La vera Anna Magnani, scomoda e amata. Le foto della casa del figlio, arredata dalla star
Proponiamo in esclusiva le foto della casa del figlio di Anna Magnani, da lei arredata. La casa si trova in Via Margutta, dove la stessa attrice ha vissuto per diverso tempo. Anna Magnani è un’icona del cinema italiano e di Roma anche se negli ultimi anni non si riconosceva nei personaggi che le venivano proposti
Immensa Anna Magnani. Icona del cinematografo italiano. Sì, cinematografo, come si diceva fino qualche decennio fa e come ripeteva la stessa attrice che, insieme a Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, è il volto della romanità del cinema conosciuta nel mondo. Anna Magnani è nata nel 1908 e scomparsa nel 1973 nella sua città, Roma, dove è cresciuta e che ha abbandonato solo per pochi mesi. Roma era per la Magnani un pezzo di cuore. Nel suo diario di viaggio, in occasione della presentazione di Bellissima a New York racconta come la sera, nel suo appartamento al 14esimo piano, gustava dalla finestra i grattacieli della città, milioni di luci che sembravano volti, e godeva di quella bellezza che nel sonno spariva lasciando spazio alla sua Roma, ai tetti che poteva vedere dalla sua casa, alle cupole delle Chiese e in lontananza il Gianicolo. “E con Roma nel cuore mi addormentavo”. I film più celebri che la vedono protagonista sono senza dubbio Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma e La rosa tatuata. Quest’ultimo le valse nel 1956 un Oscar alla miglior attrice protagonista, la prima attrice non di lingua inglese a ricevere il premio. Anna Magnani ha inoltre vinto due David di Donatello, cinque Nastri d’argento, un Globo d’oro, un Golden Globe, un BAFTA, due National Board of Review, un New York Film Critics Circle Award, una Coppa Volpi a Venezia e un Orso d’argento a Berlino. Il cinema l’ha amata ma ad un certo punto l’ha anche abbandonata.
L’ULTIMA MAGNANI IN TV
Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini è un film del 1962 ed è anche l’ultimo film italiano interpretato da Anna Magnani che nel 1972 compare in Roma di Federico Fellini, ma interpretando se stessa. In quel decennio ha girato diversi film all’estero mentre in Italia è stata la televisione a cercarla. Anna Magnani non amava la tv e prima di prendere parte a Tre donne, un ciclo di tre film diretti da Alfredo Giannetti, ne era stata lontana. “A me la televisione fa paura, mette addosso una specie di terrore inspiegabile. Anche l’unica volta che accettai di apparire alla televisione qui in Italia… era morto Totò, un artista così immenso, un amico così grande, potevo rifiutare di ricordarlo al suo pubblico?”, raccontava in una intervista. Con Totò aveva lavorato in Risate di gioia di Mario Monicelli. Il lavoro con Giannetti non lo riconosceva come “televisione” ma come film che poi sarebbero stati trasmetti in tv. E Giannetti stava scrivendo dei personaggi su misura per lei e questo le faceva piacere. “Eh, cara, non sono un’attrice comoda io. Con me non capita che un produttore s’innamori di un soggetto, lo compri, stabilisca di realizzarlo e poi decida: ci metto la Magnani”, raccontava sempre in un’intervista di quegli anni.
ATTRICE PER PASSIONE NON PER MESTIERE
Il cinema non aveva effettivamente abbandonato Anna Magnani, era lei che nel cinema non trovava più nulla di appetibile. Le proponevano personaggi che riteneva caricature e pupazzetti imbecilli. Diceva, “Voglio personaggi nei quali poter credere, a cui il pubblico possa credere”. Quante cose oggi non sappiamo su e di Anna Magnani e quante altre domande vorremmo farle. Lei che era un’attrice non per mestiere ma per passione, che doveva essere attratta da un personaggio per poterlo scoprire poco a poco e crearlo nella sua mente, che non aveva paura di stare lontana dal set, non soffriva la nevrosi da lavoro e soprattutto non usava il mestiere dell’attore “come antidoto al veleno della noia”. Anna Magnani già a metà degli anni ’60 si era resa conto, in modo assolutamente lucido, del declino del cinema italiano che iniziava a vivere di logiche fino al quel momento sconosciute e che in precedenza scava in una verità insaziabile. Tra i film italiani del decennio 60-70 che riteneva interessanti ci sono La caduta degli dei di Visconti, Il Posto di Olmi e I pugni in tasca di Bellocchio.
ALL’INTERNO DELLA CASA DI LUCA MAGNANI
In esclusiva su Artribune proponiamo un servizio fotografico di Francesca Pompei sulla casa di Luca Magnani, unico figlio di Anna. La casa fu arredata dalla madre negli ultimi anni, con oggetti e quadri scelti da lei. L’appartamento è un ex studio di artista, che si trova in Via Margutta, che ha ospitato negli anni vari autori nella capitale tra cui Picasso per preparare la scenografia di Parade. Le immagini che proponiamo raccontano inevitabilmente uno spaccato di vita privata di Anna Magani, un modo per conoscere meglio i gusti di questa grande attrice che amava definirsi “scomoda”. Via Margutta è una delle vie di Roma che ricorda i fasti della dolce vita cinematografica. Diventata famosa un po’ ovunque anche grazie al film Vacanze romane in cui il giornalista Joe alias Gregory Peck porta la principessa Audrey Hepburn in giro per la città in sella a una vespa e la ospita nella sua casa al numero 51. Negli anni seguenti in quel vicolo, luogo accogliente per tantissimi artisti, andarono ad abitare oltre ad Anna Magnani anche Federico Fellini e Giulietta Masina, lo scrittore Gianni Rodari e tantissimi pittori come Giorgio de Chirico e Renato Guttuso.
– Margherita Bordino
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