Milano Art Week. Elogio dell’ozio per i 35 anni di Careof: 50 film d’artista dal suo archivio
“Les grasses matinées” è la rassegna video mattutina a cura di Marta Cereda sulla funzione dell'ozio. La piattaforma Careof celebra il suo anniversario, durante la settimana dell’arte a Milano, aprendo il suo archivio di oltre 9mila titoli.
“Faire la grasse matinée” è quell’espressione francese usata per dire di essersi alzati tardi. Ma la “matinée” è anche quel particolare tipo di programmazione dei cinema d’essai e dei teatri di ricerca, dove si assapora un film d’autore alle prime luci del giorno o uno spettacolo sperimentale in orario diurno. Con questo spirito incline alla ricercatezza e, insieme, alla rilassatezza dell’animo, Careof decide di aprire le giornate frenetiche della Milano Art Week con un buon caffè, davanti a uno schermo cinematografico. E lo fa con il progetto denominato Les grasses matinées, a cura di Marta Cereda: un ciclo di film tratti dal suo archivio.
I 35 ANNI DI CAREOF
Questa organizzazione no profit per la ricerca artistica e contemporanea, fondata nel 1987 da Mario Gorni e Zefferina Castoldi a Cusano Milanino, poi spostatasi a Milano, è infatti detentrice di un immenso archivio, con un corpus di 30mila volumi catalogati, oltre 9mila video d’artista e riviste d’arte che nel 2016 ha rischiato di venire disperso a causa del mancato rinnovo della concessione degli spazi della Fabbrica del Vapore, poi riconfermata come sede l’anno dopo grazie a un bando, sempre del Comune. Ora, in procinto di festeggiare i 35 anni di attività creative e di produzione culturale, Careof apre i suoi archivi con questo progetto “sulla funzione dell’ozio, sul valore del tempo e sul diritto alla nullafacenza, sulla connotazione anche positiva dell’otium come opportunità creativa e non come disimpegno”.
LES GRASSES MATINÉES
Così, dal 31 marzo al 3 aprile 2022, dalle 9.30 alle 12.30, andranno in scena quattro giorni di proiezioni dall’Archivio Video di Careof, composto da più di 9mila titoli: oltre 50 artisti – tra cui Yuri Ancarani, Chiara Fumai, Marcello Maloberti, Sophie Usunier e Franco Vaccari – che raccontano di contemplazione, valorizzazione del tempo, lentezza, inattività, pigrizia. Il tutto condito dall’allestimento ideato da Finemateria, che gioca sul contrasto tra l’apparente rigidità e freddezza dei volumi dello spazio industriale e i materiali flessibili e morbidi utilizzati, come i cuscini. Completa il progetto la colonna sonora realizzata da Orchestra Futuro.
– Claudia Giraud
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