16. Giornate degli Autori a Venezia. Con il debutto del fumettista Igort alla regia
Spiritualità, favole popolari, contraddizioni contemporanee. I film in programma alle Giornate degli Autori saranno sorprendenti e provocanti. Il disegno avrà un’impronta fondamentale
16esima edizione delle Giornate degli Autori, l’iniziativa congiunta tra ANAC e 100 Autori che ogni anno anima il Lido di Venezia durante la Mostra del Cinema con un cinema sorprendente, provocante e proveniente da tuto il mondo. E questa volta in selezione ci sono anche Paesi che fino ad ora non erano stati selezionati come il Laos, il Sudan e il Giappone. A contraddistinguere le Giornate degli Autori in tutti questi anni sono stati il coraggio, la curiosità e la capacità di mutare linguaggio. La villa che li ospita è diventata luogo di incontro, di crescita, di formazione e di scambio affiancando ai film momenti di grande unità culturale. Per la selezione di quest’anno sono stati visti circa 1000 film, ma 11 si contenderanno il premio come Miglior Film. Dalle immagini rilasciate si nota una sintonia rara e un grande cinema di genere. Risultato di una grande e attenta ricerca di tanti selezionatori che hanno a mento però i tre principi delle Giornate degli Autori: vocazione internazionale, luogo di discussione, volontà di sorprendere. Il filo rosso tra gli 11 film in competizione riguarda da un lato la spiritualità e dall’altro la cultura popolare.
PANORAMICA SULLA COMPETIZIONE
Fanno parte della selezione delle Giornate degli Autori”: “Only the Animals” di Dominik Moll che aprirà il programma il 28 agosto; “La Llorona” di Jayro Bustamante che riguarda un certo cinema civile in cui fantasmi e morti viventi occupano la scena; “They Say Nothing Stays the Same” di Jō Odagiri, grande star giapponese che debutta alla regia di un lungo; “Un monde plus grand” di Cécile de France, un viaggio iniziatico in Mongolia; “5 è il numero perfetto” di Igort maestro della graphic novel che debutta dietro la macchina da presa; “Mio fratello rincorre i dinosauri” di Stefano Cipani dal romanzo di Giacomo Mazzariol; “Corpus Christi” di Jan Komasa interprete di temi cari al maestro Kieslowski; “Beware of Children” di Dag Johan Haugerud, una vera e propria saga familiare; “Un divan à Tunis” di Manele Labidi, una commedia esilarante con l’affascinante Golshifteh Farahani; “The Long Walk” di Mattie Do una ghost story; “Lingua Franca” di Isabel Sandoval che riafferma i diritti del gender nell’America di Trump.
IL DISEGNO COME MATRICE CENTRALE
Alle Giornate degli Autori la trasversalità è un principio fondante. Nel corso degli anni alla Villa abbiamo assistito a concerti, performance, giochi culinari. Mai come quest’anno il disegno, l’arte grafica, è fortemente centrale. Da Igort che debutta con il suo omonimo fumetto in versione cinematografica a Lorenzo Mattotti che fa parte della giuria del premio Bookciak fino a “Cercando Valentina. Il mondo di Guido Crepax” di Giancarlo Soldi. Dal primo attendiamo uno dei film più di genere dei prossimi mesi in cui dal solo trailer i colori della fotografia sembrano mescolarsi a quelli pastello dell’immaginario fumettistico; del secondo abbiamo goduto a Cannes della sua innovativa animazione che arriverà nelle nostre sale nei prossimi mesi con BIM; del terzo non si può che essere curiosi in quanto documentario con le testimonianze di testimonianze di Milo Manara, Tinto Brass, Mario Martone, Jacques Glenat, Josè Munoz e tanti altri.
–Margherita Bordino
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