alla fine ogni essere umano è solo e semplicemente un potenziale avversario… per lo meno fino alla sua definitiva sconfitta.
Giulia Pezzoli
Lionel Bailliu – Fair Play
Francia | 2006 | 103’
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #18
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