Su Sky Arte: i grandi protagonisti della danza
Nuovo appuntamento, sul canale tematico satellitare, con la serie dedicata alle molte sfumature della danza contemporanea. Stavolta i riflettori illuminano il concetto di identità.
La danza è una forza che unisce, un’esperienza condivisa – uno dei modi più potenti per soddisfare il bisogno umano di far parte di qualcosa di più grande. Nell’episodio di Dance – Perché balliamo in onda lunedì 20 maggio, il coreografo Akram Khan indaga l’impulso ancestrale di ballare in gruppo. Dalle strade di New York ai tetti di Los Angeles, passando per un campo di aviazione dismesso a Berlino, gli spettatori possono assistere alle performance di alcuni fra i più importanti coreografi di oggi. Lil Buck ha portato il jooking – danza di strada originaria della sua città natale, Memphis – sui palcoscenici di tutto il mondo. Dal giorno in cui vide Michael Jackson eseguire il moonwalk, la sua vita non è più stata la stessa. In una performance notturna esprime il suo stile sul tetto di un grattacielo di Los Angeles. Con la Litefeet Crew, invece, la metropolitana di New York fa da cornice alla ricerca delle radici dell’hip pop. Anche la disco dance può essere un luogo in cui rifugiarsi per condividere esperienze. Qui ogni comunità può trasformarsi in una tribù. Alex Mugler, punto di riferimento della scena newyorkese e “madrina” dell’iconica House of Mugler, collettivo di ballerini che hanno dato via al voguing, approfondisce questo stile, spiegando come il palcoscenico sia stato la sua salvezza.
EYAL E CHARMATZ
Sharon Eyal, la it girl della danza contemporanea israeliana, descrive come la musica e il rituale di ballare in gruppo in un club abbia ispirato il suo lavoro. In un’esclusiva performance a New York, la Dia Foundation Gallery introduce al lavoro dei coreografi franco-brasiliani Cecilia Bengolea e François Chaignaud, che usano la pista da ballo come terreno di ricerca; un luogo per convogliare movimenti nuovi e mescolarli alla danza classica per creare coreografie completamente originali. Boris Charmatz ha liberato la danza dai confini del palcoscenico, costruendo la sua poetica su questo gesto. Il suo ultimo spettacolo non delude per ambizione e grandezza e mette in scena una poderosa coreografia coinvolgendo centinaia di persone in un campo di aviazione dismesso a Berlino.
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