La Palma d’Oro di Cannes 71 a Kore-Eda, migliore attore l’italiano Marcello Fonte. Ecco i premi
Si spengono le luci sulla Montée de Marches del Festival di Cannes e a trionfare è l’Italia con la migliore interpretazione maschile e la sceneggiatura. Ecco tutti premi di questa 71esima edizione della manifestazione cinematografica
Femminile e “ribelle”. Senza troppi lustrini e molto autoriale, si conclude la 71esima edizione del Festival di Cannes. Un festival molto battagliero, molto francese e molto rigido. A partire dalle regole nuove che hanno messo in difficoltà la stampa nel lavoro quotidiano, e non solo per il tanto discusso colore dei badge. Il Festival di Cannes fa un passo indietro sotto molti aspetti, ma al tempo stesso riporta l’attenzione sulle cinematografie di tutto il mondo.
IL CINEMA ITALIANO CONQUISTA CANNES
L’Italia al 71esimo Festival di Cannes mostra una grande ripresa di stile, di scrittura e di interpretazione. Dal concorso con Dogman di Matteo Garrone e Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, alla Quinzaine des Realisateurs con il riconoscimento alla commedia “spirituale” di Gianni Zanasi, Troppa Grazia. “Grazie a tutti coloro che hanno preso seriamente le parole di una sceneggiatura così bislacca come i bambini prendono seriamente i giochi”: queste le parole usate da Alice Rohrwacher nel ricevere il premio alla migliore sceneggiatura per Lazzaro Felice. Roberto Benigni invece sale sul palco per premiare il migliore attore, un italiano: è Marcello Fonte, interprete di Dogman, che dice: “Da piccolo quando ero a casa mia e pioveva sopra le lamiere,chiudevo gli occhi e mi sembrava di sentire gli applausi. Ora gli applausi mi arrivano calorosi veramente e sento che la mia famiglia è il cinema e lo siete anche voi”.
LE CONTRADDITTORIE SFUMATURE DI CANNES
Garrone e Rohrwacher hanno portato sulla Croisette il nuovo realismo. Quello bello e intelligente, quello profondo ed estetico, ma solo al servizio dell’immagine. Film che non celebrano i registi ma l’arte del cinema che loro sanno ben praticare. Con Dogman e Lazzaro Felice l’Italia torna in modo sano sotto i riflettori della stampa e degli spettatori internazionali. Il 71esimo Festival di Cannes ha saputo cogliere molte sfumature:ha saputo seguire il forte richiamo del movimento #metoo, dare voce a registi “isolati” come Jafar Panahi e Kirill Srebrennikov – ricordati dal presidente di giuria Cate Blanchett all’inizio della cerimonia di premiazione -, e ha saputo portare in competizione esordienti dalle doti non indifferenti. Ma allo stesso tempo si è presentato fiacco, stremato e con poco glamour.
– Margherita Bordino
TUTTI I PREMI DI CANNES71
– Palma d’Oro al miglior film KORE-EDA HIROKAZU, SHOPLIFTERS
– Grand Prix della Giuria SPIKE LEE, BLACKKKLANSMAN
– Migliore attore MARCELLO FONTE, DOGMAN
– Migliore attrice SAMAL YESLYAMOVA, AYKA
– Migliore regia PAWEL PAWLIKOWSKI, ZIMNA WOJNA (COLD WAR)
– Migliore sceneggiatura ALICE ROHRWACHER e NADER SAEIVAR EX-ÆQUO per LAZZARO FELICE e SE ROKH
– Premio della giuria NADINE LABAKI, CAPHARNAÜM
– Parla d’Oro menzione speciale a JEAN-LUC GODARD per LE LIVRE D’IMAGE
– Palma d’oro al miglior cortometraggi CHARLES WILLIAMS, ALL THESE CREATURES (TOUTES CES CRÉATURES)
– Caméra d’or attribuita alla migliore opera prima LUKAS DHONT, GIRL
– Menzione speciale cortometraggio WEI SHUJUN, YAN BIAN SHAO NIAN (ON THE BORDER)
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