Cannes 2019, Palma d’Oro a Parasite di Bong Joon-Ho

Termina la 72esima edizione del Festival di Cannes. Un festival abbastanza fastidioso per la stampa ma di ottima qualità cinematografica. A distinguersi tra tutti, secondo il parere della stampa internazionale, Dolor y Gloria di Pedro Almodovar e A Hidden Life di Terence Malick.

Di alto livello, intrigante e di grande qualità. Si spengono i riflettori sulla 72esima edizione del Festival di Cannes, una delle migliori edizioni degli ultimi anni. Il delegato generale Thierry Fremaux può essere soddisfatto. I film di questo Festival di Cannes hanno lasciato l’impronta e sicuramente tra loro ci saranno diversi titoli che nel corso dell’anno riceveranno i premi più importanti del cinema. Dall’intimità di Pedro Almodovar alla natura umana di Terence Malick, dal ritorno alle origini e maturo autore Xavier Dolan al discusso Abdellatif Kechiche, dal crudo Ken Loache alla satira sociale suggestiva di Bong Joon-ho. La selezione di Cannes 2019 è stata strepitosa; ecco perché nelle ore precedenti alla cerimonia impazzavano tra i colleghi della stampa i “toto-palmares”. Molti erano pronti a scommettere per un bis italiano sulla migliore interpretazione di Pierfrancesco Favino con il traditore di Marco Bellocchio: sarebbe sicuramente stato così se non avesse avuto come rivale il camaleontico Antonio Banderas.

Portrait De La Jeune Fille En Feu

Portrait De La Jeune Fille En Feu

IN E OUT DI CANNES 2019

Il 72esimo Festival di Cannes ha risollevato la kermesse francese dopo qualche anno tormentato. A vincere è il cinema di genere ma anche il cinema che racconta storie e guarda alla realtà di tutti i giorni. Tra le note positive c’è anche la nota pop di questa edizione, rappresentata in Concorso dal nuovo film di Quentin Tarantino: una lettera d’amore alla decadente Hollywwod con Once up on a time e, Fuori Concorso, il biopic su Elton John, Rocketman, che ha conquistato tutti, oltre ad avere mostrato un superstar che ha saputo stare in disparte senza rubare la scena a regista e interpreti del film. Le note dolenti di Cannes 2019 riguardano l’atteggiamento del festival nei confronti della stampa, sempre più ristretta nel suo lavoro e non solo per le ore di fila, ma per le proiezioni top secret, gli orari improbabili e troppo in contemporanea con la visione del pubblico. Lo storico Festival di Cannes darà mai vero spazio e comprensione alla grande fetta di stampa online?

LA PALMA D’ORO A PARASITE

E dall’oriente la storia più convincente, quella che merita la Palma d’Oro secondo la giuria presieduta da Inarritu. Bong Joon-Ho ha effettivamente sorpreso tutti con il suo Parasite. Un dramma, un melodramma, una grandissima satira sociale di oggi, con un po’ di horror e thriller. Dal regista stesso la richiesta di non dire troppo del film e di lasciare allo spettatore la possibilità di godere fino in fondo della visione. Due parole però bisogna dirle per questo film straordinario. È una magnifica storia di servi e padroni. Di poveri e di ricchi. Di non privilegiati e di abbienti. Un film che va avanti di con una serie infinita di colpi di scena e regala una storia vera al grande pubblico.  Un film a metà tra Shoplifters – Un affare di famiglia e Snowpiercer. Parasite sarà distribuito in Italia da Academy Two.

Banderas, Dolor y gloria

Banderas, Dolor y gloria

TUTTI I PREMI DI CANNES72

Palma d’Oro per il miglior film – Parasite Bong Joon-Ho
Grand Prix – Atlantique di Mati Diop
Premio alla regia – a Jean-Pierre e Luc Dardenne per Le Jeune Ahmed
Premio della Giuria – a Les Misérables di Ladj Ly e Bacurau di Kleber Mendonça Filho & Juliano Dornelles
Premio alla Sceneggiatura – a Céline Sciamma per Portrait De La Jeune Fille En Feu
Premio per la miglior interpretazione femminile – a Emily Beecham per Little Joe
Premio della miglior interpretazione Maschile – Antonio Banderas per Dolor Y Gloria
Menzione speciale – a Elia Suleiman per It Must Be Heaven
Camera D’Or – Nuestras Madres di César Díaz
Palma d’Oro per il miglior cortometrggio – The Distance Between Us And The Sky di Vasilis Kekatos
Menzione speciale della Giuria per cortometraggio – Monstruo Dios di Agustina San Martín

-Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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