Cominciano le riprese del film su Dante. Per Pupi Avati un sogno che si avvera

Sono iniziate le tanto attese riprese di Dante, il nuovo film di Pupi Avati che torna dietro la macchina da presa dopo il successo degli scorsi mesi ottenuto con Lei mi parla ancora. Dante è un progetto a cui il regista tiene tantissimo e che da anni prova a realizzare.

Non è per nulla sconosciuta la passione di Pupi Avati nei confronti di Dante Alighieri. Una passione che arriva dalla sua infanzia, quando incuriosito dal Medioevo ha cominciato a leggere e informarsi sull’intero periodo storico e letterario. Finalmente, dopo tanta attesa, il regista di Il signor diavolo e Lei mi parla ancora inizia le riprese del suo film dedicato a Dante. “Attendi tanto. Diciotto anni prima che ti sia concesso di realizzare un film. Lo avevi nitido nel 2003 quando hai scritto la prima versione del soggetto. Nel frattempo hai fatto altro, molto altro, ma quell’impegno con Dante ti è rimasto dentro, impellente, facendoti avvertire come una colpa il trascorrere del tempo”, dichiara Pupi Avati. “Poi, finalmente, incontri chi ti ascolta e non rimanda, chi apprezza l’idea e ti trovi ‘impreparato’ a quell’assenso, a quell’accoglienza. Questo il mio stato d’animo di oggi, a poche ore dall’inizio delle riprese. Che si realizzi nell’Italia di oggi in cui le gerarchie di cosa e di chi conti è dettato da ben altro, un film sulla vita di Dante Alighieri, ha dell’inverosimile. Non oso ancora crederci”. Il film narra la vita del sommo poeta Dante Alighieri raccontato però da Giovanni Boccaccio, primo biografo del padre della lingua italiana. Nel suo Trattatello in Laude di Dante Boccaccio ripercorre gli eventi della sua vicenda umana, una storia molto complessa in un succedersi di luci e ombre destinati in gran parte a rimanere tali. Il film, prodotto da Antonio Avati, è una produzione Duea Film con Rai Cinema e sarà distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution.

DANTE: LA SINOSSI UFFICIALE DEL FILM

Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Nel settembre 1350, Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia. Il soggetto e la sceneggiatura di Dante sono di Pupi Avati e tra gli interpreti principali ci sono Sergio Castellitto (Giovanni Boccaccio), Alessandro Sperduti (Dante giovane), Enrico Lo Verso (Donato degli Albanzani), Alessandro Haber (Abate di Vallombrosa), Gianni Cavina (Piero Giardina), Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII), Ludovica Pedetta (Gemma Donati), Romano Reggiani (Guido Cavalcanti), Carlotta Gamba (Beatrice), Paolo Graziosi (Alighiero di Bellincione), Mariano Rigillo (Meneghino Mezzani), Valeria D’Obici (Suor Beatrice), Giulio Pizzirani (Dante anziano), Erica Blanc (Gemma Donati anziana), Morena Gentile (Donna gozzuta), Milena Vukotic (Rigattiera). Le riprese dureranno undici settimane tra Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Roma.

L’UNIVERSO DI PUPI AVATI

Un vero Maestro della settima arte. È questo Pupi Avati. Un regista che nell’arco di diversi decenni ha saputo indagare con la macchina da presa i demoni e i sentimenti dell’essere umano. Chi lo segue da sempre conosce benissimo la sua anima dell’orrore, gotica, che attraverso il territorio padano ha portato sul grande schermo con immensa originalità e con uno stile riconoscibilissimo. Accanto a questo suo tratto distintivo c’è l’animo di un regista legato profondamente alla famiglia e ai grandi sentimenti.  Da La casa dalle finestre che ridono a Il signor diavolo, da Storie di ragazzi e di ragazze a Lei mi parla ancora, Pupi Avati ha raccontato storie universali mantenendo una certa ruvidità, sincerità e linearità che in pochissimi nel tempo sono riusciti a conservare. Ora sul set di Dante realizza un sogno e forse per la prima volta riuscirà ad unire perfettamente le sue due anime di autore.

– Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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