Albe. A Life Beyond Earth: il documentario. Intervista a Elisa Fuksas e Tommaso Fagioli

ALBE è un gruppo nato per condividere opinioni, pensieri, esperienze senza essere presi per pazzi. Elisa Fuksas indaga con la macchina da presa queste persone e la loro semplicità. E racconta il loro credere in qualcosa di alieno da noi. Un documentario fantascientifico sorprendente!

Albe. A Life Beyond Earth è il secondo lungometraggio di Elisa Fuksas (1981), scritto con Tommaso Fagioli (1976) filosofo e artista. Il film mostra sette persone di Roma e dintorni che condividono passione e esperienze di contattismo, ufologia e spiritualità cosmica. Fagioli non è alla sua prima esperienza cinematografica: nel 2018 ha scritto, diretto e prodotto il suo primo cortometraggio Microcosmo (15’), docu-drama sperimentale, presentato in anteprima mondiale all’ IFF – “Message To Man” di San Pietroburgo. Nello stesso anno ha inaugurato la sua prima mostra personale dal titolo “Dov’è il mio sacro?” presso i nuovi spazi sotterranei della Fondazione Pastificio Cerere a Roma.
Gli alieni esistono o no? Sono o non sono tra di noi? Albe. A Life Beyond Earth non è un film che vuole dare risposte, ma voce a coloro che spesso vengono anche derise perché credono in qualcosa in cui altri non credono. Le persone che vediamo in Albe. A Life Beyond Earth sono reali, normali cittadini. Vivono con la convinzione che qualcosa arriverà dal cielo. Sono i protagonisti una storia che racconta la loro percezione verso qualcosa che non conosciamo e che non sappiamo. Raccontano in modo semplice e sentito eventi straordinari, forse inspiegabili, che hanno cambiato loro la vita. Tra sedute spiritiche, caccia agli Orbs e aneddoti di vita reale, il documentario prende vita. Fin da subito ciò che salta all’occhio, oltre alla scelta di inquadrature pulite e di una fotografia “fredda”, come per non prendere posizione, è l’irrinunciabile uso del cellulare, sia da parte dei sette protagonisti che della regista. Il film dimostra come gli alieni siano delle presenze pop nella nostra società. C’è chi crede e chi no alla loro esistenza, chi racconta di averli visti o chi dice di esserlo, eppure una verità assoluta non esiste. Incontrando temi religiosi, scienziati, astronauti Elisa Fuksas e Tommaso Fagioli si chiedono e pongono allo spettatore una sola domanda: siamo soli nell’universo?

Come mai avete scelto di raccontare questa storia? E come è avvenuto l’incontro con queste sette persone?

Elisa Fuksas: Nel tempo non lineare di questo film tutto è successo insieme e allo stesso modo prima e dopo. Volevamo scrivere un film di finzione, che era una storia d’amore, che poi si è trasformato in un viaggio scientifico diventando infine un documentario fantascientifico. I personaggi sono arrivati da soli, perché noi eravamo lì ad aspettarli da tempo.
Tommaso Fagioli: La storia è nata quando il progetto era morto. Elisa ed io volevamo inizialmente fare un film di finzione, si chiamava “Sentimento” – una storia di amore aliena -, solo che l’elemento alieno risultava alla fine solo accessorio, e più ci addentravamo nello studio del tema più ci accorgevamo che la realtà superava di gran lunga la fantasia. A un certo punto, come spesso accade nella vita, una “dritta” ci arriva dall’esterno. Un mio caro amico, infatti, ci racconta di Carlo, il personaggio solitario nel film, un “risvegliato” che ha visto l’infinito e il bosone di Higgs e che dice di essere un alieno che la sa molto lunga.. è lui ad averci introdotto in questo mondo.

Giulia, Albe. A Life Beyond Earth: il documentario di Elisa Fuksas e Tommaso Fagioli

Giulia, Albe. A Life Beyond Earth: il documentario di Elisa Fuksas e Tommaso Fagioli

Sono due i formati cinematografici usati per questo film. C’è qualche scena girata con uno smartphone?

E. F. Le mie parti, dove io sono in scena e interagisco con personalità e personaggi sono quasi tutte girate con il cellulare. E comunque mai con la bella e solida Alexa che invece abbiamo usato sempre per “la fiaba” principale.

Da Et di Spielberg a Arrival di Villeneuve, c’è qualche film di finzione che vi è stato d’aiuto nello scrivere questa storia?

E. F. Quando scrivo cerco di non pensare a qualcosa in particolare che ho già visto o già letto. Piuttosto lavoro cercando quel residuo preziosissimo che gli altri, bravissimi (“Arrival” è uno dei miei film preferiti e Spielberg è il costruttore del mio inconscio) hanno lasciato nella mia memoria emotiva. Gli altri sono fondamentali, sempre.
T.F. Direi qualsiasi film sull’argomento dagli anni 60 ad oggi. Anzi a dirla tutta, il progetto in origine è nato guardando insieme “L’avventura” di Antonioni. Nel film c’è la scena memorabile e misteriosa che vede Lea Massari sparire in un’isola. Elisa se ne esce dicendo “ho sempre pensato fosse stata rapita dagli alieni…“, frase che mi ha sorpreso e che ha scatenato una serie di pensieri e fantasie inarrestabili. Da lì in poi abbiamo cercato storie che potessero raccontare il tema alieno in un modo davvero originale. E così che piano piano abbiamo trovato i nostri personaggi, e in un certo senso loro hanno trovato noi. Tranne L’alieno-Carlo, sono tutte persone che vivono nei dintorni di Roma. Infatti raccontiamo una periferia romana un po’ diversa da quella a cui siamo abituati: mafia, malaffare e degrado. Una Roma a contatto con gli extraterrestri talmente incredibile da non sembrare vera. E invece i nomi, le esperienze e gli eventi dei protagonisti sono tutti autentici.

Albe. A Life Beyond Earth: il documentario di Elisa Fuksas e Tommaso Fagioli

Albe. A Life Beyond Earth: il documentario di Elisa Fuksas e Tommaso Fagioli

Credete negli alieni?

E.F. Se gli alieni esistono, non sono certo come li possiamo immaginare noi terrestri. Pura informazione? Civiltà allo stato gassoso? Intelligenza divina? Chissà. Nel frattempo però credo nell’uomo e nella “fratellanza cosmica” che questo film cerca di raccontare. Siamo molto più vicini e più simili gli uni agli altri di quanto pensiamo. E ricordiamo.
T. F. L’alieno, che esista o meno, è in fondo un’allegoria teologica, una figura semidivina che esprime un’attesa epocale di salvezza o trasformazione. Forse non è un caso che i protagonisti siano tutti politicamente 5 Stelle, un movimento che aspira a una sorta di palingenesi, tra l’utopico e l’ideologico. Volendo quindi è anche un film “politico”, in un’accezione molto larga.

Margherita Bordino

Gli appuntamenti con Albe. A Life Beyond Earth:
Farnese – Roma
lunedì 18 febbraio alle ore 16.00
lunedì 18 febbraio alle ore 21.40 (alla presenza degli autori)


Beltrade – Milano
20 febbraio alle ore 21.30 (alla presenza del regista)
La Compagnia – Firenze
giovedì 21 febbraio alle ore 21.00 (alla presenza degli autori)
sabato 23 febbraio alle ore 19.00

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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