Lawrence Paull e i suoi anni ’80. Addio allo scenografo di Blade Runner e Ritorno al futuro
Ideatore di ambientazioni iconiche della storia del cinema, ha contribuito a creare la perfezione di un mondo distopico che riflette sul passato, sul presente e sul futuro.
Quanto abbiamo amato film come Blade Runner e Ritorno al futuro? Sono o non sono dei veri cult della cinematografia mondiale? Il merito è anche di Lawrence Paull che ne ha disegnato la scenografia. Lawrence Paull è morto a 81 anni a La Jolla in California. La sua è stata una carriera lunga e dedita al cinema di Hollywood ma il suo momento d’oro è stato negli anni ’80. Tra gli altri film a cui ha partecipato come scenografo ci sono Fuga da Los Angeles e All’inseguimento della pietra verde. Lawrence Paull, insieme a pochi altri, ha contribuito a creare un mondo cinematografico distopico fatto di ricerche familiari, intrecci temporali e interrogativi sul declino del futuro prossimo. Prima set designer e poi scenografo e art director, tutti hanno apprezzato in lui la grande fedeltà del suo lavoro. Lawrence Paull, nato il 13 aprile del 1938 a Chicago, ha contribuito a creare la nostalgia del viaggio nel tempo e lo sfondo perfetto per avventure nella natura.
LAWRENCE PAULL SUI SET E DIETRO LA CATTEDRA
Non solo cinema ma anche televisione. Il suo nome lo possiamo leggere nei credit di diverse serie: la mini-serie ABC di Oprah Winfrey The Wedding, Rehearsal for Murder di Davi Greene, Hard Time di Burt Reynolds e Murder in the Mirror di James Keach. Nel corso della sua carriera Lawrence Paull ha ricevuto una nomination all’Oscar per la direzione artistica, condivisa con David L. Snyder, per il film culto con Harrison Ford Scott basato sul romanzo di Philip K. Dick Do Androids Dream of Electric Sheep?, opera per la quale vinse anche un BAFTA per la scenografia. Dopo il suo ritiro dall’industria cinematografica, Lawrence Paull ha tenuto un corso di scenografia al Master in Belle Arti presso la Chapman University. È stato anche docente e relatore presso l’American Film Institute, creando e gestendo anche qui un corso di scenografia. Non era un uomo mondano, non amava stare sotto i riflettori. Preferiva immergersi nello scenario dell’ambiente del film a cui stava lavorando e di certo è stato consapevole di avere contribuito, in particolare negli anni ’80, a creare il genere cinematografico ancora oggi il più amato, quello che unisce perfettamente l’intrattenimento e la fantascienza.
2019, LAWRENCE PAULL VA VIA NELL’ANNO DI BLADE RUNNER
È a lui, oltre che a Ridley Scott, che si deve la riuscita di Blade Runner, un capolavoro cinematografico che ha sedotto lo spettatore con le atmosfere cupe e noir e le location ormai iconiche. Destino vuole che Lawrence Paull ci abbia lasciato proprio nel 2019 a Los Angeles, anno e luogo che in Blade Runner rappresentavano un futuro lontanissimo e distopico. In una delle pochissime interviste rilasciate e parlando di questo film e del suo regista ha detto: “Ridley Scott sapeva davvero come comunicare con il nostro dipartimento. Ci disse: se lo costruite io lo riprenderò. E chi potrebbe resistere a tale tentazione? Perché tutti abbiamo sofferto nel girare film con set giganteschi e bellissimi di cui venivano poi mostrati solo visi in primo piano. E questo è stato deludente. Ma poiché Ridley era un grande direttore artistico, sapeva di poterci agganciare con quell’esca. E l’ha fatto. Noi l’abbiamo costruito, lui l’ha girato”. Il curriculum cinematografico di Lawrence Paull include anche Harlem Nights (1989), Predator 2 (1990), Born Yesterday (1993), Naked Gun 33-1/3: The Final Insult (1994), Sgt. Bilko (1996) e Light It Up (1999).
-Margherita Bordino
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