Addio a Piera Degli Esposti, ‘o verbo nuovo
Si è spenta a 83 anni Piera Degli Esposti, maschera perfetta e intelligente del nostro teatro e del nostro cinema. Non solo attrice ma anche sceneggiatrice
Ci lascia Piera Degli Esposti, attrice immensa, fuoriclasse, donna intelligente e misteriosa. Di lei forse, e purtroppo, c’è chi non riconosce il nome ma di certo ne conosce bene il volto, la voce. Il cinema e il teatro l’hanno vista in tantissimi ruoli tra loro differenti. Da grandi drammi letterari a storici e personali, ad estrema comicità e messa in gioco. Piera Degli Esposti ha indossato tantissime maschere e tutte perfette e non ha mai nascosto una predilezione per il palcoscenico. Del cinema, diceva, “è troppo centimetrale”, non permette di muoversi. E lei tutto desiderava fuorché donarsi esclusivamente alla macchina da presa, preferiva essere guardata da uno spettatore in ultima fila. Piera Degli Esposti si è spenta all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove era stata ricoverata a giugno per complicazioni polmonari.
VITA E ARTE DI PIERA DEGLI ESPOSTI
Piera Degli Esposti è una donna dalle mille sfumature. Sfumature che la sua più cara amica Dacia Maraini, conversando con lei, ha messo in luce in Storia di Piera, libro divenuto anche film per la regia di Marco Ferreri. Di lei ha detto in passato Maraini: “Piera è molto attenta, l’ho vista anche preparare semplicemente una lettura, ed è capace di stare quattro giorni a fare giochi sulle parole. Ma più che giochi sono delle analisi precise sui ritmi e sulle parole. È una comunicazione non selvaggia, non casuale. È una comunicazione di un grande talento, che da una parte si esprime attraverso la simpatia, la conversazione, la gioia di raccontare, e dall’altra attraverso la disciplina del teatro”. In queste ore, successive alla sua scomparsa, in cinema italiano la sta ricordando, con il cuore spezzato. Da Paolo Sorrentino che l’ha diretta ne Il divo a Riccardo Milani che l’ha guidata in Tutti pazzi per amore. Registi, attori e attrici sui social stanno postando ricordi e saluti. Di lei però il migliore ritratto lo ha fatto Peter Marcias anni fa, quando ancora stava bene e poteva raccontare tanto di sé. Il documentario Tutte le storie di Piera è quindi oggi un documento unico e speciale per andare oltre le sfumature introdotte da Maraini.
CARRIERA DI PIERA DEGLI ESPOSTI
Definita da Eduardo De Filippo “‘o verbo nuovo”, tra i migliori film a cui ha preso parte Piera Degli Esposti è senza dubbio L’ora di religione di Marco Bellocchio. Nata a Bologna il 12 marzo 1938, Piera Degli Esposti si era formata in gruppi teatrali sperimentali tra il 1969 e il 1976 al Teatro Stabile dell’Aquila, lavorando con grandi registi come Antonio Calenda e Giancarlo Cobelli. Nel 1966 avviene il suo esordio in TV con uno sceneggiato di grande successo, Il conte di Montecristo, e la sua carriera cinematografica inizia l’anno successivo con il film Trio per la regia di Gianfranco Mingozzi.
Piera Degli Esposti continua così tra palco, set e TV con Il circolo Pickwick di Ugo Gregoretti e, al cinema, con Medea di Pier Paolo Pasolini, e Sotto il segno dello scorpione dei fratelli Taviani. A teatro lavora con registi come Scaparro, Guicciardini, Sequi e Massimo Castri. Sempre nel 1980 scrive insieme a Dacia Maraini (amica di lunga data) la storia intensa della sua gioventù, nel romanzo di grande successo Storia di Piera. All’inizio degli anni ottanta recita per Nanni Moretti in Sogni d’oro e per Cinzia TH Torrini in Giocare d’azzardo. Marco Ferreri sarà in questo periodo il primo a sfruttare le sue doti di sceneggiatrice, nel film da lui diretto Il futuro è donna, interpretato dalla stessa Piera, in una parte minore, da Ornella Muti e Hanna Schygulla. In seguito sarà diretta da Lina Wertmüller che la sceglie per tre suoi film, Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada, Il decimo clandestino e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica. Dagli anni Novanta in poi inizia a essere cercata e ricercata anche per progetti popolari, meno sperimentali, che sceglie mettendosi in gioco e portando con sé un sogno nel cassetto, mai purtroppo realizzato, di vestire i panni di un uomo.
IL RICORDO DEL MONDO DELLA CULTURA
– Margherita Bordino
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