I migliori 10 film del 2018. Ecco la nostra classifica

I migliori 10 film dell’anno, spaziando tra generi e influenze registiche varie e contrapposte. Il cinema che si fonde con la musica, con i colori, con l’arte e con la realtà. Ecco le nostre scelte.

Il 2018 cinematografico sembrava non essere sorprendente come il precedente, e invece stilare una classifica dei migliori film non è stato semplice. È stato l’anno di vari debutti, di ritorni graditissimi, di personaggi femminili forti e incisivi, e non certo per la bellezza esteriore. Un anno in cui l’arte ha avuto molto spazio, più del solito. Qui i nostri 10 titoli dell’anno, di cui un ex aequo.

– Margherita Bordino

LAZZARO FELICE

Lazzaro felice

Lazzaro felice

Migliore sceneggiatura alla passata edizione del Festival di Cannes e troppo sottovalutato nelle sale italiane. Alice Rohrwacher con Lazzaro felice realizza un vero classico del nostro cinema. È il neorealismo che prende forma delicata e penetrante con una storia “dell’oggi”. Una storia di amicizia, segreti, bugie e lavoratori. Estetica e poetica sono vessillo del cinema di Alice Rohrwacher, che con questo film dà forma a un concetto mettendo in scena una serie di personaggi che partecipano al “grande inganno”. Illuminante è il personaggio della Marchesa Alfonsina De Luna, ruolo affidato a Nicoletta Braschi, che in un punto cruciale del film recita: “gli esseri umani sono come bestie, animali. Liberarli vuol dire renderli consci della propria condizione di schiavitù”.

OPERA SENZA AUTORE

Opera senza autore

Opera senza autore

Scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, Opera senza autore fa dimenticare il terribile errore cinematografico commesso dal regista con The Tourist. Opera senza autore è un lungo film drammatico che riflette sulla storia, sull’arte e sulle scelte degli esseri umani. Ispirato a eventi reali e pieno di suspense, il film permette allo spettatore di svolgere la stessa ricerca che fa il suo protagonista: l’identità dell’arte. Tre epoche di storia tedesca attraverso la vita dell’artista Kurt Barnert (Tom Schilling), il suo amore appassionato per Elisabeth (Paula Beer), il difficile rapporto con il suocero, l’ambiguo Professor Seeband (Sebastian Koch). Un film che sin dalla prima scena nasconde ai personaggi, ma non al pubblico, un grande segreto: le loro vite sono legate da un terribile crimine.

TRE MANIFESTI A EBBING MISSOURI

Tre manifesti a Ebbing Missouri

Tre manifesti a Ebbing Missouri

Terzo film per Martin McDonagh che conferma la sua grande abilità di inserire la tragedia altissima nella dimensione perfetta della commedia nera. Tre manifesti a Ebbing Missouri è la storia di una madre in cerca di giustizia per la figlia e della sua lotta contro un disordinato branco di poliziotti pigri e incompetenti. Protagonista assoluta è questa madre-coraggio interpretata da Frances McDormand. Il film ha ricevuto una serie di riconoscimenti importanti, tra questi la Migliore Sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia 2017 e l’Oscar per Migliore attrice femminile. La McDormand adorando impersonare donne della sua età non voleva ringiovanirsi per alcun ruolo. A farle cambiare idea il marito e la sceneggiatura. Davanti a sé un dramma shakespeariano in cui il dolore provato dai personaggi non è in alcun modo legato a luogo e tempo.

ROMA

Roma

Roma

Vincitore del Leone d’oro alla 75esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Roma di Alfonso Cuaron è un film destinato a restare nella mente e nella memoria di chi lo guarda. Roma è un quartiere medioborghese di Città del Messico che affronta un momento di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante. I suoi compiti non finiscono mai, dal sistemare la casa al mettere a letto i bambini fino a ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa. Roma mostra un sistema contradditorio in cui le tensioni sociali non tardano a farsi sentire, e parte da un nucleo familiare e domestico per mostrare una realtà molto più estesa. Un film femminile e amarcord, targato Netflix ma con un doveroso passaggio in sala.

IL FILO NASCOSTO

Il filo nascosto

Il filo nascosto

Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis, Lesley Manville e Vicky Krieps porta sullo schermo un film da “colpo di fulmine” per chiunque. Il filo nascosto è il ritratto di un artista e di un percorso creativo. Siamo nella Londra degli anni ’50 e il sarto Reynolds Woodcock, interpretato da Daniel Day-Lewis, dirige insieme con sua sorella Cyril (Lesley Manville) la celebre House of Woodcock, marchio molto richiesto da reali, stelle del cinema, ereditiere, socialiste, debuttanti e nobildonne. Il protagonista non crede di essere predisposto al vero amore finché non incontra Alma (Vicky Krieps), ragazza ambiziosa e caparbia che riesce a insinuarsi nel suo cuore come musa e come amante, sconvolgendo da un giorno all’altro la sua perfetta vita su misura.

