Lost in projection. In mani sicure (Pupille)
È datato 2018 il film diretto da Jeanne Herry e incentrato sulla storia di una adozione, raccontata con empatia e realismo.
Théo viene partorito in anonimato da una giovane studentessa e immediatamente reso disponibile all’adozione. Per i primi due mesi di vita viene affidato a un sensibile e intelligente assistente familiare ormai stanco di occuparsi di giovani adolescenti problematici e delle loro famiglie. Nel frattempo Alice, ormai da quasi dieci anni impegnata nel lungo e difficile percorso burocratico per un’adozione, non perde la speranza e continua a lottare. Sarà solo grazie all’impegno di molti intermediari attenti e competenti che Théo e Alice riusciranno a incontrarsi.
Al suo secondo lungometraggio, la regista e sceneggiatrice francese Jeanne Herry realizza un’opera preziosa, in cui crudo realismo e toccante sensibilità si fondono per raccontare allo spettatore il difficile incrocio di sfortunati destini.
Premiato al Festival di Namur con il Bayard d’Or per la miglior sceneggiatura e per la miglior attrice (Elodie Bouchez), Pupille racconta con grande senso di responsabilità la storia di un abbandono, di un affido e di un’adozione. Jeanne Herry utilizza uno stile documentaristico per entrare con accuratezza e dovizia di particolari negli intricati meccanismi etici e psicologici di circostanze al limite della normalità, narrando con oggettività e discrezione le strazianti decisioni che quasi sempre accompagnano queste drammatiche situazioni.
I PROTAGONISTI DEL FILM
Protagonisti di questa toccante pellicola non sono solo il neonato Théo e l’aspirante madre Alice, ma anche tutti gli operatori della macchina burocratica che viene attivata automaticamente dal momento della prima dichiarazione della madre naturale all’accettazione dell’ospedale. Pupille porta a riflettere sul ruolo di molte figure intermedie (selezionatori, educatori, pediatri, assistenti sociali) coinvolte in questo difficile cammino, mostra che il loro lavoro è fondamentale e terribilmente accidentato. Sono loro che devono “salvare” madre naturale, figlio e adottante: liberare la prima, accompagnare il secondo verso una vita il più possibile normale e, ancora più difficile, scegliere la terza. Ogni decisione è determinante e spesso definitiva, ogni valutazione può fare la differenza fra tragedia e normalità, tra gioia e dolore.
Mentre loro lavorano, Alice combatte a denti stretti per un’adozione da single, si dichiara disposta ad accogliere bambini con bisogni speciali, si prepara, studia, cresce. Théo invece si rassegna, sembra lasciarsi andare a una sempre più profonda apatia, non piange, non reagisce agli stimoli, non cerca nessuno, non chiede da mangiare, rimane silenzioso nella sua culla in attesa di qualcosa o di qualcuno. Pupille è un film commovente ed emozionante, istruttivo e intelligente, girato e sceneggiato con equilibrio e sensibilità e sostenuto da un cast di attori eccezionali.
‒ Giulia Pezzoli
Francia – Belgio, 2018
Regia: Jeanne Herry
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Jeanne Herry
Cast: Sandrine Kimberlain, Gilles Lellouche, Elodie Bouchez, Clotilde Mollet, Miou-Miou
Durata: 110′
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #54
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