Festa del Cinema di Roma: il Maradona dello scrittore Daniel Pennac

La scomparsa di Maradona ha creato commozione nei tifosi di tutto il mondo e anche in chi il calcio non lo ha mai seguito. Così Daniel Pennac insieme ai suoi compagni di avventure teatrali si reca a Napoli per trovare una spiegazione al fortissimo legame tra la città, il resto del mondo e il calciatore argentino

Alla 17esima Festa del Cinema di Roma è arrivato anche Daniel Pennac ma non per presentare un nuovo libro. Questa volta lo scrittore è stato nella Capitale per raccontare un lavoro cinematografico attraverso il quale, insieme ai suoi collaboratori fidati, ha cercato in Napoli e nelle sua gente una spiegazione al grande e fortissimo legame con Diego Armando Maradona. Nel film Daniel Pennac: ho visto Maradona!, distribuito in Italia da Feltrinelli Real Cinema, l’autore de Il paradiso degli orchi indaga su qualcosa che non è di suo primario interesse, il calcio, focalizzandosi sulla sua più grande star Maradona, di cui però non sa nulla se non il sentito dire. Ibridando i linguaggi di teatro e cinema cerca di fare chiarezza su cosa ha rappresentato e rappresenta tutt’ora Maradona al punto da essere diventato una vera icona mondiale.

Serata Spettacolo "Ho visto Maradona"

Serata Spettacolo “Ho visto Maradona”

IL MARADONA DI DANIEL PENNAC

“Uno scrittore francese sente piangere dalla sua stanza e scende al piano di sotto preoccupato: incontra due amici, un attore napoletano, Pako, e al suo fianco un’attrice, anche lei napoletana, Demi, entrambi in lacrime. Immediatamente bussano alla porta, dove si presenta una regista teatrale argentina, Clara mentre piange inconsolabile, dopo qualche minuto il telefono squilla: è un attore valenciano dalla voce tremante, proprio io. Siamo tutti disperati per lo stesso motivo: è morto Diego Armando Maradona”, ha raccontato Ximo Solano. È così che inizia l’avventura del documentario Daniel Pennac: ho visto Maradona!. Un grande autore come Pennac che non ha alcuna passione per il calcio si chiede come mai la morte di un calciatore possa portare a tanto dolore e a tanta commozione nei suoi amici. “Trasformiamo la commozione, il dolore e la tristezza in creazione”, dice ai suoi compagni di avventure teatrali, e aggiunge “andiamo a Napoli, la città che era un tutt’uno con Diego Armando Maradona, e cerchiamo di trovare la ragione profonda dell’effetto Maradona”.

Saviano Pennac Festa del Cinema di Roma: il Maradona dello scrittore Daniel Pennac

Roberto Saviano e Daniel Pennac

DE GIOVANNI, SAVIANO E PRIMA DI TUTTI MALAUSSÈNE

A raccontare a Daniel Pennac la città di Napoli e il suo speciale rapporto con Maradona nel documentario sono in primis i compagni ed i ragazzi della sua compagnia teatrale – Pako, Ximo, Clara, Demi, Habib – e tutti gli attori napoletani coinvolti nella messa in scena. Insieme a questi c’è anche lo scrittore e sceneggiatore Maurizio De Giovanni: “Napoli è una capitale del Sud del mondo che vive di passioni e non ha distanza fisica tra i diversi strati sociali, le diverse condizioni sociali sono contrapposte. Napoli è un’antitesi”. Ma nel documentario appare anche Roberto Saviano che racconta a Pennac di quando da ragazzino andava allo stadio con il padre a vedere Maradona e di come – durante la partita Italia Argentina dei Mondiali del ‘90 – fu testimone di qualcosa mai accaduto prima: i tifosi napoletani con in mano le bandiere dell’Italia cominciarono a sostenere Maradona “unica promessa mantenuta per il Sud Italia e Napoli”. E ad un certo punto del racconto allo scrittore è inevitabile chiedersi se il suo Malaussène può avere in comune qualcosa con questo grande calciatore. “Maradona ha sempre avuto il ruolo del padre-fratello di famiglia, è una persona che si è occupata dei giovani e delle periferie proprio come Malaussène. Ambedue hanno saputo creare intorno a sé delle vere e proprie tribù”, ha ammette Pennac. Entrambi sono capri espiatori, e ha aggiunto: “basta ricordare gli striscioni che esponevano i tifosi delle altre squadre quando giocava o il pensiero di tutti i benpensanti alla sua morte. Hanno cominciato a dire: ‘Ma in fondo si drogava e frequentava la mafia’”. Ma ci tiene a precisare che sono completamente diversi: “Malaussène non ha mai giocato a calcio, e Maradona non ha mai letto molto”.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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