Margaret Atwood e il potere delle sue parole in un documentario al Biografilm festival
Un film sulla poetessa distopica canadese che ha conquistato il mondo della letteratura. Un ritratto di Margaret Atwood tra incontri con il pubblico, amici di una vita e momenti familiari con l’amato marito Graeme Gibson, alla cui memoria è dedicato il documentario.
“Una sedia, un tavolo, una lampada”. Inizia così il documentario dedicato a Margaret Atwood e presentato alla 16esima edizione del Biografilm Festival. Margaret Atwood: A Word After a Word After a Word Is Power, diretto da Nancy Lang e Peter Raymont, è un ritratto della donna che si nasconde dietro la scrittrice popolare che ha conquistato i lettori di tutto il mondo. Margaret Atwood non ha mai cercato il successo. Ha seguito la propria vocazione: usare le parole per combattere. Quando The Handmaid’s Tale (romanzo di fantascienza del 1985) è stato adattato per la televisione il suo nome è diventato quasi improvvisamente rilevante. The Handmaid’s Tale (dal cui libro è stato tratto prima un film e poi la celebre serie) nel suo essere al tempo stesso distopico e rivelatore ha dato alla scrittrice fama mondiale. Lo stesso vale per il sequel The Testaments, tanto che oggi milioni di persone seguono i tweet della scrittrice. Chi è dunque Margaret Atwood?
ATTIVISTA DA SEMPRE
Margaret Atwood è cresciuta negli anni 50 nel Nord Ontario, anni maschiocentrici durante i quali per le donne era previsto solo un futuro: rimanere a casa. L’Università di Harvard ha rappresentato per la Atwood quindi un luogo di fuga, fisico e intellettuale. Sin da subito alla base della sua scrittura si intravede, dichiaratamente, un grande attivismo, un interesse per la questione femminile. Nel 1984, circondata dalle mura di Berlino Ovest, Margaret Atwood inizia a scrivere la sua famosa storia distopica sulle relazioni di potere e sulla misoginia, in parte ispirata dal contraccolpo conservatore che seguì la libertà degli anni ’60 e ’70. Oggi, ad 81 anni Margaret Atwood guarda tutto il clamore che circonda le sue opere e la sua scrittura, soddisfatta per avere vissuto una lunga vita e per avere avuto alcune intuizioni che attraverso i suoi testi sono state di avvertimento per chi le ha sapute cogliere e comprendere in precedenza. Margaret Atwood: A Word After a Word After a Word Is Power è un documentario classico e lineare. Fatto di voci, immagini di repertorio, momenti fondamentali e familiari che mostrano la donna prima e della scrittrice dopo. Oggi in tanti si affidano alle parole di Margaret Atwood. La ascoltano, condividono le sue idee politiche e la sua scrittura. Negli anni ha raccontato capi autoritari, la rapida evoluzione della tecnologia, il disastro climatico. Ha scritto di sopravvivenza ma anche suggerito delle strategie per farlo. Eppure pochi conoscono la privata Margaret Atwood.
IN MEMORIA DEL MARITO
Per la realizzazione di Margaret Atwood: A Word After a Word After a Word Is Power una piccola troupe ha seguito la scrittrice per circa un anno tra incontri pubblici, dove ad attenderla c’era sempre una grande folla, momenti privati e incontri sul set di The Handmaid’s Tale con l’attrice protagonista Elisabeth Moss e Ane Crabtree, costumista delle vesti rosso sangue indossate poi dalle attiviste per i diritti delle donne in tutto il mondo, e specialmente negli Stati Uniti dopo l’elezione di Trump. Il documentario racconta non solo gli anni recenti, quindi quelli del successo, ma anche la “storia passata” di Margaret Atwood. Una donna cresciuta nel deserto canadese, che ha studiato ad Harvard. Qui si innamorò per la prima volta prima di incontrare Graeme Gibson, suo compagno di vita. I momenti più forti del documentario riguardano Atwood in tournée nel campus di Harvard con la sua ex compagna di stanza Susan Milmoe tra ricordi, suggestioni e grande complicità. In Margaret Atwood: A Word After a Word After a Word Is Power è ovviamente fondamentale il racconto che riguarda la scrittura di The Handmaid’s Tale, ma la storia e l’approfondimento vanno ben oltre. Le riprese di Margaret Atwood: A Word After a Word After a Word Is Power sono iniziate quasi per caso. Alla base c’era l’idea di creare un ricordo per la Atwood e per il marito, due intellettuali canadesi imprescindibili. A Graeme Gibson era stata diagnosticata la demenza (notizia che Margaret Atwood ha condiviso in un articolo del New Yorker dell’aprile 2017), quindi il loro tempo insieme stava per scadere. E la realizzazione di questo documentario ha accompagnato gli ultimi anni della coppia.
–Margherita Bordino
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