Film ad arte. Luigi Presicce e Annalisa Macagnino raccontano San Giuseppe da Copertino
In questi giorni a Lecce va in scena la 17esima edizione del Festival del Cinema Europeo. Un evento che, fino al 23 aprile, raduna come ogni anno non solo registi, attori, autori e produttori nazionali e internazionali, ma anche tante generazioni di appassionati e curiosi. Nella sezione cortometraggi del Puglia Show, concorso riservato ai giovani registi pugliesi under 35, segnaliamo il corto “Giuseppe che sapeva volare” di Lara Castrignano con la regia di Luca Cucci. Con due attori-artisti d’eccezione: Luigi Presicce e Annalisa Macagnino.
UN SANTO DOCUMENTARIO
Un breve documentario di 16 minuti dalla narrazione intima, un inedito immaginario non del tutto onirico ambientato in un paesaggio salentino sospeso tra realtà, misticismo e visioni surreali. In Giuseppe che sapeva volare, dedicato appunto alla figura di San Giuseppe da Copertino, osserviamo come Luigi Presicce (Porto Cesareo, 1976) e Annalisa Macagnino (Tricase, 1981) reinterpretano in chiave contemporanea, e attraverso linguaggi creativi differenti, frammenti agiografici del santo dei voli.
Nel corto scopriamo le fasi di preparazione e realizzazione finale delle due opere: Presicce propone la performance Per il volto di Maria, mentre Macagnino realizza un’installazione in sei quadri dal titolo Fai leggier ogni peso grave.
I COMMENTI DEGLI ARTISTI
“Di questa straordinaria esperienza”, dichiara Annalisa Macagnino, “ho voluto sottolineare la sublimazione della materia attraverso una serie di elaborati grafici e soprattutto attraverso la realizzazione di un piccolo solido in piombo, ottenuto mediante fusione”.
“Per me”, commenta Luigi Presicce, “è un omaggio a san Giuseppe, un’esperienza molto sentimentale, un legame che vivo fin da quando ero piccolo; una sorta di devozione che, a prescindere dalla religione, è legata a un dialogo molto trasparente; quando ero piccolo mia madre mi ha sempre portato alla festa di San Giuseppe, quindi tutta la liturgia intorno alla processione, al santo e al volo era un momento molto atteso. Questo mio tentativo di volo, che non si chiude mai, è molto legato alle probabili aspettative che avevo da bambino, perché in qualche modo sognavo spesso di volare, era un sogno ricorrente e che tra l’altro continuo a fare; tanto che ancora oggi, nella realtà dico, non sono ancora sicuro di non esserci riuscito; non so se un sogno o realtà, ma da bambino ricordo di aver volato, ma non vi è certezza”.
PAROLA AL REGISTA
Il film, prodotto da Apulia Film Commission, è scritto e ideato dalla creative producer Lara Castrignanò, mentre la regia è stata affidata al giovane Luca Cucci (Brindisi,1988) che a caldo dopo la proiezione nella sala 4 del Cinema Massimo ci ha raccontato: “Sono molto contento perché quest’esperienza è stata una sia una sfida che una crescita, è la prima volta che realizzo un documentario d’arte e per questo motivo ho cercato di essere me stesso, senza contaminarmi tanto; il tema da trattare non era semplice e poi ho avuto la fortuna di imparare e apprezzare i lavori di due artisti molto differenti tra loro come Luigi e Annalisa. Durante le fasi di lavorazione ho tentato di guardare in silenzio, ho provato a osservare con rispetto la loro arte attraverso una macchina da presa invisibile cercando di non spezzare quel momento magico; mi auguro di esser stato un regista operaio al servizio dell’arte con umiltà”.
Giuseppe Amedeo Arnesano
www.festivaldelcinemaeuropeo.com
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