76. Mostra del Cinema. Martone con Eduardo De Filippo e Phoenix con la maschera di Joker
Paolo Baratta e Alberto Barbera annunciano la 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Una Mostra che, indipendentemente dalle uscite in sala dei prossimi mesi, segue le tendenze del cinema contemporaneo, dà molto spazio agli esordi e non dimentica le donne. Il colpo di fulmine sarà per Joker?
“Non siamo noi a scegliere, sono i film a scegliere i festival”, con queste parole Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, risponde alla solita domanda che mette la Mostra in concorrenza con il Festival de Cannes. Il programma della 76esima edizione (dal 28 agosto al 7 settembre 2019) rivela chiaramente quanto le uscite in sala siano alle volte determinanti per comporre la selezione. Questo non vuol dire che la Mostra del Cinema 2019 sarà fiacca, tutt’altro. Basta sfogliare il programma delle varie sezioni per rendersi conto che il Festival di Venezia riesce sempre a essere molto attuale e contemporaneo. Ciò che emerge dall’annuncio è l’importante presenza della storia, quella con la “S” maiuscola; la varietà di Paesi e lingue, oltre che dei linguaggi; infine un’impronta italiana abbastanza differente e ricercata.
LE TRE “M” ITALIANE IN CONCORSO
Pietro Marcello, Franco Maresco e Mario Martone sono i tre registi italiani che vedremo nella sezione più importante della 76esima Mostra del Cinema di Venezia. Coincidenza o forse no, tutti e tre i registi hanno in comune l’iniziale del cognome. Questo potrebbe essere un “portafortuna” per il nostro cinema. Martin Eden di Pietro Marcello è con Luca Marinelli. La storia di un uomo, Martin, che insegue il sogno di diventare scrittore e influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con la sua Elena e con il suo mondo borghese. Un film liberamente tratto dal romanzo dello scrittore statunitense Jack London. La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco è con Letizia Battaglia e Ciccio Mira. Un film che potrebbe manifestarsi come nostalgico e che racconta il fenomeno italiano della mafia attraverso una grandissima fotografa, amata in tutto il mondo, e una figura siciliana d’eccezione organizzatore di feste di piazza. E infine c’è Il sindaco del rione Sanità di Mario Martone che vede nel cast Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco. Non si tratta solo del teatro che arriva al cinema, non è solo la “favola” di Eduardo De Filippo tanto cara al regista che trova sfogo con l’arte visiva, è qualcosa di più. Quel di più che solo Martone riesce a dare.
UNA MOSTRA “POP”
Tanti esordi, qualche ritorno, qualche habitué e alcuni momenti “pop”, in tutti i sensi immaginabili. Alla 76esima Mostra del Cinema ci sarà Ad Astra di James Gray con Brad Pitt e Tommy Lee Jones, Ruth Negga e Liv Tyler. Uno dei titoli che fino all’ultimo ha tenuto con il fiato sospeso tutti e che potrebbe portare il suo protagonista direttamente verso gli Oscar. Joker di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, Robert De Niro è il film che senza ombra di dubbio è già il colpo di fulmine di questa edizione. Un titolo che si presenta con come “comic” ma come vero film d’autore. C’è anche in Concorso J’Accuse di Roman Polanski, sull’affare Dreyfus. Una coproduzione anche con l’Italia e molto attesa. Un bel ritratto femminile arriva con Ema di Pablo Larraìn, tanto amato in Laguna, con Gael Garcia Bernal. E dulcis in fundo, The Laundromat di Soderbergh sullo scandalo dei Panama Papers, con Meryl Streep e Gary Oldman. Questo film, presente anche nella Selezione del Toronto Film Festival, potrebbe consegnare al grande pubblico un’altra sublime interpretazione della diva hollywoodiana che tutti amiamo, che in questa storia dovrebbe ricoprire più di un ruolo.
LE “CHICCHE” DEL FESTIVAL
La 76esima Mostra del Cinema cambia look e lancia un nuovo visual abbinato a una nuova sigla firmata da Lorenzo Mattotti, quest’ultima non ancora svelata ma che promette di essere eccezionale. La Mostra del Cinema di Venezia riserva una parte del programma ai veri cinefili, non mancano infatti i film orientali, i classici restaurati, gli omaggi però le vere chicche riguardano la serialità, un interessante ritorno saudita e il documentario di Chiara Ferragni. Partiamo da qui: Chiara Ferragni, Unposted è un film che non mancherà di scatenare le critiche dei più severi. Al momento però si presenta come un racconto sincero, realizzato grazie alla sensibilità femminile di Elisa Amoruso, su una ragazza che ha ottenuto un successo planetario principalmente attraverso i social. Al Lido di Venezia per la Mostra arriverà anche Haifa Al-Mansour che lì ha debuttato con La bicicletta verde e che dopo una parentesi inglese torna a fare un cinema più vicino alle sue corde, alla sua identità e alle sue origini, The Perfect Candidate. Un plauso va invece alla serialità italiana, ma ormai internazionale a tutti gli effetti. Alla Mostra si presenteranno quindi ZeroZeroZero di Stefano Sollima e The New Pope di Paolo Sorrentino. Due progetti enormi, uno con produttore Cattleya e l’altro Wildside, che Sky mette in campo con ampio respiro e che hanno tutte le premesse per essere due eccellenti dipinti della corruzione, della politica, della religione di ieri e di oggi.
– Margherita Bordino
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