LA FORMA DELL’ACQUA

La forma dell'acqua

La forma dell’acqua

È settembre 2017 e non ci sono dubbi, alla Mostra del Cinema di Venezia tutte le penne sono a favore del nuovo film di Guillermo Del Toro, che riceve per l’appunto il Leone d’Oro come Migliore Film. Pochi mesi più tardi è la volta del Premio Oscar. La forma dell’acqua è una favola cupa che gioca con le sfumature del blu e del nero regalando una storia d’amore incantevole, un po’ alla “Bella e la bestia”. Con le parole del regista: “l’acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento e, anche se l’acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell’universo. Vale anche per l’amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l’amore resta sé stesso sia verso un uomo, una donna o una creatura”.

CHIAMAMI COL TUO NOME

Chiamami col tuo nome

Chiamami col tuo nome

Premio del pubblico come Migliore Film europeo dell’anno, Chiamami col tuo nome, diretto da Luca Guadagnino è un film che avrebbe meritato tanti, tantissimi premi. È un gran bel film, anche se non possiamo definirlo “italiano”. Un film basato sul famoso romanzo di André Aciman, e una struggente storia d’amore e amicizia gay. Sullo sfondo della storia ci sono la bassa padana e la calda estate del 1983. Il diciassettenne Elio Perlman, interpretato dal talentuoso Timothée Chalamet, è un musicista colto e sensibile. Trascorre le sue vacanze trascrivendo e suonando musica classica. Figlio di un importante professore universitario (Michael Stuhlbarg) specializzato nella cultura greco-romana che ogni anno ospita uno studente straniero impegnato nella stesura della tesi di post dottorato, Elio attende l’arrivo di un nuovo allievo di suo padre. Ospite dell’anno è il giovane Oliver (Armie Hammer), bello e affascinante. Tra i due nasce una impacciata e segretissima storia d’amore.

A STAR IS BORN

A Star is Born

A Star is Born

Bradley Cooper e Lady Gaga in A Star is Born. Un evento di cinema e musica memorabile. L’attore Cooper debutta alla regia dimostrando grande dimestichezza delle inquadrature, della narrazione da seguire, del connubio tra più arti e fa di Lady Gaga un gran vera attrice. A Star is Born è la quarta versione cinematografica di questa storia d’amore dopo la prima datata 1937 e i due remake (uno nel 1954 con Judy Garland e l’altro nel 1976 con Barbra Streisand). Bradley Cooper stupisce, anche, per la sua voce e il suo status di “cantante tenebroso”, Lady Gaga mostra un’ottima forma, flessibilità e carisma da prima attrice da non dovere invidiare nulla alle molte attrici di Hollywood. In una intervista ha raccontato il regista: “Stefani (Germanotta) ha voluto sin dall’inizio che facessimo un compromesso. Ha detto ‘Io mi affiderò a te per recitare nel modo più sincero possibile, e in cambio farò in modo che tu diventi un musicista, perché canteremo tutto dal vivo. È l’unico modo per far funzionare il film. Non sopporto quei film in cui è palese che è stato tutto preregistrato e gli attori cantano semplicemente in playback’. E aveva ragione, l’assenza di playback è la chiave dell’intero film. È stata un’esperienza incredibile, mi sono affidato a lei e sono davvero contento di averla ascoltata”.

TONYA

Tonya

Tonya

Biopic interpretato da Margot Robbie nei panni dell’ex pattinatrice americana Tonya Harding. Una storia controversa, particolare e unica nel suo genere. Un film che mostra uno dei più grandi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. Tonya, diretto da Craig Gillespie, racconta della prima atleta americana, della sua carriera cominciata quando si piazza quarta ai Giochi olimpici di Albertville. Per il suo stile energico e scattante, la Harding finisce sulle pagine dei quotidiani come responsabile dell’aggressione della rivale Nancy Kerrigan, interpretata da Caitlin Carver. Colpita alle gambe da uno sconosciuto dopo gli allenamenti, la Kerrigan è costretta a ritirarsi dai campionati nazionali. L’incidente è però pilotato dall’ex marito di Tonya, Jeff Gillooly. Questo “sfortunato evento” la consacra come una delle figure più competitive, e non corrette, dello sport americano.

FAHRENHEIT 11/9 – SANTIAGO, ITALIA

Santiago Italia

Santiago Italia

Da un lato gli Stati Uniti d’America e dall’altro l’Italia. Come si è arrivati all’attuale situazione politica vicina al dispotismo e all’ignoranza? Due registi distantissimi tra loro cercano con il cinema di offrire una spiegazione senza essere parziali, ma incidendo con la macchina da presa la loro idea politica. Fahrenheit 11/9 di Michael Moore è il documentario sulle elezioni politiche che hanno portato Donald Trump al governo. Santiago, Italia di Nanni Moretti racconta invece il ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet. Entrambi offrono una riflessione sull’attuale cambiamento sociale, politico e anche culturale. Sulla mancata sensibilità e accoglienza, e sulla incompetenza di una certa classe dirigente che sembra dimenticare il significato della parola “umano”.

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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