Su Sky Arte: le storie di Ludwig Wittgenstein e Agatha Christie
Il filosofo Ludwig Wittgenstein e la regina del giallo Agatha Christie sono i protagonisti dei due episodi della serie “Chi si ferma è perduto” in onda su Sky Arte domenica 28 novembre
Due nuovi episodi di Chi si ferma è perduto attendono il pubblico di Sky Arte domenica 28 novembre. A inaugurare la serata è uno dei più importanti intellettuali del Novecento, che nella sua stessa storia familiare racchiude un viaggio in due epoche europee: l’ultima Vienna asburgica e la grande avventura scientifico accademica della Cambridge di inizio secolo. Ogni suo movimento, sia intellettuale sia fisico, è una fuga sempre diversa eppure sempre uguale: comincia dalla sua famiglia, poi passa alla sua stessa teoria, ma in fondo si tratta sempre di una fuga dai demoni che spesso infestano le menti più geniali. Le fughe di Ludwig Wittgenstein sono continue ed estreme: comincia arruolandosi volontario come soldato semplice nella Prima Guerra Mondiale (scriverà infatti in prigione a Cassino il suo capolavoro filosofico), prosegue rinunciando al suo patrimonio e ritirandosi dalla filosofia per insegnare in una scuola elementare. Ma è a Skjolden, un irraggiungibile fiordo norvegese dove ha elaborato le sue più intense riflessioni, che Wittgenstein concretizza al meglio la sua vertigine esistenziale, rivoluzionando la sua stessa teoria filosofica in un modo quasi unico nella storia del pensiero. Anche stavolta la voce narrante appartiene a Neri Marcorè, mentre le illustrazioni sono di Valerio Befani e la colonna sonora originale è firmata da Enrico Gabrielli.
LA MISTERIOSA VICENDA DI AGATHA CHRISTIE
A seguire sarà la volta di Agatha Christie: la più famosa e prolifica tra le scrittrici inglesi di genere aveva un carattere molto diverso dagli investigatori compassati che siamo abituati a conoscere sulle sue pagine. Né Miss Marple né Poirot, infatti, avrebbero mai concepito un colpo di testa come quello che portò la regina del giallo a sparire per undici giorni, a partire dal 3 dicembre 1926. Una scomparsa che è un vero e proprio mistero: la sua macchina, infatti, viene ritrovata la mattina del 4 dicembre sul fondo di un burrone, in folle e con i freni non inseriti. Di Agatha, nessuna traccia. Il marito, il colonnello Archie, si trova sotto i riflettori, visto che la sua relazione fedifraga e ancora segreta con Nancy Steele farebbe di lui il maggior sospettato in caso di ritrovamento del cadavere. La polizia brancola nel buio, perfino il grande Conan Doyle si occupa del caso. Agatha viene ritrovata il 14 dicembre in un hotel di una nota località termale inglese, dove si era registrata sotto falso nome. La motivazione ufficiale è quella di una amnesia dovuta al dolore per la scomparsa della madre, ma resta più di qualche dubbio. Cosa ha fatto Agatha in quei giorni? Di certo un viaggio così misterioso compiuto dalla regina del giallo è un’occasione narrativa irrinunciabile. Le illustrazioni sono di Giorgio Spalletta e la colonna sonora originale è di Fabio Rondanini.
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