La serie tv ispirata a una clamorosa truffa dell’arte

Emergono tutte le criticità e le debolezze del sistema dell’arte dalla serie televisiva ispirata alla storia vera di Anna Sorokin, alias Anna Delvey, capace di infiltrarsi nell’alta società e nel mondo dell’arte contemporanea senza destare sospetti. E che proprio in questi giorni è uscita di prigione

La storia di Anna Delvey, protagonista della serie tv su Netflix Inventing Anna, è una storia vera. Fa riferimento, infatti, alle vicende di Anna Sorokin, interpretata qui da Julia Garner (Ruth Langmore in Ozark). Chi è Anna? Se la googlate verrà fuori la parola “truffatrice”, perché – come attesta anche la serie tv – si infiltra nel mondo dell’alta società (e dell’arte contemporanea) spendendo e spandendo, senza però mai rimetterci un soldo di tasca propria e lasciando a malcapitati hotel, ristoranti, amici, negozi di altissimo livello il conto da pagare. Si infila nei party e nelle cene più à la page. Riesce quasi a ottenere un massiccio prestito e investimento da una grande banca internazionale per creare la propria fondazione dedicata all’arte contemporanea, acquistando peraltro l’edificio poi occupato, anche nella vita reale, da Fotografiska a New York.

LA SERIE SU ANNA DELVEY

Anna, almeno nella serie tv, crede realmente a ciò che dice di essere, una ricca ereditiera tedesca che vive ancora della paghetta di papà, in attesa che le venga sbloccato un fondo di 60 milioni, e con la sua bellezza, la sua classe, la sua capacità, la sua competenza nel settore è sempre perfetta e al momento giusto, è una socialite e una influencer con i fiocchi. Oppure è una performer, che sta interpretando la grande opera d’arte totale della vita? O ancora è l’immagine dell’American Dream, negli ultimi decenni un po’ sfilacciato e bastonato, e che nella storia di Anna assume i panni di una bella e giovane ragazza straniera pronta a tutto per affermarsi nel mondo ed essere qualcuno? Come è o come non è, Anna riesce quantomeno nel secondo intento, mentre il sogno della fondazione sfuma insieme al prestito, perché il suo nome è sulla bocca di tutti, complice anche la serie tv in onda dal 2022.
Una produzione che riesce anche a far sorridere gli appassionati di arte contemporanea quando mette a nudo le debolezze e le criticità del settore, soprattutto per ciò che riguarda la sfera relazionale. Sono immagini saltuarie nel tessuto narrativo che tiene con il fiato sospeso, ma comunque delle vere chicche.

Santa Nastro

USA, 2022
GENERE: drammatico
CAST: Julia Garner, Anna Chlumsky, Arian Moayed, Katie Lowes, Alexis Floyd
STAGIONI: 1
EPISODI: 9 (59’-82’ ognuno)

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #67

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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