Sara Deck e l’artwork per Suspiria di Luca Guadagnino
È o non è il rosso il vero colore da associare al genere horror? Di certo è il colore di Suspiria di Guadagnino e dell’illustrazione realizzata per la locandina del film. Un lavoro cinematografico che arriva in Italia a inizio anno, ma che fa già parte della storia. Dal cult omonimo di Dario Argento alla versione di un “bambino” che ama e fa cinema rispettando la nostra tradizione.
Tremate, tremate le streghe son tornate. Il 1 gennaio 2019 arriva con Videa nelle sale cinematografiche italiane il film di Luca Guadagnino, Suspiria. Presentato alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, e già uscito negli Usa, è una vera attesa per i tanti fan del genere e di Dario Argento. È al suo omonimo cult che si rifà il film. Non del tutto remake. Un Suspiria personalizzato dal regista di Chiamami col tuo nome. In questo film c’è tutto il suo amore per il cinema, per quello italiano di qualche tempo fa, per il fascino buono e demoniaco dell’universo femminile. La sinossi ufficiale recita così: Germania anni ‘70, una ballerina americana si iscrive alla Tanz Akademie per seguire i suoi prestigiosi corsi di danza, ma quando inizieranno a scomparire alcune ragazze, scoprirà che l’istituto, fondato dalla potente e malvagia strega, la Mater Suspiriorum, è una copertura per lo studio delle scienze occulte. Per il lancio di Suspiria è stata scelta una locandina particolare, un artwork dell’artista e illustratrice canadese Sara Deck. L’elemento principale della sua illustrazione e dell’intero film di Guadagnino è il colore rosso, qui ci spiega il perché.
Qual è il tuo rapporto con il cinema? Ami il genere horror?
I film sono sempre stati una parte importante della mia vita. Mi hanno ispirata e hanno influito molto sulla mia carriera. Sono un fan del genere horror. Trovo che con questo genere ci sia una fonte illimitata di immagini creative e storie da cui attingere.
Che cosa hai pensato quando ti hanno proposto questo lavoro, le illustrazioni per Suspiria?
Non c’è nulla di più eccitante che fornire materiale illustrativo per un film che stavo già aspettando con impazienza di vedere. Lo ammetto, sono stata molto in ansia prima di sedermi e mettermi a lavoro, ma anche prima della stampa finale. Il film di Luca Guadagnino ha una serie innumerevole di immagini bellissime per cui è stato difficile limitare la scelta, e una vera sfida darne un’interpretazione. Ho fatto tante proposte illustrative, ma sono felicissima di quelle scelte dalla distribuzione.
Predomina il colore rosso e la donna ha i palmi delle mani verso l’alto… Quale è il loro significato?
Il rosso è il colore utilizzato per tutto il film. Ne sono state usate diverse gradazioni, passando da un profondo bordeaux a un ramato, per poi raggiungere il culmine con un vibrante rosso sangue. Per me era necessario, se non essenziale, riprendere questo spunto artistico di Suspiria. Le mani invece sono sempre importanti nel mio lavoro.
Quindi?
Sentivo nell’immagine una particolare relazione tra i capelli e le mani, un legame importante anche per la storia. Questa immagine riflette la tensione inquietante che circonda Madame Blanc e il suo desiderio. Con i palmi rivolti verso l’alto implora in un certo senso lo spettatore, e con il viso velato nasconde le sue vere intenzioni.
Pensi che l’attuale abuso di fotografie possa compromettere la relazione tra illustrazioni e cinema?
Penso che ci sia un posto per tutto a seconda del film. Mi sento profondamente delusa nel vedere immagini eccessivamente “photoshoppate” utilizzate come poster, quando un’illustrazione sarebbe stata più adatta! Sento però che ci sarà sempre una relazione tra il disegno e il cinema, perché lo reputo il modo più rapido e senza limiti di rappresentare le idee. Si ha bisogno di diverse persone in posa, o a lavoro, per realizzare una fotografia decente, mentre basta una sola persona per disegnare un’idea.
– Margherita Bordino
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