L’istruzione torna sul “piccolo schermo” grazie ad una collaborazione tra Rai e Miur
Parte il progetto “la scuola in tv”, grazie ad una collaborazione tra Rai e il ministero della pubblica istruzione. L’Italia torna sui banchi?
La tanto attesa “fase due” si compone di diversi aspetti e primo fra tutti apre il dibattito sulla riapertura degli istituti scolastici. In Europa, tra incertezze e cautele, la prima a prendere l’iniziativa è stata la Danimarca seguita dalla Germania e, forse, dalla Francia, ma si vedrà dopo l’11 maggio. Sebbene la curva dei contagi in Italia stia flettendo, auspicando scenari favorevoli per un ritorno alla normalità, sembra proprio che si tornerà tra i banchi di scuola dopo la pausa estiva, tanto che la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si trova impegnata a rimodulare anche il fatidico Esame di Stato in una forma più adatta rispetto alle particolari esigenze dettate dal virus. Sebbene i supporti digitali abbiano dato il loro aiuto nel settore dell’istruzione, tra piattaforme apposite e altre collaterali, la Tv non vuole essere da meno. Ecco perché la Rai ha stretto una collaborazione con il Miur, il Ministero della Pubblica Istruzione, per sostenere gli studenti con un’attenzione particolare per i neo-maturandi. Nasce quindi “La Scuola torna in Tv”, con un richiamo, non troppo telefonato, allo storico programma degli anni ’60, Non è mai troppo tardi condotto da Alberto Manzi.
“NON È MAI TROPPO TARDI” IN TUTTI I SENSI
Certo, il contesto era totalmente diverso. Nato dalla mente di Nazzareno Padellaro, pedagogista cattolico e direttore della rivista Tempo di scuola tra il 1939 e il 1943, la celebre trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi vedeva Alberto Manzi unire la doppia veste di insegnante e conduttore televisivo. Il noto intellettuale, di formazione tecnico-scientifica e pedagogica, aveva trovato infatti nel nuovo canale di comunicazione le grandi potenzialità per arrivare alle classi sociali più indigenti, a coloro che erano rimasti esclusi dal sistema educativo, istruendo più di 30 mila italiani, analfabeti o quasi, negli anni ‘60. Il programma faceva parte del progetto Telescuola, partito nel 1958 con il sostegno della Pubblica istruzione, con l’obiettivo di portare a compimento i cicli di studio obbligatori. Tra il 1960 e il 1964 andarono in onda anche una serie di puntate condotte dal pittore Enrico Accatino dedicate all’educazione artistica. Insomma, visti i risultati ottenuti, perché non guardare al passato? Perché non riportare “a colori” il famoso appuntamento didattico televisivo trasportandolo ai nostri giorni? A farsi carico di questa impresa è la Rai, progettando un nuovo e ricco palinsesto.
IL NUOVO PALINSESTO RAI IN COLLABORAZIONE CON IL MIUR
La scuola non si ferma ma si trasferisce sul “piccolo schermo”. Tutti i canali televisivi di Rai Cultura (Rai Scuola e Rai Storia), Rai Ragazzi, Rai Tre e Rai Play e i portali RaiCultura.it e RaiScuola.it in collaborazione con il Miur metteranno dunque a disposizione di studenti e insegnanti una ricca programmazione di contenuti dedicati all’offerta formativa, rivolta alle diverse fasce di età, con un’attenzione particolare a coloro che quest’anno dovranno sostenere l’esame di maturità. Già dal 9 marzo sono partite una serie di lezioni di La Scuola in Tv, condotte e realizzate da insegnanti indicati dal Ministero; dal 27 aprile, invece, Rai Scuola propone la novità per i maturandi con Scuola@Casa Maturità con due lezioni di 30 minuti – tutti i giorni dalle 10 alle 15- tenuti da docenti universitari, Accademici della Crusca e Accademici dei Lincei. A partecipare attivamente nel progetto ci saranno personaggi di spicco della cultura e dell’istruzione, quali Felice Cimatti e Maurizio Ferraris per la Filosofia e per affrontare percorsi didattici su Costituzione e Cittadinanza, Licia Troisi affronterà la Geografia Astronomica, Federico Pirrone guiderà gli studenti alla scoperta del Latino, Giorgio Manzi porrà l’attenzione sulle Scienze, Umberto Gentiloni si focalizzerà su percorsi interdisciplinari nei rapporti tra Stato, Chiesa e Costituzione Italiana, per citarne solo alcuni. Inoltre, sempre dal 27 aprile, partirà anche la nuova edizione di Scuola@casa magazine, che tratterà delle problematiche che coinvolgono il mondo della scuola come la didattica a distanza, il rapporto con gli studenti, i tempi di studio, l’operatività degli insegnanti e di come i genitori possano essere d’aiuto in questo particolare momento.
EDOARDO CAMURRI, I SUOI #MAESTRI, E TANTI ALTRI CONTENUTI
Edoardo Camurri introdurrà e commenterà #Maestri, una serie di puntate che partiranno dal 27 aprile sul terzo canale della Rai (dal lunedì al venerdì alle 15.20). Le due lezioni giornaliere, registrate dai protagonisti della cultura, accademici e divulgatori designati dal Ministero dell’Istruzione, trovano i primi volti nei nomi di Claudio Strinati, Nicola Piovani, Alberto Angela, Marta Cartabia, Vittorio Lubicz, Valerio Massimo Manfredi e molti altri. Su Rai Storia, invece, dal 13 maggio in prima serata, Camurri condurrà Prove di Maturità, vedendo come protagonisti due studenti che da remoto si troveranno a sostenere delle simulazioni d’esame in un percorso interdisciplinare sul XX secolo, spaziando dalle materie umanistiche a quelle scientifiche. Dinamica è invece la programmazione per bambini e ragazzi su Rai Gulp. Altrettanto si può dire per RaiPlay che spazia dalla scrittura con #ScrittoriFuoriClasse vedendo volti noti come Michela Murgia e Sandro Veronesi; capire le difficoltà del presente con la serie Beautiful Mind nonché alimentare una certa sensibilità rispetto l’ambiente con Interdependence. Infine, si passerà per i grandi della letteratura italiana, da Dante a Manzoni, da Tolstoj a Simone De Beauvoir fino a scoprire i protagonisti del teatro La Scala di Milano. E l’arte? Un intero portale sul sito Rai (https://www.raicultura.it/speciali/arte2020/) condurrà il pubblico alla scoperta dei diversi periodi che hanno caratterizzato la formalizzazione artistica con dei contenuti approfonditi, passando dall’arte antica, all’arte medievale, dal moderno al contemporaneo, senza dimenticare il paesaggio e il vasto patrimonio culturale del nostro Paese.
– Valentina Muzi
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