Dispositivi narrativi a Bergamo con il progetto International Media Mixer che anima il cinema
Gli archivi intesi come dispositivi narrativi sono i protagonisti di International Media Mixer – Live Cinema, tra gli eventi speciali della 36ª edizione di Bergamo Film Meeting. Domenica 11 marzo saranno sonorizzati i film dal vivo
Gli archivi intesi come dispositivi narrativi sono i protagonisti di International Media Mixer – Live Cinema, tra gli eventi speciali della 36ª edizione di Bergamo Film Meeting, che vede coinvolti il Chicago Film Archives e Lab 80, Archivio Cinescatti di Bergamo. Collaborazione che ha permesso agli artisti italiani Giuseppe Boccassini, Federico Francioni e Yan Cheng di realizzare nuovi film basati sui materiali presenti nell’archivio di Chicago, e viceversa, agli artisti americani Lori Felker e Domietta Torlasco di lavorare sull’archivio Cinescatti di Bergamo, che raccoglie un significativo patrimonio di film di famiglia.
CINEMA E MUSICA DAL VIVO
I film saranno sonorizzati dal vivo domenica 11 marzo a Bergamo, nella Sala alla Porta S. Agostino da Alex Inglizian e Tomeka Reid, tra le più originali e versatili violoncellista della comunità jazzistica di Chicago dell’ultimo decennio, e dai musicisti italiani Patrizia Oliva e Stefano “Urkuma” De Santis. Curato da Michelle Puetz e Karianne Fiorini l’International Media Mixer permette di indagare le molteplici possibilità di scavo e emersione permessi dagli archivi filmici, per fornire a documenti storici una visibilità altrimenti negata, e per interrogarsi sui modi in cui possono essere interpretati.
IL PROGRAMMA
“La scelta degli artisti è stato un percorso di ricerca piuttosto lungo” racconta Karianne Fiorini. “Io e Michelle Puetz cercavamo filmmaker e musicisti che lavorano in modo nuovo su film di famiglia, documentari, film amatoriali e sperimentali. Ho scoperto Federico Francioni e Yan Cheng nella sezione “Satellite” della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro nel 2016. Li ho selezionati perchè anche se non avevano mai lavorato con i materiali d’archivio, guardando i loro film ho avuto la sensazione di guardare film composti di found footage, che loro stessi però avevano girato. Di Giuseppe Boccassini mi colpisce invece la sua personale riconfigurazione del materiale cinematografico. Per i musicisti mi sono rivolta a una meravigliosa artista come Patrizia Oliva, che usa strumenti elettronici e la voce come fonte principale del suo lavoro, e a Stefano ‘Urkuma’ De Santis, che per le sue composizioni sonore rielabora l’archivio da lui costituito di suoni ambientali”.
– Lorenza Pignatti
Domenica 11 marzo
ore 19.15 – Sala alla Porta S. Agostino
Ingresso libero
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