Ti mangio il cuore. Una storia di passione e vendetta sulla mafia del Gargano
Non solo il film con Elodie. Passione e vendetta, ma prima di tutto mafia lontano dagli occhi dello Stato, immersa in una quotidianità regolata da onore e macchie di sangue. Il regista Pippo Mezzapesa racconta il suo ultimo film alla Mostra del Cinema di Venezia
Non è il film di Elodie. È il film che Pippo Mezzapesa ha dedicato al racconto di una società arcaica in cui regnano molti contrasti e, tra tutti, vendetta e passione. Ti mangio il cuore, presentato in Orizzonti alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia è ispirato al libro di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, la prima grande inchiesta sulla quarta mafia, quella del Gargano e della provincia di Foggia, la meno raccontata e conosciuta d’Italia. Nella sua veste cinematografica, Ti mangio il cuore è in bianco e nero, primo chiaro segnale scelto da Mezzapesa: è una storia che parla di vita e di morte, di luci e di ombre. Il film è nelle sale dal 22 settembre con 01 Distribution e da gennaio 2023 in esclusiva su Paramount+.
TI MANGIO IL CUORE: LE PAROLE DEL REGISTA
“È tutta racchiusa nel titolo del film la doppia anima di questa storia, fatta di spietatezza e passione”, racconta il regista. “Da un lato una società arcaica e feroce, dominata dalla violenza di leggi primitive che regolano antiche faide mafiose mai davvero estinte, dall’altro la forza dell’amore che sconvolge e sovverte, una scintilla che fa divampare una nuova guerra ma anche il desiderio di una vita diversa. Quella di Ti mangio il cuore è una storia archetipica che parla di amore, vendetta e morte, ma anche di una terra di prepotente bellezza, il Gargano, straziata e insanguinata da una mafia poco conosciuta e spietata. Un mondo in cui la spirale della violenza sembra travolgere tutto e distruggere anche l’amore, ma non Marilena, che non ha paura di vivere le proprie passioni, i propri desideri e non intende piegarsi a un destino già scritto. Perché un destino diverso è possibile”.
TI MANGIO IL CUORE: UNA STORIA DI VITTIME
Ti mangio il cuore mostra una Puglia arsa dal sole e dall’odio. Una storia ambientata sul promontorio del Gargano, luogo che diventa scenografia di criminali che sembrano venire da un tempo remoto, arcaico, governato dalla legge del più forte. Un Far West, in cui il sangue si lava col sangue. A riaccendere un’antica faida tra due famiglie rivali è un amore proibito: quello tra Andrea (Francesco Patané), riluttante erede dei Malatesta, e Marilena (Elodie), bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una storia di vittime, in cui la protagonista diventa Marilena, esiliata dai Camporeale e prigioniera dei Malatesta, contesa e oltraggiata. Donna che sceglierà di opporsi con forza di madre a un destino già scritto. Marilena non è però la sola donna, la sola madre del film. Accanto, anzi, in modo opposto, al personaggio interpretato da Elodie c’è quello interpretato da Lidia Vitale, una donna fortemente legata al sistema patriarcale in cui è vissuta, che crede nella fede familiare e nella necessità di punire con la vita chi si mette in mezzo alle vicende dei suoi. Questa donna è la madre di Andrea, colei che ha visto scorrere tanto sangue ma che mai è stata capofamiglia. Anche lei è una vittima. Una vittima di un sistema cattivo, tossico, in cui o ci si adatta o si scappa.
– Margherita Bordino
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