Rivoluzione nelle sale cinematografiche: lo Stato compra il Fiamma di Roma e lo riapre
I cinema non ce la fanno più. Devono essere sussidiati dallo Stato perché da soli non possono sopravvivere. Questo scrivevamo un mese fa nell’editoriale del nostro Artribune Magazine. Oggi lo Stato annuncia l’acquisto e il rilancio del Cinema Fiamma di Roma
Piccola grande rivoluzione nel complesso mondo delle sale cinematografiche. Lo stato acquisisce un cinema e lo restaura con l’obbiettivo di riaprirlo. Succede a Roma. Dopo un lungo periodo di chiusura, il Cinema Fiamma aprirà nuovamente le sue porte al pubblico nel dicembre 2023: ad annunciarlo è la neo presidente del CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, Marta Donzelli assieme al Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Un progetto di ampio respiro reso possibile grazie alle opportunità offerte dai fondi del PNRR che il Ministro della Cultura ha deciso di destinare alla Fondazione CSC. L’intento non è solo quello di preservare la storia racchiusa nello storico cinema romano (qui hanno avuto la loro prima assoluta celebri pellicole come La dolce vita e Otto e mezzo, e film internazionali come Colazione da Tiffany e Gandhi), ma di condividere il proprio patrimonio, dando vita a un “luogo vivace e dedito alla promozione della cultura cinematografica, che lavori sulla formazione dello spettatore e sull’unicità dell’esperienza”, dichiara la Presidente Donzelli, “lavorando sull’innovazione dei meccanismi della visione, oltre che sulla qualità della programmazione”. Un progetto considerato lungimirante anche dal Ministro della Cultura, proprio perché offre “un prodotto che -magari- attualmente non gira nelle sale tradizionali, godendo di un patrimonio storico non indifferente e di film che non sono disponibili nei consueti circuiti”.
LA NUOVA REALTÀ DEL CINEMA FIAMMA DI ROMA
La decisione di acquistare il Cinema Fiamma – atto sottoscritto il 22 giugno 2022 – è stata fin da subito uno degli obiettivi della progettualità del PNRR elaborato dalla Fondazione CSC. La ricerca è cominciata a metà del 2021 indagando sui cinema della città in base a specifici requisiti, fino ad individuare il Cinema Fiamma e a pubblicarne una manifestazione di interesse, avvenuta nell’aprile 2022. Entro il 15 luglio sarà pubblicato l’avviso pubblico per l’assegnazione della progettazione definitiva ed esecutiva del cinema, mentre a novembre 2022 uscirà la pubblicazione del piano per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione, che saranno avviati entro il marzo 2023 e conclusi nell’autunno dello stesso anno. Un passo decisivo che permette di avviare una sperimentazione inedita, quella del cinema pubblico, costituendo una possibile soluzione al problema della crisi che affligge da tempo (e la pandemia è stata un affondo letale) le sale cinematografiche. Un modello che può costituire una via sostenibile e percorribile per il futuro? L’ipotesi era già stata suggerita qualche settimana fa nel numero 67 di Artribune Magazine nell’editoriale di Massimiliano Tonelli, che affermava: “In realtà una strada alternativa ci sarebbe, e ci sarebbero anche le risorse per percorrerla. Probabilmente l’unica strada possibile: quella dell’intervento pubblico. Occorre accettare il fatto che per un privato gestire una sala – salvo rare eccezioni – non è sostenibile. È necessario che subentri la parte pubblica laddove ritenga, come auspichiamo, questo settore meritevole di sostegno. Ci sono musei pubblici, ci sono teatri pubblici, ci sono biblioteche pubbliche. Perché mai non dovrebbero esserci cinema pubblici?”.
LA NUOVA REALTÀ DEL CINEMA FIAMMA DI ROMA
“Bisogna affrontare la crisi delle sale cinematografiche puntando sull’innovazione sia nella modernizzazione delle strutture sia nell’esperienza che si offre allo spettatore“, ha affermato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini durante la presentazione del progetto. “Viviamo il paradosso della crisi delle sale in un momento in cui invece il cinema e l’audiovisivo sono in grande crescita. Questa crisi va affrontata testardamente. Le sale sono un luogo di aggregazione sociale oltre che culturale. La scelta del Centro Sperimentale di Cinematografia è lungimirante perché segue questa direzione”. Il Cinema Fiamma ha richiesto un investimento cospicuo, visto che l’acquisto dello stabile è costato poco più di 3 milioni di euro, quasi la metà dei fondi a disposizione della Fondazione. La restante somma sarà utilizzata per portare avanti i lavori di ristrutturazione dell’immobile, che gode già di condizioni buone. Cosa ci sarà dentro? Non solo due sale cinematografiche – dedicate rispettivamente ai film d’archivio e alle prime visioni – ma anche una caffetteria, un’aula studio, una mediateca e un corner della Biblioteca Luigi Chiarini. L’idea è quindi quella di “creare spazi di convivialità, ma dedicati anche al lavoro, allo studio e alla riflessione”, sottolinea la Presidente. “Siamo la Scuola Nazionale di Cinema e siamo la Cineteca Nazionale e mi piacerebbe che in questo luogo, le due anime del Centro Sperimentale – unica istituzione al mondo che tiene insieme due pilastri della cultura cinematografica di un Paese – lavorassero e dialogassero in un unico luogo che plasticamente le mette insieme”. E ora aspettiamo il secondo cinema pubblico.
-Valentina Muzi
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