Filmetto o scherzetto. Su Mubi una selezione imperdibilmente horror
Su Mubi per Halloween è disponibile una selezione di film a tema che faranno impazzire i cinefili e che potranno immergere nel giusto mood tutti coloro che desiderano respirare l’aria di questa ricorrenza e provare qualche brivido in più.
Dolcetto o scherzetto? O meglio, “Filmetto o scherzetto”? È arrivato il periodo dell’anno che meglio sposa il genere cinematografico horror e per l’occasione su Mubi è disponibile una selezione di titoli niente male. Film da scoprire o riscoprire per immergersi nell’atmosfera di questi giorni e vivere una vera e propria esperienza catartica da grandi brividi. D’altronde sin dall’inizio della storia del cinema gli spettatori sono rimasti attratti dai film del terrore in cui, tra derivazione del reale e finzione, si è potuto e può confrontarsi con le proprie paure e ansie ma anche emozioni e ossessioni. La selezione di titoli composta su Mubi va da La notte dei morti viventi di Romero a Orgy of the Dead di Apostolof, da Zombi Child di Bonello a Halley di Hofmann. Qui una breve panoramica sui titoli che fanno parte su Mubi di “Filmetto o scherzetto”.
–Margherita Bordino
ZOMBI CHILD – (Bertrand Bonello – 2019)
Presentato e selezionato nella sezione Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2019, è considerato un horror politico. Haiti, 1962, ovvero nel pieno della dittatura di François “Papa Doc” Duvalier, un uomo è riportato in vita dall’aldilà per essere costretto a lavorare nell’inferno delle piantagioni di canna da zucchero. È uno zombi. Circa mezzo secolo dopo, nel prestigioso collegio della Legion d’Onore a Parigi, un’adolescente haitiana confida alle sue compagne di scuola il segreto che danna la sua famiglia. Non può immaginare che questi misteri spingeranno una delle sue amiche, in preda a un dolore sentimentale, a commettere l’irreparabile.
VAMPIR – (Pere Portabella – 1971)
Autentico erede di Murnau, Pere Portabella girò questo film su pellicola in bianco e nero 16mm, lasciando così che le immagini sbiadissero e sprofondassero letteralmente nella completa oscurità. Un vero film sperimentale! Jesús Franco, regista spagnolo di genere, stava lavorando a uno dei suoi film horror più costosi (El conde Dracula), con Christopher Lee, quando Portabella, che era presente sul set, filmò a sua volta quanto accadeva. Ne venne fuori un film sulla costruzione delle immagini (con falsa nebbia e false ragnatele) e sul Dracula di Bram Stoker. È ben più sinistro e inquietante non solo del film di Franco, ma di tutti i film successivi a Vampyr di Dreyer.
BAGHEAD- (Jay Duplass and Mark Duplass – 2008)
Due ragazzi e due ragazze che hanno come aspirazione quella di diventare bravi nel cinema decidono di girare un prodotto indipendente in un bosco dove un killer con un sacchetto sulla testa uccide le povere vittime. Realtà e finzione non saranno così distinte però. Baghead, presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2008, è firmato dai fratelli Duglass, registi di spicco del cinema indie USA e habitué al Sundance di Robert Redford.
NIGHT TIDE – (Curtis Harrington – 1961)
Realizzato in quattro settimane da Curtis Harrington, al suo esordio nel lungometraggio, con un budget di 80.000 dollari, Night Tide spazia sui temi delle mutazioni, dell’horror e del mistero. Johnny, un giovane marinaio, si innamora dell’enigmatica Mora che lavora nel padiglione delle attrazioni del capitano Murdock esibendosi nei costumi della “Lovely Siren of the Deep”, la misteriosa sirena catturata dagli abissi marini. Mora, pur ricambiando le attenzioni di Johnny, si mostra incostante, ossessionata com’è dalla convinzione di discendere da un mitico popolo degli abissi che, al momento di provare sentimenti umani e sotto l’influenza dell’alta marea, cade in preda di furiosi istinti omicidi. Solo superstizione o pura realtà quella raccontata dalla donna?
LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI – (George A. Romero – 1968)
Una misteriosa radiazione proveniente da Venere provoca il panico in una cittadina della Pennsylvania: ha infatti l’effetto di far risuscitare i morti non ancora seppelliti. Stragi a volontà. La notte dei morti viventi di Romero è un piccolo grande cult del genere. Si legge sul Morandini: “È un film pessimista che visualizza la fine del mito americano: è un nero a gestire la resistenza degli assediati dagli zombi, protagonista impensabile nel 1968 in un sistema di cinema commerciale, cioè consensuale. Ebbe seguiti, remake e innumerevoli imitazioni. Costato poco più di 100 000 dollari, ne incassò più di 5 milioni. Esiste una versione colorizzata. Nel 1998 fu rieditato con 13 minuti in più, tutti tagliati dal regista nel 1968. Operazione di marketing, non restauro con il Director’s Cut”.
AS BOAS MANEIRAS – (Marco Dutra and Juliana Rojas – 2017)
In Concorso al 70esimo Festival di Locarno, ha ricevuto il Premio speciale della giuria. Clara, infermiera dalla periferia di São Paulo, viene assunta dalla misteriosa e ricca Ana come bambinaia, ancor prima che nasca il suo bambino. Presto le due donne sviluppano un forte legame, ma una notte fatale cambia i loro piani. Paura e commozione, tenerezza e durezza, sono tutti i sentimenti che si alternano durante la visione di questo film che in 135 minuti sa essere veramente incisivo e coerente.
HALLEY – (Sebastián Hofmann – 2013)
Beto è morto, e non può più nasconderlo. Si trascina nella sua quotidianità in un corpo ormai spento, in decomposizione. Cerca di restare aggrappato alla vita, perché la sua mente è lucida, ma si ritrova a non-vivere una doppia esistenza e né il make-up né il profumo riescono a nascondere la sua triste condizione. La malinconia di Beto cresce quando realizza che – per citare le parole di un affabile addetto all’obitorio – “il malato diventa la malattia”. Lascia il suo lavoro di guardiano per ritirarsi dal mondo. Ma prima di arrendersi ai confini della sua morte vivente, stringe un’insolita amicizia con Luly che gestisce la palestra dove lui ha sempre lavorato e dove la ricerca della perfetta definizione fisica dei corpi muscolosi si scontra con la sua condizione. Definito da molti ‘horror esistenziale’.
THE NEST OF THE CUCKOO BIRDS – (Bert Williams – 1965)
Risale al 2017 il restauro di questo film, rimesso a nuovo grazie all’interessamento di Nicolas Winding Refn. Johnson, un agente del dipartimento di controllo dei liquori, incontra Cuckoo Bird Inn dopo essere fuggito da una banda di ammantatori di pietra spietata e un misterioso assassino. Si rende conto che deve scoprire l’identità del killer prima di esso, oppure sarà la fine.
VAMPIRE HOOKERS – (Cirio H. Santiago – 1978)
Dopo che il loro comandante sparisce, due marinai americani scoprono un gruppo di vampire che fingono di essere prostitute per attirare gli uomini nel loro covo. Vampire Hookers è un B-movie filippino, forse uno dei titoli più ‘sconosciuti’ della selezione “Filmetto o scherzetto” e per questo una possibile bella sorpresa.
HOUSE OF SEVEN BELLES – (Andy Milligan – 1979)
Andy Milligan non finì mai il suo dramma sudista, e tutto che lasciò fu un workprint incompleto. Come disse lui, “è tutto qui, tranne il finale che non sono riuscito a girare.” Perciò forse il compito di terminare questo film, distribuito per la prima volta su MUBI, tocca allo spettatore. Anche House of Seven Belles è uno di quei film che se ancora circola e resiste lo si deve e quel mattacchione amante di cinema che è Nicolas Winding Refn.
NIGHT TRAIN TO TERROR – (John Carr, Phillip Marshak, Tom McGowan, Jay Schlossberg-Cohen, and Gregg C. Tallas – 1985)
Un classico per gli amanti del genere, per qualcuno sgangherato, per altri anche divertente. Dio e Satana non sono sul treno per divertimento; devono decidere il destino di tre anime: un uomo coinvolto tramite ipnotismo in un progetto di vendita di organi, una donna che si è unita a un culto masochistico letale, e una devota cattolica in missione per distruggere l’Anticristo.
ORGY OF THE DEAD – (Stephen C. Apostolof – 1965)
Un nudie cutie come nessun altro: un autore di romanzi pulp e la moglie si ritrovano in un cimitero e vengono schiavizzati dagli zombie che vi abitano, sopportando tutta una serie di danze lascive. Con Criswell (Plan 9 From Outer Space), sceneggiatura di Ed Wood e sgargianti colori pastello. Orgy of the Dead è un film abbastanza appariscente e particolare, a firmare la sceneggiatura è il famigerato Ed Wood.
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