Chi scriverà la nostra storia. Il docufilm di Roberta Grossman nel Giorno della Memoria

Ispirato all'omonimo libro Who Will Write Our History, l'ultimo lavoro della regista Roberta Grossman, da sempre attenta alle problematiche storiche e sociali, è un docufilm sull’archivio segreto nel ghetto di Varsavia, un racconto che analizza con necessaria attenzione una delle pagine più buie dell'umanità.

Nel corso del tempo, numerosi libri, film, documentari hanno raccontato la tragedia della Shoah in maniera lineare e con la delicatezza di chi sa quanto sia difficile approfondire un tema così carico di dolore. Uno degli ultimi, è senza dubbio, Chi scriverà la nostra storia, il docufilm scritto e diretto da Roberta Grossman, nelle sale dal 27 gennaio, giorno in cui ricorre l’anniversario della liberazione degli ebrei prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. La pellicola, distribuita da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema, si rifà al libro di Samuel D. Kassow e affronta più da vicino l’avanzata della barbarie nazista, ma soprattutto, ricostruisce fra contenuti documentaristici e una parte narrativa recitata da attori, la resistenza della comunità ebraica polacca. Un graffio sul cuore e nell’anima, Chi scriverà la nostra storia è questo, un pezzo di identità tramandato ai posteri, una dolce melodia volta a cancellare le atrocità dell’uomo.

OYNEG SHABES

“Quali fattori hanno contribuito alla sopravvivenza di una persona e alla morte di un’altra?” 1946, siamo nel pieno del mese di settembre. C’è una donna su un treno, Rachel Auerbach, sguardo assorto ma puntato sulle pagine bianche di un diario. Non è una donna qualsiasi, è una testimone. Una traccia di carne viva, ancorata, con fedeltà intransigente, al terreno della sua genesi compromessa. La storia, a un certo punto riavvolge il nastro e riaffiora, come un mostro sommerso negli abissi. Il primo settembre 1939 l’esercito nazista invade la Polonia e poco più di un anno dopo, rinchiude 450 mila ebrei nel ghetto di Varsavia. Un’organizzazione segreta, composta da intellettuali ebrei e denominata Oyneg Shabes, “La gioia del Sabato” in yiddish, decide di combattere la vergognosa macchina della propaganda del Reich con l’arma più potente: la parola. Brani letterari, poesie, canzoni, diari. Grazie alle tante testimonianze raccolte e seppellite nel sottosuolo della città, la compagnia, guidata dallo storico Emanuel Ringelblum, fucilato il 7 marzo 1944 insieme alla moglie Yuditha e al figlioletto Uri, smonta una ad una le menzogne del regime di Hitler e consegna al mondo un fuoco indelebile da ardere nel futuro.

IL SACRIFICIO SILENZIOSO DELLA CULTURA

Narrato dalle voci di Adrien Brody (premio Oscar nel 2003 per il film Il Pianista di Roman Polanski) e Joan Allen, Chi scriverà la nostra Storia è un’opera audace, in quanto propone, in un tono coerente, una spiegazione definitiva, un valore imprescindibile, oltre il quale non vi siano né vi possano essere interrogativi. Roberta Grossman riesce a trovare il lato positivo anche nella tragedia, costituito da una potenza culturale che influenza una fotografia, carica di drammatici presagi. Non a caso, nel 1999, l’archivio Oyneg Shabes, terzo contributo della Polonia con i capolavori di Chopin e le opere scientifiche di Copernico, è stato incluso nel Registro della memoria del mondo dell’Unesco. Cultura. Parola spesso ignorata e ritenuta priva di forza, sottovalutata da un mondo vittima di slogan incocludenti, diretti alla pancia delle ansie comuni. Un problema oggi purtroppo in forte aumento, un vento di intollerranza che minaccia ciò che l’umanità è riuscita a conquistare nel corso degli anni. Chi scriverà la nostra Storia ci invita a tenere alta la guardia contro ogni forma di negazionismo e a trasmettere di generazione in generazione l’importanza della memoria. Con un monito nella mente, nel cuore: i più grandi errori nascono dalla rassegnazione.

-Luigi Affabile

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Luigi Affabile

Luigi Affabile

Luigi Affabile nasce in provincia di Napoli nel 1988. Dopo un'infanzia, divisa tra cartoni animati, videogiochi e film in bianco e nero in compagnia della nonna, si iscrive all'ITIS Enrico Medi di San Giorgio a Cremano (città nota per aver…

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