Call My Agent-italia. Il remake italiano di Dix pour cent

Dalla serie cult Dix pour cent, finalmente disponibile la versione italiana. Ipercitazionista, divertente e umana. Un piccolo e allegro ingresso nel nostro ‘star system’ fatto di gloria e divertimento ma anche di paure, sacrifici e compromessi

La nostra identità, il nostro ‘star system’: la prima stagione di Call my agent – Italia è su Sky Italia. Come si intuisce ed è noto, si tratta del remake del cult francese Dix pour cent. La nostra versione, prodotta da Palomar, è diretta da Luca Ribuoli e scritta da Lisa Nur Sultan (sceneggiatrice tra le più promettenti e genuine del momento). I protagonisti sono Michele Di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico, Marzia Ubaldi, Sara Lazzaro, Francesco Russo, Paola Buratto, Kaze ed Emanuela Fanelli. Accanto a loro a un gran numero di guest star: Paola Cortellesi, Paolo Sorrentino, Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi, Corrado Guzzanti.

CALL MY AGENT: IL CINEMA: ARTE E MESTIERE

Call my agent – Italia permette di fare un viaggio tra realtà e finzione nel cinema del belpaese. Agenti, assistenti, attori, tutti legati da un mestiere e da un’industria fatta di passione, divertimento e – anche se non sembra – tanti sacrifici. Il cinema è arte ma troppo spesso c’è chi dimentica che è un lavoro che può essere totalizzante e che, come avviene in altri ambiti, è fatto di sconfitte e vittorie, di glorie e dolori, di alti e bassi che, come una catena di montaggio, coinvolgono più persone. In questa serie, proprio come in quella francese, alla sceneggiatura orizzontale si unisce quella verticale dedicata alle guest star. Una verticalità in cui si nota con piacere come i nostri attori affermati sono capaci di prendersi in giro. E la serie non poteva che iniziare con Paola Cortellesi, artista e attrice, prossima al debutto alla regia, di massima notorietà nel nostro Paese. Una novità tutta italiana? Le scene post-credit a metà tra realtà e puro divertissement.

Call My Agent Episodio 1 © Sara Petraglia

Call My Agent Episodio 1 © Sara Petraglia

CALL MY AGENT: UN ADATTAMENTO FOLLE?

Quando Palomar mi ha proposto di adattare Dix pour cent, la prima reazione è stata paura. Come si adatta un format di così grande successo? Come si regge il confronto, come si reggono le aspettative? “Nun se fa. Nun se po’ fa”, questo era un po’ il feedback generale dell’industry. E non posso neanche dire di essere una che quando c’è una sfida ci si tuffa apposta, come va di moda dire. Io ho fatto della ricerca della comfort zone il fulcro della mia vita, e guardo con sconcerto chiunque insista per uscirne. Però. Però l’idea di giocare con la commedia dentro un universo ipercitazionista era indubbiamente sfiziosa”, commenta Lisa Nur Sultan. “Una volta assodato che adattare Dix pour cent fosse hybris e follia, e che potevo solo fallire, mi sono rilassata. Se dobbiamo fallire, almeno divertiamoci. Alla fine, mi sono divertita moltissimo. Come credo si siano divertiti i nostri attori, i meravigliosi agenti della CMA e gli ospiti che ci sono venuti a trovare”. 

Call My Agent Episodio 1 © Sara Petraglia

Call My Agent Episodio 1 © Sara Petraglia

CALL MY AGENT: STORIE CHE RIGUARDANO LA PAURA

Call my agent – Italia segue molto da vicino le storie degli agenti e assistenti della versione originale ma inserisce elementi attualissimi legati all’industria cinematografica e parla di noi, del nostro paese. “Guardando ora alle storie che abbiamo raccontato, mi accorgo che in fondo hanno tutte a che fare con la paura”, continua la sceneggiatrice. “La paura di aver fatto il proprio tempo, di non saper riconoscere il talento, di essere stroncati, di essere adulati, di fare delle gaffes, di restare ingabbiati, di fare la scelta sbagliata, di sacrificare la vita per una passione e non sapere, fino alla fine, se ne valeva la pena. La paura di non essere capiti. O, per dirla alla Flaiano, di essere capiti troppo. La paura è il retroscena dello spettacolo, il limite che ogni attore si forza ogni giorno di superare, uscendo sul palco con un sorriso. Come del resto fa ognuno di noi”.
 
Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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