Ecco come sarà la 37. Settimana della Critica a Venezia: pop e queer
Annunciati i film che fanno parte della 37esima edizione della Settimana Internazionale della Critica. Nel concorso anche un titolo italiano, Margini, che vede un’amichevole collaborazione anche di Zerocalcare. La line-up è pop, queer ed estremamente attuale
Identità e futuro. La SIC37 sarà queer. Attuale, coraggiosa, rivolta verso il grande pubblico, con un nuovo logo e un luogo proprio per incontri e “scontri”. La Settimana Internazionale della Critica (dal 31 agosto al 10 settembre 2022, Lido di Venezia) sta rivedendo e ridefinendo la sua mission e il suo genere, proprio come avviene tutti i giorni nel mondo. Una sezione che, con la selezione di questa edizione, si mette in gioco, si vuole divertire, vuole coinvolgere, essere più pop ma non tralasciare assolutamente il suo spirito critico.
SIC37: I FILM DEL CONCORSO
Come da tradizione, la SIC presenta sette film in competizione. Film che spaziano nel modo più vario ma che riflettono tutti sulle tematiche più attuali e di discussione del nostro presente e che hanno per protagonisti, a quanto detto, grandi sognatori. “La fotografia di una generazione senza futuro, un viaggio sentimentale tra corpi e fantasmi, una danza sospesa tra la vita e la morte”, è detto di Anhell69 il regista Theo Montoya. Mentre Beating Sun di Philippe Petit è “una storia di ideali e condivisione sul solco della migliore tradizione di cinema civile”, e ancora, “un film politico che sfugge all’ideologia e risveglia le coscienze, anelando un ritorno – finalmente – al concetto di comunità”. Poi c’è Dogborn di Isabella Carbonell su due esclusi di una società senza scrupoli, la storia di “un fratello e una sorella indivisibili che lottano per la sopravvivenza. Due randagi della vita alla ricerca del proprio posto nel mondo”. Eismayer di David Wagner è invece “un esordio rigoroso e maturo che rivisita i codici del cinema di genere passando con inattesa disinvoltura dalla severità del soldier-movie alla leggerezza di una inaspettata rom-com”. “Una donna in fuga dal ruolo che la società (maschile) vuole imporle. Tre diverse declinazioni di un possibile femminile, comunque scomodo, spiazzante, corrosivo”, sono le parole per descrivere Have you seen this woman?. E in fine, ma non per ultimo, Skin Deep di Alex Schaad “Un thriller psicologico alla luce del sole, un potenziale body horror risolto in un estremo atto d’amore. Una riflessione trans-genere che ragiona con audacia e sorprendente libertà sui confini dell’identità e sulle leggi delle attrazioni attraverso i corpi”.
SIC37: MARGINI, L’ITALIANO IN CONCORSO
E tra i ‘magnifici 7’ del concorso della SIC37 c’è un titolo italiano, Margini di Niccolò Falsetti. Commentato con queste parole: “Un gruppo di amici: jeans stracciati, chitarre elettriche, sogni grandi e tasche vuote. Ambizioni che spesso si scontrano con una realtà che va stretta. Ambientata nella provincia toscana, una commedia punk sincera, energica e vitale. Uno sguardo pop e affettuoso (anche un po’ politico) che appartiene alla tradizione del cinema popolare italiano nel senso più nobile del termine. Margini ha un sodale prezioso in Zerocalcare, anche protagonista di un divertito cameo vocale”. È la fine estate del 2008. Edoardo, Iacopo e Michele sono i membri di un gruppo punk di Grosseto, nella Maremma Toscana. Stanchi di suonare tra sagre e feste dell’Unità, hanno finalmente l’opportunità di andare a Bologna ad aprire il concerto di una famosa band hardcore americana. È tutto pronto, ma il giorno della partenza ricevono una chiamata dagli organizzatori: il concerto è annullato. Ma i tre non si danno per vinti: se non possono suonare a Bologna, saranno i Defense a venire a Grosseto! I paradossi della provincia e la grottesca mentalità dei suoi abitanti renderanno l’organizzazione del concerto decisamente più ardua del previsto, trasformando ogni piccolo dettaglio in un problema. L’arrivo degli americani si avvicina inesorabilmente e, insieme alla riuscita dell’impresa, viene messo in discussione ogni punto fermo della vita dei tre ragazzi, rischiando di fargli perdere ciò che hanno sempre dato per scontato: la loro indistruttibile amicizia.
SIC37: 7 ANNI DI SIC@SIC
Continua la collaborazione tra la Settimana Internazionale della Critica e Cinecittà. Il progetto SIC@SIC continua e con grande soddisfazione da entrambe le parti. Sette edizioni e 49 cortometraggi presentati, hanno permesso a giovani autori di partecipare all’evento cinematografico più importante e in un contesto assolutamente internazionale. I sette cortometraggi presentati in questa edizione, senza farlo apposta, costituiscono una ciclicità di racconto e narrazione. Si va dalla mortificazione del corpo a una possibile speranza che arriva dalla rete. La selezione SIC@SI 2022 è composta da: Albertine where are you? di Maria Guidone, Come le lumache di Margherita Panizon, Nostos di Mauro Zingarelli, Puiet di Lorenzo Fabbro e Bronte Stahl, Reginetta di Federico Russotto, Resti di Federico Fadiga e La stanza lucida di Chiara Caterina. A questi corti si aggiungono due titoli fuori concorso e a firma di autori già noti: Pinned into a dress di Gianluca Matarrese e Guillaume Thomas e Happy Birthday di Giorgio Ferrero.
SIC37: IL VISUAL
Il visual della SIC37 è nuovamente firmato da Mauro Uzzeo, Emiliano Mammuccari e Fabrizio Verrocchi. “Abbiamo superato giorni in cui, di colpo, ci siamo trovati in balia dell’incertezza, lontani dalle nostre libertà, dalle abitudini che ritenevamo acquisite. Attendiamo un domani che vedrà tutto risolto e si potrà tornare a vivere come quando lo davamo per scontato. Consapevoli, quindi, di vivere nel ricordo di un prima e nella speranza di un dopo, facciamo quello che sappiamo fare meglio: continuare a muoverci e a raccontare ciò che siamo. Transitori per definizione, migranti di terra, aria, fuoco e acqua, assistiamo alla trasformazione delle culture che prendono la forma delle nostre scelte, delle nostre reazioni, delle nostre battaglie. Se il mondo è volontà e rappresentazione, a noi non resta che usare il corpo per squarciare veli e mescolare identità a loro volta mutabili, liquide, in eterno movimento. Raccontarlo è un gesto politico di appartenenza. Un grido salvifico e liberatorio che crea un ponte tra l’abbraccio, con cui celebravamo soltanto un anno fa il ritorno al contatto fisico, e la voglia di riaffermare con forza chi siamo e cosa vogliamo essere”, si legge nelle loro note. “Lo sguardo del cinema contemporaneo si sofferma, ora più che mai, sull’essere, sull’esistere nonostante tutto. Siamo storie in movimento e scorriamo libere tra le strade, incrociandoci tra i conflitti, sfiorandoci nelle intenzioni, guardandoci per un istante appena e cercando tra gli sguardi la risposta a tutto quello che verrà. Lo raccontiamo nell’immagine realizzata per il manifesto della 37. edizione della Settimana Internazionale della Critica. Il bianco e nero dello scorso anno, si sporca delle emozioni che stiamo vivendo. Sappiamo che per tornare al colore pieno ci vorrà ancora tempo, ma il futuro non ci fa paura”.
–Margherita Bordino
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