Non solo Metropolis. Cine-concerto e disco degli Earthset per Il film muto L’uomo meccanico
Il primo film muto di fantascienza/horror prodotto in Italia nel 1921, perso, ritrovato e restaurato dalla Cineteca di Bologna, viene sonorizzato dal vivo da una rock band bolognese. La musica diventa un disco
Il primo film muto di fantascienza/horror, prodotto in Italia, ha la sua colonna sonora. È successo a Roma il 31 gennaio, all’interno della Salle du Cinéma dell’Institut Francaise Centre Saint Louis, quando la rock band bolognese Earthset ha sonorizzato dal vivo L’Uomo Meccanico, il disco contenente le musiche dell’omonimo film su cui il gruppo ha lavorato in collaborazione con Cineteca di Bologna e che ha portato in tour nel 2019 in collaborazione con Bologna Unesco City of Music. “La sonorizzazione è nata all’interno del Workshop Soundtracks 2018 del Centro Musica di Modena, curato da Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò e Stefano Boni del Museo Nazionale del Cinema di Torino”, ci racconta il quartetto rock di Bologna. “A noi è stata assegnata la scrittura di una sonorizzazione per la seconda metà del film muto L’Uomo Meccanico con la supervisione di Nicola Manzan (Bologna Violenta), che ci ha affiancato in qualità di tutor. Terminato il progetto abbiamo deciso di ultimare il lavoro artistico sulla pellicola e, ottenuta l’approvazione della Cineteca di Bologna autrice del restauro, abbiamo iniziato a proporre lo spettacolo dal vivo”.
LA STORIA
Realizzata dal francese André Deed (noto in Italia come Cretinetti) e prodotta dalla Milano Films nel 1921, la pellicola ha una storia travagliata: andata persa, solo negli anni ’90 la Cineteca di Bologna è riuscita a restaurare un lungo frammento proveniente dall’ultima bobina rimasta al mondo, rinvenuta nella Cinemateca Brasileira di San Paolo. L’Uomo Meccanico è per questo poco conosciuto, sebbene rappresenti una tappa molto importante del cinema italiano. Si tratta, infatti, della prima pellicola italiana ed una delle prime al mondo ad affrontare il tema dell’automa (ancora prima di Metropolis di Fritz Lang del 1927) ed a mostrare la scena dello scontro tra un mostro meccanico buono ed uno cattivo, anticipando di gran lunga temi sviluppati dalla fantascienza posteriore, nonché un certo immaginario “mecha” giapponese, ovvero incentrato sulla figura del robot. “Siamo una band che si muove su altri terreni, ma abbiamo avuto voglia di cimentarci con qualcosa di diverso, complice anche il comune amore per il cinema oltre a specifiche motivazioni personali che animavano alcuni di noi”, continuano gli Earthset. “Inoltre nella nostra attività musicale abbiamo sempre cercato di dare una certa impronta di ricerca soprattutto sulle armonie e la sonorizzazione, da questo punto di vista, ci ha consentito molta libertà. Abbiamo potuto spingere sull’aspetto rumoristico e ci siamo approcciati alla classica contemporanea, introducendo elementi esatonali e dodecafonici nella nostra scrittura”.
LA MUSICA E IL DISCO
Musicalmente si passa, infatti, dal post rock alla psichedelia, dal noise alle sonorità tipiche delle avanguardie storiche dei primi del ‘900. “Ulteriore particolarità del progetto che lo differenzia da analoghe operazioni”, conclude la band, “risiede nel fatto che ogni elemento della sonorizzazione è suonato e prodotto dal vivo senza utilizzo di suoni sintetici/elettronici o basi e campionamenti, con strumentazione analogica”. Il disco è uscito per Dischi Bervisti e Koe Records proprio il 31 gennaio, dopo la presentazione nazionale a Roma dal vivo con il cine-concerto.
-Claudia Giraud
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