Il nuovo docufilm su Mimmo Paladino: il racconto dei suoi autori

Ancora in lavorazione, sarà trasmesso da Rai 5 il prossimo inverno. Incentrato sulla grande mostra-tributo a Piero della Francesca ad Arezzo, ecco il dietro le quinte del film dalla voce di regista e aiuto regìa

Disegnare un ritratto organico e strutturato di una delle figure più complesse e riconosciute dello scenario artistico internazionale. È questo l’obiettivo del film su Mimmo Paladino diretto dal filmmaker Nunzio Massimo Nifosì e tuttora in lavorazione, che documenta la mostra-evento La Regola di Piero, omaggio dell’artista a Piero della Francesca, dislocata in varie sedi della città tra cui la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, la Fortezza Medicea, Sant’Ignazio, San Domenico e Porta Stufi. Una grande retrospettiva che, prorogata al 31 marzo per l’enorme successo di pubblico, ha dovuto chiudere i battenti molto prima a causa delle note disposizioni governative per contenere il Coronavirus.

IL DOCUFILM SU MIMMO PALADINO

Lo scorso 15 marzo abbiamo chiuso i primi dieci giorni di riprese ad Arezzo. Nello specifico abbiamo filmato, integralmente, La Regola di Piero, una magnifica mostra-evento che si snoda in quattro diversi siti della città aretina. Pitture, sculture e installazioni che vanno dagli anni ’80 ai nostri giorni. Pur avendo già visitato diverse precedenti mostre di Mimmo, ci siamo resi conto che lui, per complessità e grandezza, è assimilabile a Leonardo Da Vinci”, ci spiega Layla B. Parry, giovane assistente alla regìa, responsabile della produzione e co-sceneggiatrice del docufilm insieme al regista Nunzio Massimo Nifosì che ha già diretto film d’arte di lunga durata, con un taglio filmico e pensati per il cinema, come quello dedicato al maestro Piero Guccione, selezionato dal Festival del Cinema di Roma, da quello del Cinema Italiano di Madrid e proiettato alla 54° Biennale d’Arte di Venezia. “La lavorazione ad Arezzo si è svolta, per fortuna, secondo il nostro programma. Le riprese sono iniziate il 6 marzo e dopo tre giorni il decreto ministeriale ha imposto la chiusura dei siti museali che ospitano la mostra. Malgrado ciò, con le accortezze del caso e la preziosa collaborazione della Fondazione Guido d’Arezzo, siamo riusciti a filmare l’intera esposizione, sia negli spazi chiusi che in quelli esterni”. In Mimmo Paladino. Il Linguaggio Dei Segni – questo il titolo del documentario che sarà trasmesso da Rai 5 nel corso della prossima stagione invernale – saranno centrali un rigoroso impiego degli archivi e delle fonti iconografiche, le testimonianze di chi ha collaborato con l’artista e ne apprezza la produzione, la documentazione filmata delle opere in collezioni permanenti e private. Le riprese con Paladino riguarderanno, poi, diverse interviste con lui circa la genesi e il significato di molte sue opere, il lavoro presso i suoi studi, le sue riflessioni sull’arte, la sua famiglia, il cinema, il teatro e molto altro.

Regista Nunzio Massimo Nifosì Assistente regia Layla Parry Operatore mdp Alessio Castiglia

Regista Nunzio Massimo Nifosì Assistente regia Layla Parry Operatore mdp Alessio Castiglia

I CRITICI E GLI ARTISTI COINVOLTI NEL DOCUFILM SU MIMMO PALADINO

A Nifosì piace impiegare sia la voce pensiero che quella poetica… non ama invece molto quella fuori campo che cercheremo di ridurre al minimo. Per questa ragione la struttura narrativa sarà costruita attraverso le dichiarazioni dello stesso artista e di quanti contribuiranno al film”, continua Parry a proposito della lavorazione del film che vedrà coinvolti storici e critici dell’arte quali Germano Celant e Achille Bonito Oliva, tra gli artisti Enzo Cucchi, Sandro Chia, Nicola De Maria, Francesco Clemente, e ancora musicisti quali Brian Eno e Francesco De Gregori, il fotografo Ferdinando Scianna e lo scrittore Aldo Nove. “In ogni caso il regista ama le strutture narrative aperte. Una delle cose che ho appreso lavorando con lui sul set è che nel genere documentario molte soluzioni narrative nascono durante la fase di montaggio. Per un artista complesso come Mimmo Paladino abbiamo deciso di lavorare su diversi livelli temporali e spaziali. È nostra intenzione raccontare il suo nomadismo creativo che lo porta a vivere e a produrre in diversi luoghi come Paduli, Milano, Roma etc.”. “Ragione e sentimento sarà l’idea di regia perché non posso che riconoscere in questa la sintesi percettiva che ho sempre provato difronte ai lavori di Mimmo Paladino”, interviene il regista Nifosì. “La stessa sintesi che ritrovo nella produzione di Piero della Francesca cui Mimmo ha dedicato la mostra ad Arezzo. Sia gli affreschi del divino che i dipinti di Mimmo esprimono il perfetto equilibrio tra mistero, realtà interiore, realtà apparente, perturbante cosmico, composizione e scomposizione degli spazi. Riguarda la scultura di Paladino, l’ho sempre vista come un’estensione della sua pittura. Forse perché molte delle sue sculture sono multiple e disposte all’interno dello spazio-cornice”. La produzione dell’opera si articolerà nel corso di diversi mesi e vedrà la fine intorno a novembre 2020. Il film, della durata di 75′ minuti, verrà prodotto da LABORATORIO in collaborazione con Rai 5, Fondazione Guido d’Arezzo, Comune di Arezzo, Digital Video e altri partner. “Nei prossimi giorni saremo in post-produzione per visionare meglio quanto filmato ad Arezzo. Forse rilasceremo qualche sequenza in anteprima. In questo caso vi terremo aggiornati”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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