Venezia 74: Jane Fonda e Robert Redford, Leoni d’oro nella notte con il film Our Souls at Night
Leoni d’oro alla carriera, Jane Fonda e Robert Redford hanno illuminato il Lido con la loro presenza e con un film, Our Souls at Night, che racconta l’amore nella terza età.
Our Souls at Night è il film che celebra il Leone d’oro alla carriera dato a Jane Fonda e Robert Redford, ad una coppia di star di Hollywood divenute un esempio di attivismo e di impegno civile. Dopo 47 anni dal loro ultimo film insieme, sono giunti alla 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per presentare la storia delicata e vibrante di un amore ottuagenario alle prese con gli ultimi giorni felici, con le ultime idee sulla vita e alcuni grandi vuoti da riempire.
LE PAROLE DI REDFORD E FONDA
Drammatico ma anche delicato e vibrante, il film è diretto dall’indiano Ritesh Batra, regista cresciuto nella scuderia del Sundance Film Festival, che produsse il suo Lunchbox nel 2013. “Sundance”, dice Redford in una conferenza stampa affollata, “è un altro modo per dire indipendenza, l’ho pensato per dare voce a chi non l’aveva. Nacque come laboratorio nel 1980, insieme con altri professionisti del cinema volevamo formare i giovani ma quando abbiamo visto che i festival erano in mano alle major e agli artisti già affermati ho pensato di creare una vetrina, un festival”. Oggi, a ottant’anni, Redford appare in un film che forse più di tutti gli consente di essere se stesso: “ho apprezzato il fatto di poter recitare un personaggio che ha la mia età”, dice. Un’età, come si vede nel film, in cui la fortuna si misura nella distanza che ti separa da un ospedale, in cui ogni momento sai che è regalato e non più scontato ed in cui occorre saper convivere con i propri errori e fantasmi, rimorsi e perdite. “In effetti”, sostiene Jane Fonda che della leonessa ha ancora il piglio, “la nostra è un’età in cui l’amore se non svanisce si rafforza. Il lato sensuale e il desiderio sono molto importanti, io ancora oggi vivo per godere il lato sexy della vita. L’amore da anziani è più bello perché finalmente conosci il tuo corpo, e anche se la pelle non è più quella di un tempo, sai cosa ti fa stare bene e non provi vergogna nel chiederlo”.
LA TRAMA DEL FILM
Tratto dal bestsellers omonimo di Kent Haruf la storia di Louis ed Holly ha un che di sottilmente scandaloso, specie in un mondo, quello della provincia wasp del Colorado in cui l’amore extraconiugale, anche se tra due vedovi ormai, assume sempre un tono inadeguato ma che il regista e i due divi sanno calibrare spiegandoci quanto ogni età possa avere le sue bellezze, come la pace entra nel cuore quando non si pretende più di aggiustare tutto, come la solitudine sia un male e una semplice conversazione possa diventare salvifica, anche se si parla solo del tempo che fa. I treni persi o del tutto mancati, il dolore arrecato ai figli, gli amici che muoiono, le notti insonni, i sogni irrealizzati sono i temi forti eppure di contorno ad un film che è fatto di corpi e di sguardi: i corpi dei due eroi ormai alle prese con le complicazioni dell’età e gli sguardi divertiti degli amici, giudicanti dei figli e innamorati del nipote. Dopo 47 anni dal loro ultimo film insieme le due star si ritrovano sul set come voi ed io faremmo al bar, per dire una loro ultima cosa. “Ero curiosa di lavorare ancora con Robert”, dice Fonda, “un artista che ha cambiato le sorti del cinema americano. Volevo vedere che uomo splendido fosse diventato, ho avuto delle fantasie ai tempi di “A piedi nudi nel parco” (la pellicola di Gene Saks nella quale i due hanno lavorato insieme nel 1967)”.
JANE E ROBERT INSIEME
E siccome nei film fatti insieme, come nel bellissimo Il cavaliere elettrico di Sidney Pollack (proiettato tra i film restaurati) Robert aveva l’ultimo sguardo ma Jane l’ultima parola: “Questo film e il Leone d’oro – dice la diva – coronano il nostro lavoro: abbiamo iniziato insieme e finito insieme”. Benché in ottima forma, magri, curati e smart, i due leoni sentono il tempo arrivare e non lo nascondono più e ciò fa tenerezza e tristezza insieme. Non nascondono neppure questo. E ciò è un lusso che soltanto una certa età può riservare, ed è bello che lo esibiscano in questa edizione della Mostra del cinema dove il sentimento della rabbia sembra prevalere in antitesi con questo film che proprio ogni rabbia vuole dissolvere. “Una volta che sei alla fine”, conclude Jane, “non è il successo o i soldi che contano ma se hai l’amore dei tuoi cari e degli amici, se sai di aver fatto del tuo meglio per dar loro il tuo amore”.
– Nicola Davide Angerame
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati