Dalla letteratura al cinema. I nuovi arrivi in sala
Lungo un percorso ideale che unisce libri e film, nei prossimi mesi saranno diversi gli appuntamenti al cinema degni di molta attenzione. Da Sofia Coppola a Donato Carrisi, dalle pellicole internazionali a quelle nostrane. Qualche consiglio di lettura e, successivamente, di visione.
Le storie, le grandi storie scritte nei libri, che prendono vita sul grande schermo sono da sempre un “must”. Nel corso dei decenni, la letteratura ha regalato una notevole dose di fantasia e magia, e la meno recente macchina da presa ha saputo realizzare grandi capolavori cinematografici dando fisico e voce a personaggi privi di corpo. Chiusa la prima parte del 2017 e proiettati verso la “seconda” stagione cinematografica, è il momento di fare il punto sui titoli cine-letterari da non perdere. Si tratta di una doppia guida: per la lettura estiva e per la visione autunnale e invernale.
REMAKE E NUOVI SGUARDI
The Beguiled, il film di Sofia Coppola premiato come Migliore regia al 70esimo Festival di Cannes, arriverà in Italia, con il titolo L’Inganno, il prossimo 21 settembre con Universal Pictures. Il film, sceneggiato anche dalla figlia di Francis ed Eleanor Coppola, è il remake del film La notte brava del soldato Jonathan (1971) diretto da Don Siegel, oltre che adattamento cinematografico del romanzo A Painted Devil (1966) scritto da Thomas P. Cullinan. Un uomo viene ferito e curato dalle donne di un collegio femminile. Tre di loro si innamorano di lui. Lui è Colin Farrell, loro sono Nicole Kidman, Kirsten Dunst ed Elle Fanning. Un film femminista e femminile, sfacciato e puritano, forse il migliore dopo Lost in Translation.
Dopo Cullinan tocca a Stephen King. È in arrivo infatti anche It, diretto da Andrés Muschietti, con protagonisti Bill Skarsgård, nel ruolo dell’entità demoniaca Pennywise/It, e Jaeden Lieberher nei panni di Bill Denbrough, il bambino a capo del “Club dei Perdenti”. Il film è ambientato in una cittadina immaginaria del Maine ed è l’adattamento dell’opera di King dopo la serie tv del 1990, in cui Tim Curry vestiva i panni del terrificante Pagliaccio. Il film, che fa tremare di paura sin dalle immagini del trailer, si incentra però solo sulla prima parte del romanzo, ambientata negli Anni Ottanta.
DA AGATHA CHRISTIE A DONATO CARRISI
E non c’è due senza tre! Non c’è Stephen King senza Agatha Christie. È infatti previsto nell’inverno 2017 il film Assassinio sull’Orient Express, adattamento dell’omonimo romanzo datato 1934. Il film, diretto da Kenneth Branagh e scritto da Michael Green, è interpretato dallo stesso regista nel ruolo di Hercule Poirot, affiancato da un cast di superstar che comprende Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Josh Gad, Derek Jacobi, Michelle Pfeiffer e Daisy Ridley. Il romanzo della Christie è già stato portato al cinema nel 1974 da Sidney Lumet e in quell’occasione fu Albert Finney a impersonare il celebre detective Poirot. Nel film apparivano anche lo 007 per eccellenza, Sean Connery, e la superba Ingrid Bergman.
Di seconda volta, ma non di secondo adattamento, si parla davanti a Le nostre anime di notte, scritto da Kent Haruf. A cinquant’anni da La caccia (1966), il loro primo film insieme, Jane Fonda e Robert Redford tornano a condividere un set cinematografico. Il risultato è una storia dolce e coraggiosa, in cui quello che conta è “l’insieme” e il presente. In questo caso nessun remake, ma una vera e grande “prima volta”.
Prima volta anche per Donato Carrisi dietro la macchina da presa per il suo La ragazza della nebbia. Lo scrittore italiano di thriller, la penna per eccellenza del giallo e della suspense. “La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia”. Una notte in cui troveremo Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Thierry Toscan, Jacopo Olmo Antinori, Antonio Gerardi, Greta Scacchi e Jean Reno. Come opera prima non si poteva sperare di meglio.
LA BORGHESIA SECONDO FRANCESCA ARCHIBUGI
E infine, per lei non si tratta di opera prima ma di dramma borghese. Francesca Archibugi, dopo il remake del francese Il nome del figlio, sceglie il libro di Michele Serra, Gli sdraiati, per una trasposizione cinematografica. Il film, a differenza degli altri sopra citati, già completi o in fase di editing, sarà pronto in autunno. Girato in una Milano poco conosciuta dalla regista, restituirà l’immagine di una borghesia gentile e cortese. Una borghesia a modo e ben educata che vive una distanza abissale tra giovani-adulti-anziani. “Il cinema italiano si occupa di vite operaie, mafiose, di borgata, dialettali: ha come un rifiuto a raccontare la borghesia, come se si vergognasse di conoscerla, di darle un valore, di sfiorarne la cultura, e penso cosa sarebbe il cinema americano senza Woody Allen. La nostra borghesia è una miniera di storie, basta non averne paura“, afferma la regista, che per il ruolo del padre ha scelto Claudio Bisio.
– Margherita Bordino
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati