Seven Women: un film di Yvonne Sciò racconta donne artiste e attiviste della bellezza su Sky Arte
Sette donne si confessano davanti all'obiettivo della regista Yvonne Sciò e arrivano in esclusiva su Sky Arte l’8 marzo.
Sono giornaliste, costumiste, attrici e non solo. Sono Rosita Missoni fondatrice, con Ottavio, dell’azienda Missoni; Rula Jebreal, giornalista di origini palestinesi; Patricia Field costumista di Sex and the City e di Il Diavolo veste Prada; Bethann Hardison, prima top model al mondo di colore e attivista per i diritti degli afroamericani; Susanne Bartsch e Alba Clemente, artiste newyorkesi; Fran Dresher icona della serie cult The Nanny (La tata). Seven Women è un film prodotto e diretto da Yvonne Sciò che, dopo il successo del primo film da regista, Roxanne Lowit Magic Moments, continua il suo viaggio nel mondo delle donne.
Seven Women from Artribune Tv on Vimeo.
DONNE DI CINEMA
Yvonne Sciò è stata una delle grandi protagoniste della televisione anni ’90. Modella e attrice, ora è anche registra e l’universo che ha deciso di raccontare lo conosce molto bene. È quello delle donne che voglio farcela, con forza, ostinazione e lealtà. “Ci sono donne che sanno forgiare il proprio destino anche quando il destino vuole scegliere al posto loro e il tempo lascia loro ferite indelebili”, recita una voce fuori campo nei primi minuti del film. Le signore che Yvonne Sciò ha scelto in rappresentanza di tante altre sono donne caparbie, creative, che lavorano con la bellezza dell’arte e con l’insaziabilità della conoscenza. L’intervista a Fran Dresher è forse quella che per il pubblico cinematografico e televisivo risulterà più apprezzabile. Il suo è un volto che in molti conosciamo bene.
LA TATA
È la stessa Fran Dresher che racconta come nasce il personaggio della tata Francesca. In quanti sanno che l’ispirazione primaria viene da Tutti insieme appassionatamente? La tata è una delle prime serie che coinvolto un target largo di spettatori, una produzione CBS creata e scritta dalla stessa Drescher insieme all’allora marito Peter Marc Jacobson. La Drescher ha inserito nella serie molti riferimenti alla sua vita reale. Eccentrica, distratta, forse un po’ troppo tra le nuvole ma certamente un personaggio affascinante. Fran Drescher è una delle sette donne di Yvonne Sciò e non è la sola che ha a che fare con l’universo cinematografico. Patricia Field ha vestito diversi personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo e sono amatissimi. Dal suo intervento si capisce molto del suo essere creativa e della particolarità di abiti scelti per determinati personaggi. In un passaggio dice “gli abiti devono essere interessanti” e poi “il mio stile è espressione della mia personalità”.
DONNE DI RESISTENZA
Yvonne Sciò unisce in Seven Women caratteri diversi, quasi apparentemente contrastanti tra di loro. Rosita Missoni rappresenta una fierezza italiana con una storia lunga e molto interessante, quasi nata per caso. Rula Jebreal è forse l’unica delle donne intervistate ad essere lontana dall’arte. La sua è una storia personale difficile, quasi una riscossa. Sin da bambina ha imparato a combattere per i propri diritti e le proprie idee. Dove è nata e cresciuta Rula Jebreal studiare era la forma principale di riscatto, l’alternativa era sposarsi a 13 o 14 anni, oppure essere sfruttata da un gruppo politico. E invece Rula Jebreal ha scelto l’alternativa migliore, quella di resistenza. Bethann Hardison è editor at large di Vogue Black e dal 1980 è agente e attivista nella diffusione del maggior numero di canoni estetici nel mondo della moda. È proprio nella moda che ha trovato un’arma diretta e graffiante per comunicare ed oggi è una delle donne più importanti del panorama newyorkese. A lei e a Iman è stato dedicato un lungo articolo del The Wall Street Journal in quanto riconosciute come super donne.
DONNE D’ARTE
Nell’excursus visivo e di dialogo del Seven Woman di Yvonne Sciò a un certo puntano compaiono altre due donne: Susanne Bartsch e Alba Clemente. La prima lavora con i costumi, la sua visione prende forma attraverso i tessuti e diventa arte; l’altra vive della magia del teatro come fosse un amuleto, e racconta del suo incontro con Andy Warhol e Francesco Clemente. Susanne Bartsch è un’icona newyorkese, da alcuni vista come eroina dark dei club notturni. Il suo motto è “partecipare”, e nell’intervista fatta da Yvonne Sciò parla del suo amore per i vestiti, di come le piace giocare con i vestiti creati dagli altri, essere imprevedibile e gustare la scena “dei tanti abiti” nell’armadio. Susanne Bartsch ha un tratto distintivo, quello di mischiare più stili e ricavarne uno personale e bellissimo. Alba Clemente conduce la regista in una stanza “segreta”, il suo spazio teatrale. Per lei la vita è il teatro e il teatro è la vita. Dall’Italia agli Usa, dice: “Napoli era il vero teatro a cielo aperto; New York, dove vivo da 30 anni circa, è un film a cielo aperto”.
–Margherita Bordino
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