“Strappare lungo i bordi” arriva la serie tv di Zerocalcare targata Netflix
Dopo un’anteprima sold out alla 16esima Festa del Cinema di Roma, la serie tv di Zerocalcare è disponibile in piattaforma, su Netflix. Una serie composta da episodi brevi, di circa 15 minuti l’uno, che non tradiscono affatto lo stile, lo humor, le idee del fumettista romano, all’anagrafe Michele Rech.
Una serie che parla di cose importanti! Si sorride e tanto guardando Strappare lungo i bordi, ma la narrazione sale, sale, sale e sul finale fa crollare ogni cinismo. Si tratta del primo progetto animato di Zerocalcare, basato, come è deducibile, sui personaggi da lui ideati a partire dal 2011. Strappare lungo i bordi ha a che vedere con ognuno di noi. Riguarda fatti della vita – di quella usuale e normale, che capita – e delle situazioni ed emozioni irrisolte che ci restano dentro sin da adolescenti. È una storia d’animazione ricca di flashback e aneddoti che spaziano dall’infanzia del fumettista ai giorni nostri, senza tralasciare mai il contesto sociale-politico, con episodi cruciali della storia italiana recente come il G8 di Genova o le stragi mafiose del ’92. Un viaggio in treno con Sarah e Secco, i suoi amici di sempre, verso qualcosa di molto difficile da fare.
ZEROCALCARE SU NETFLIX: LE VOCI E MUSICHE DI STRAPPARE LUNGO I BORDI
La voce narrante è quella dello stesso Michele Rech – in arte Zerocalcare – che ripercorre i ricordi degli anni della scuola, le sue crisi, le sue riflessioni esistenziali, il suo senso di incompiutezza. Ed è sempre lui a doppiare anche gli altri personaggi, eccezion fatta per l’armadillo che ha la voce di Valerio Mastandrea. “So’ le vocette sceme che si fanno a scuola per imitare le persone”, spiega il fumettista, nato ad Arezzo nel 1983. Mentre “Valerio incarna l’armadillo da prima dell’idea del doppiaggio. Era naturale che fosse lui, quando l’ho sentito ho pensato che era perfettissimo, dava un surplus al tutto”. Strappare lungo i bordi unisce nuovamente Zerocalcare con il cantautore romano Giancane. I due avevano lavorato insieme già nel 2018 durante la realizzazione del video di Ipocondria (feat. Rancore). Giancane firma qui il brano che accompagna musicalmente i crediti di apertura della serie, intitolato Strappati lungo i bordi, e ritorna in diversi altri momenti. E non finisce qui, ci sono anche Tiziano Ferro e Manu Chao. “Potrei aver scelto una colonna sonora un po’ da boomer, ma sono canzoni che mi hanno accompagnato per tutta la vita”, dice Zerocalcare. La serie è disponibile su Netflix da mercoledì 17 novembre, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Prodotta da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing, Strappare lungo i bordi è composta da 6 episodi da circa 15 minuti ciascuno.
ZEROCALCARE SU NETFLIX: IL “POPOLO” DI ZEROCALCARE
Strappare lungo i bordi è ancora una volta qualcosa di autobiografico ma al tempo stesso di universale. Una storia che mette a nudo ancora di più quello che è l’animo del suo creatore. ”Io sono un piagnone, un tristone, e intorno ci costruisco con l’ironia e l’impalcatura dell’autoironia. Quindi il nucleo è triste e l’impalcatura divertente”, confessa Zerocalcare. E continua: “Io ho un grosso senso di appartenenza alla scena punk, dei centri sociali, e tutto quello che mi porta fuori mi spaventa molto. Ho paura di incontrare incompatibilità, ma finora ho trovato sempre un equilibrio”. Il suo successo a cosa è dovuto? Genialità o semplicità la sua carta vincente da anni ormai? Le sue sono narrazioni che piacciono a tutti? “Piaccio a chi sta ‘impicciato’ come me”, sottolinea. “Mai dirò nella vita che piacerò a tutti ma posso dire che il minimo comun denominatore per chi entra in sintonia con la roba mia è di stare un po’ ‘impicciato’, nel senso di chi ha vissuto quel senso di inadeguatezza, insicurezza, che ti accompagna da quando sei piccolo fino a 90 anni”.
ZEROCALCARE SU NETFLIX: PRIMA C’È STATO REBIBBIA LOCKDOWN
Strappare lungo i bordi è una serie animata e non un fumetto. “Mi piaceva il fatto che fosse un linguaggio molto diretto e molto accessibile. Mi sono accorto quando facevo i cartoni scemi al volo a casa mia che un video così era molto più guardato di un fumetto sullo stesso identico tema. Molta meno gente si mette leggere”. E aggiunge: “io sono un po’ maniaco del controllo, tanto che quando nelle vignette dei fumetti uso testi di alcune canzoni aggiungo una nota musicale e cerco di suggerire quella che dovrebbe essere l’atmosfera, suggerisco cosa ascoltare mentre uno sta guardando o leggendo quel fumetto”. Strappare lungo i bordi non è propriamente il debutto alla servilità per Zerocalcare o meglio, già qualche video con episodi connessi tra loro li ha realizzati nei primi mesi 2020 quando con la sua matita e i suoi colori ha reagito al lockdown. “Con ‘Rebibbia quarantine’ ho preso un po’ le misure di quello che ero capace a fare da solo ma anche di quelli che sono i miei limiti”, racconta il fumettista. “Poi c’è stato l’incontro con Movimenti che mi ha messo accanto dei super professionisti per colmare proprio tutte quelle lacune che mi riguardavano, come il linguaggio cinematografico in se e non soltanto la fluidità dell’animazione che evidentemente è molto figa. E il tutto è avvenuto senza snaturare me stesso e offrendomi un grande aiuto intervenendo dove non sapevo proprio come procedere”.
– Margherita Bordino
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