Ai César 2020 vince “I Miserabili”. Ma cosa succede nel cinema francese?

Il Miglore Film agli Oscar francesi 2020 è “I Miserabili” ispirato a diversi fatti accaduti nel Paese negli ultimi 10 anni. Questa edizione però passerà alla storia per le proteste contro Roman Polanski a cui va la Migliore regia per “L’ufficiale e la spia”

Al Festival di Cannes del 2019 il film I Miserabili si era aggiudicato un posto nella futura edizione dei César. Così è stato e ha anche trionfato. Il Migliore film dell’anno in Francia va a un racconto che trae spunto dalla realtà, dalle rivolte nelle strade di Parigi del 2005 e da altri fatti realmente accaduti. Con I Miserabili il regista Ladj Ly, nato e cresciuto, anche come filmaker, nel sobborgo che mostra sul grande schermo, espande l’omonimo cortometraggio di qualche tempo fa in un film di grande impatto, anche emotivo. I Premi César del 2020 però non saranno ricordati per questo gran bel film ma per le contestazioni che hanno preceduto la premiazione e che si sono svolte durante la stessa, rivolte contro Roman Polanski, grande assente della serata. L’ufficiale e la spia, ultimo lavoro del regista franco-polacco, è un vero gioiello del cinema, perfetto in tutto, ma sul suo realizzatore incombe una condanna concreta e anche morale: ricercato dalla giustizia americana nell’ambito di un procedimento per corruzione di minorenne cominciato nel 1977, e di recente accusato di violenze sessuali da parte della fotografa francese Valentine Monnier, che sostiene di essere stata da lui picchiata e violentata nel 1975 in Svizzera quando aveva 18 anni. Su Roman Polanski e su L’ufficiale e la spia si dibatte da settembre 2019 quando la regista Lucrecia Martel, presidente di Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, aveva esposto il suo disappunto verso la partecipazione in competizione di questo film. In quella circostanza a L’ufficiale e la spia è andato il premio della giuria mentre ai premi César è stato premiato lo stesso regista con la Migliore regia. Un premio meritatissimo per il lavoro svolto ma inevitabilmente messo in discussione da chi non scinde l’arte dall’uomo.

L'UFFICIALE E LA SPIA

L’UFFICIALE E LA SPIA

ADELE HAENEL E LE ALTRE VS POLANSKI

Alla cerimonia dei premi César 2020 il colpo di scena era nell’aria già da tempo, sin dalla rivelazione delle nomination. Proprio a causa delle contestazioni, Roman Polanski ha scelto di non esserci e nel momento in cui è stato rivelato in sala il premio come Migliore regista, il suo nome è stato accolto da grida e fischi. Nello stesso momento Adele Haenel, attrice protagonista di Ritratto della Giovane in Fiamma di Celine Sciamma – candidata ma purtroppo non vincitrice -, ha abbandonato immediatamente la sala gridando. Inoltre, tutte le 4 ore di cerimonia sono trascorse fra silenzi e battute della presentatrice Florence Foresti e dei vari vip saliti sul palco. Fra questi anche Chiara Mastroianni e Fanny Ardant (premiata come Miglior attrice non protagonista per La belle epoque). E già prima dell’inizio della cerimonia fuori dalla Salle Pleyel di Parigi si sono radunate un centinaio di persone per contestare il record di 12 nomination al film di Polanski, ad oggi un vero bersaglio della contestazione delle donne in Francia. Grande assente alla cerimonia non solo Polanski ma anche la produzione e il cast del film. Le nomination ricevute da questo film avevano già scosso fin nel profondo l’industria cinematografica francese, al punto che l’intera direzione del premio César ha dovuto rassegnare le dimissioni con le seguenti parole: “per onorare chi ha fatto del cinema nel 2019, per ritrovare la serenità e fare in modo che la festa del cinema rimanga una festa, il consiglio di amministrazione dell’Associazione per la Promozione del Cinema ha preso all’unanimità la decisione di dimettersi. Queste dimissioni collettive permetteranno di procedere con un rinnovo completo dei vertici dell’organizzazione”.

Aadèle Haenel esce dalla sala

Aadèle Haenel esce dalla sala

A RISCHIO IL FUTURO DEI CAHIERS DU CINÉMA

Se da un lato l’industria cinematografica francese è ora scossa da questa cerimonia e dal rinnovo interno che l’attende, dall’altro i quindici membri dello staff editoriale dei Cahiers du Cinéma, la prestigiosa rivista di cinema, hanno rassegnato le dimissioni diffondendo poi un comunicato ufficiale, e che nulla ha a che fare con Polanski o il #metoo. “Tra i nuovi proprietari ci sono otto produttori, e questo pone un problema di conflitto d’interessi per una rivista di critica cinematografica. A prescindere dal tipo, gli articoli pubblicati sui film di questi produttori desterebbero automaticamente sospetti. […] L’indipendenza annunciata da questi nuovi proprietari è già stata contraddetta dalla brutale notizia che avremmo dovuto “rifocalizzarci” sul cinema francese. La nomina a direttore generale della delegazione generale dell’SRF (l’associazione dei registi), Julie Lethiphu, accresce i timori di un’influenza da parte della comunità cinematografica francese”, si legge nella nota. Quindi in Francia, lì dove il cinema è iniziato, in queste ore c’è un forte movimento che vuole, e con ogni ragione, lealtà, rispetto e verità. Non è il caso che l’esempio francese scuota un po’ anche il sistema cinematografico italiano?

– Margherita Bordino

TUTTI I VINCITORI DEI PREMI CÉSAR 2020

Miglior Film – I Miserabili

Miglior Regista – Roman Polanski, L’ufficiale e la spia

Miglior Attrice – Anaîs Demoustier, Alice e il Sindaco

Miglior Attore – Roschdy Zem, Oh Mercy!

Miglior Film Straniero – Parasite, Bong Joon-Ho

Miglior Documentario – M, Yolande Zauberman

Miglior Opera Prima – Papicha, Mounia Meddour

Miglior Sceneggiatura Originale – La Belle Époque, Nicolas Bedos

Miglior Sceneggiatura Non Originale – L’ufficiale e la spia, Roman Polanski, Robert Harris

Miglior Attrice Non Protagonista – Fanny Ardant, La Belle Époque

Miglior Attore Non Protagonista – Swann Arlaud, Grazie a Dio Miglior Attrice Emergente – Lyna Khoudri, Papicha

Miglior Attore Emergente – Alexis Manenti, I Miserabili

Miglior Film Animato – Dov’è il mio corpo?, Jérémy Clapin

Miglior Montaggio – Flora Volpelière, I Miserabili

Miglior Fotografia – Claire Mathon, Ritratto della Giovane in fiamme

Migliori Costumi – Pascaline Chavanne, L’ufficiale e la spia

Migliori Sceneografie – Stéphane Rosenbaum, La Belle Époque

Miglior Colonna Sonora Originale – Dan Levy, Dov’è il mio corpo?

Miglior Sonoro – Nicolas Cantin, Thomas Desjonquères, Raphaël Mouterde, Olivier Goinard, Randy Thom, Le chant du loup

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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