Biennale Arte 2024 a Venezia. L’artista e regista John Akomfrah per il padiglione Gran Bretagna
Considerato tra i videoartisti più influenti della sua generazione, il 65enne anglo-ghanese rappresenterà la Gran Bretagna a Venezia, all’insegna di una ricerca che indaga i temi dell’immigrazione, della discriminazione e del cambiamento climatico
Rappresenta un ritorno a Venezia la nomina di John Akomfrah a rappresentare il Padiglione della Gran Bretagna alla 60. Mostra Internazionale d’Arte, in programma dal 20 aprile al 24 novembre 2024 e a cura di Adriano Pedrosa. L’artista e regista anglo-ghanese – considerato tra i videoartisti più influenti della sua generazione – ha infatti già partecipato alla Biennale due volte: la prima nel 2015, nella mostra internazionale curata da Okwui Enwezor con l’opera Vertigo Sea, la seconda nel 2019, al Padiglione del Ghana con il film Four Nocturnes. “Vedo questo invito come un riconoscimento e un’occasione per tutti coloro con cui ho collaborato nel corso dei decenni e che continuano a rendere possibile il mio lavoro”, ha dichiarato Akomfrah. “È un enorme privilegio e onore, e senza dubbio una delle opportunità più entusiasmanti che si possano presentare a un artista”.
CARRIERA ARTISTICA E IMPEGNO SOCIALE DI JOHN AKOMFRAH
Nato ad Accra nel 1957, Akomfrah è arrivato in Gran Bretagna a quattro anni con la sua famiglia in fuga dal Ghana. Tra i momenti più importanti del suo percorso artistico è stata la nascita del Black Audio Film Collective (BAFC), da lui fondato nel 1982 insieme ad altri sei artisti con l’obiettivo di incoraggiare la rappresentazione delle comunità black britanniche sullo schermo. Il primo film del collettivo, Handsworth Songs, ha vinto il BFI John Grierson Award come miglior documentario nel 1986. La ricerca di Akomfrah verte da sempre su tematiche politiche e sociali, come l’immigrazione, l’ingiustizia razziale, il cambiamento climatico e come quest’ultimo condizioni le comunità umane e gli ecosistemi naturali; riflessioni, queste, alla base di lavori quali Mnemosyne (2010), The Unfinished Conversation (2012) e Purple (2017).
JOHN AKOMFRAH ALLA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2024
“Con una carriera che dura da quattro decenni, i giurati hanno ritenuto che Akomfrah abbia dato un contributo molto significativo alla scena artistica contemporanea del Regno Unito e internazionale. Lo stile ispiratore e la narrativa di John si sono continuamente evoluti, rivelando idee chiave e domande sul mondo in cui abitiamo”, ha dichiarato Skinder Hundal, direttore globale delle arti presso il British Council, ente responsabile del Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia. “La qualità e la profondità della sua arte non mancano mai di ispirare profonda riflessione e stupore. Per il British Council avere un artista anglo-ghanaiano così significativo a Venezia è un’occasione entusiasmante”.
Desirée Maida
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