Rigoletto al Circo Massimo. Il film di Michieletto in tv
Rigoletto al Circo Massimo, primo film opera di Damiano Michieletto, andrà in onda giovedì 30 dicembre in prima serata su Rai 3, alle 21.20, seguito dal documentario Rigoletto 2020. Nascita di uno spettacolo di Enrico Parenti.
Rigoletto al Circo Massimo, primo film opera di Damiano Michieletto, andrà in onda giovedì 30 dicembre in prima serata su Rai 3, alle 21.20, seguito dal documentario Rigoletto 2020. Nascita di uno spettacolo di Enrico Parenti, che racconta la genesi dell’opera e quindi del film. Il film e il documentario sono nati da una importante collaborazione tra Indigo e il Teatro dell’Opera di Roma.
LA GENESI DELL’OPERA
Nel luglio del 2020, dopo diversi mesi di chiusura legati alla pandemia, il Rigoletto ha debuttato al Circo Massimo di Roma. Una cornice stupenda che ogni estate ospite opere classiche e balletti oltre che concerti importantissimi. In questo contesto Damiano Michieletto ha accolto una sfida nuova, quella della regia cinematografica di uno spettacolo tra i più rivoluzionari di sempre e non solo del suo autore Giuseppe Verdi. Il film Rigoletto al Circo Massimo ha così preso vita e dimensione, attingendo a tutto il materiale video dello spettacolo, in cui l’azione in diretta su un palcoscenico di 1500 mq dialogava con un maxischermo su cui venivano proiettate le riprese di alcune steadycam presenti sul palco, anch’esse parte della scena. Il teatro d’opera e il cinema hanno creato insieme una vera esperienza di arte, permettendo allo spettatore di entrare in una narrazione originale e diversa. Il film propone infatti una contaminazione fra differenti linguaggi ponendosi a metà strada tra la rappresentazione dal vivo e quella cinematografica.
DAMIANO MICHIELETTO PRESENTA IL SUO RIGOLETTO
“Un Rigoletto “on the road”, pensato e creato appositamente come evento speciale del Teatro dell’Opera di Roma al Circo Massimo per la ripartenza dello spettacolo dal vivo: da subito questo progetto ha raccolto tutto il mio entusiasmo e la determinazione necessari”, scrive nelle note di regia Michieletto. “Abbiamo iniziato le prove il 16 giugno 2020, il giorno della riapertura dei teatri dopo il lockdown. Il debutto era fissato per il mese successivo. Una sfida che ha coinvolto ed esaltato le energie di tutto il mio team di lavoro e delle nuove persone che ho avuto la fortuna di incontrare. Per realizzare questo progetto abbiamo utilizzato tre operatori steady-cam coordinati da una regia video live in modo da avere allo stesso tempo gli interpreti dell’opera sul palcoscenico e le loro inquadrature proiettate su un maxischermo alle loro spalle. Nel maxischermo sono presenti inoltre dei filmati che abbiamo girato con una piccola troupe durante il periodo di prove a Cinecittà, in modo da avere a disposizione uno spazio che corrispondesse al palcoscenico che nel frattempo veniva allestito a Circo Massimo. Una giostra a catene e sei automobili sono stati gli ingredienti scenici che abbiamo utilizzato per sintetizzare lo spazio della vicenda”.
PARLANDO DELL’OPERA
Rigoletto è un personaggio shakesperiano, tormentato, incattivito dalla vita, deforme nell’aspetto, deriso, disprezzato e mosso da un morboso bisogno di amore”, continua il regista. “Nutre un estremo desiderio di riscatto, di felicità: salvare la figlia e cambiare vita, abbandonare quella corte degenerata nella quale lui si sente disprezzato e umiliato. Ma non ci riesce e finisce per diventare il responsabile della morte della figlia. Perché? Perché, in fondo, non è in grado di accettare che lei ami proprio il suo padrone, il Duca, che lui invece odia e vuole uccidere. Quando Rigoletto grida “vendetta vendetta”, la figlia gli dice: “Perdonate”, ma lui non la ascolta…. Gilda glielo dice in faccia anche all’inizio del terzo atto: lei ama “sempre” il Duca… per Rigoletto è una pugnalata. L’intreccio narrativo del libretto rispecchia i canoni del noir, conducendo il protagonista all’autodistruzione”. Conclude con una considera: “nello spettacolo è sempre presente una commistione tra il realismo e una dimensione onirica, sottolineata anche dai filmati in cui vediamo sogni, visioni e flashback del passato. Un racconto cinematografico che mira a definire nei dettagli i personaggi di quest’opera cosi innovativa per il tempo in cui fu composta e ancora oggi in grado di impressionarci per il suo formidabile ritmo narrativo”.
LA PRIMA VOLTA DI MICHIELETTO
Damiano Michieletto, tra i registi italiani più richiesti nel mondo, è tra i rappresentanti di una giovane generazione italiana di grande talento, intuizione e vogliosa di sperimentare e creare qualcosa di nuovo. Dopo avere studiato opera e produzione teatrale presso la Scuola d’Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi, Michieletto si è laureato in lettere moderne presso l’Università di Venezia, sua città natale. I suoi spettacoli sono stati rappresentati nei più importanti teatri, festival e istituzioni quali il Festival di Salisburgo e di Glyndebourne, il Teatro alla Scala di Milano, l’Opéra di Parigi, la Royal Opera House di Londra, il Bolshoi di Mosca, il Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, la Sydney Opera in Australia, la Komische Oper e la Staatsoper di Berlino, il Theater an der Wien di Vienna, la Nederlandse Opera di Amsterdam, il Teatro Real di Madrid, La Fenice di Venezia, il Teatro dell’Opera di Roma e il Rossini Opera Festival di Pesaro. Le sue produzioni hanno ricevuto molti premi come il Laurence Olivier Award, l’Irish Time Award, il premio russo Casta Diva, il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana, l’Österreichischer Musiktheaterpreis, il Reumert Prize, il Melbourne Green Room Award. Il Rigoletto è un altro tassello di un percorso importante e interessante, assolutamente imperdibile.
–Margherita Bordino
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