Su Sky Arte: sei grandi donne della cultura
Da Nellie Bly a Grazia Deledda, le protagoniste della serie “Valorose”, in onda su Sky Arte venerdì 24 febbraio, hanno contribuito a scrivere importanti capitoli della storia culturale recente
Una lunga serata in compagnia di Valorose, la serie ideata e condotta da Serena Dandini, attende il pubblico di Sky Arte venerdì 24 febbraio. Protagoniste assolute le storie di sei donne che hanno lasciato un segno nella cultura recente, narrate da altrettante icone femminili di oggi ‒ rispettivamente Barbara Stefanelli, Valeria Golino, Michela Murgia, Valeria Mancinelli, Nina Bottacin e Chiara Valerio
Si inizia con Nellie Bly, la prima reporter d’assalto della storia del giornalismo. Decisa a dimostrare che le donne possono compiere qualsiasi impresa, si fa internare in un ospedale psichiatrico e ne documenta il degrado nel celebre articolo Dieci giorni in Manicomio, puntando lo sguardo sulla necessità di riqualificare i manicomi da parte dello stato. Spinta dal successo del romanzo Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, diventa la prima donna a compiere il giro del mondo completamente da sola superando il record di velocità stabilito dal romanzo. A quasi sessant’anni è inviata di guerra nell’Austria insanguinata dal primo conflitto mondiale.
A seguire i riflettori illuminano la vicenda di Alice Guy, prima regista donna della storia del cinema che avviò la sua carriera come semplice segretaria nella casa di produzione Gaumont. Affascinata dall’invenzione dei fratelli Lumière, capisce che al cinema servono storie da raccontare e decide di passare dietro la macchina da presa. Nei successivi vent’anni Guy realizza oltre mille film nei quali sperimenta storie fantastiche e soprattutto effetti speciali innovativi, prima del più famoso Méliès, con il preciso intento di divertire il pubblico demonizzando i tabù della società borghese. Quando si trasferisce negli Stati Uniti, fonda la propria casa di produzione diventando anche la prima produttrice donna della storia.
DA GRAZIA DELEDDA A CRISTINA TRIVULZIO BELGIOJOS
Grazia Deledda raggiunse grandi traguardi: è tutt’ora l’unica italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura e la prima donna a essere stata candidata al Parlamento. Un successo mondiale, il suo, che conquistò fan celebri come D.H. Lawrence ed Eleonora Duse, la quale volle interpretare un film tratto dal romanzo Cenere e convinse il marito Palmiro a lasciare il lavoro al Ministero per farle da agente. La Sardegna aspra, magica e primitiva della sua infanzia diventa teatro di liberazione e riscatto, lo stesso che Grazia Deledda cercava nella propria vita nonostante la miopia dell’establishment letterario italiano che non la riconosceva autrice unica nel suo genere.
Tra le donne patrizie che dedicarono l’intera vita all’unità d’Italia, Cristina Trivulzio Belgiojoso svetta per passione e intelligenza politica, cultura e mondanità, generosità e filantropia. “Giardiniera”, come erano dette le cospiratrici carbonare, mazziniana, poi monarchica, detestata da Alessandro Manzoni che non sosteneva l’indipendenza femminile, fu amata dai grandi intellettuali che frequentavano il suo salotto parigino. La stella di Cristina brillò sulle principali vicende storiche risorgimentali.
DA ANNA PAVLOVA A VANESSA BELL
Considerata la ballerina per antonomasia, con il suo fisico fragile ma innervato di potente temperamento drammatico, Anna Pavlova ha cambiato per sempre il modo di intendere la figura della ballerina classica: non più soltanto elegante esecutrice al servizio dell’uomo, ma artista assoluta e completa. La sua interpretazione della Morte del Cigno è una delle più celebrate della storia della danza.
Vanessa Bell condivise con la sorella, la celebre scrittrice Virginia Woolf, l’amore per l’arte e il desiderio di lasciarsi alle spalle i rigidi valori dell’Inghilterra vittoriana. Le due sorelle, infatti, furono le principali fautrici del Bloomsbury Group, un collettivo di artisti e intellettuali che, con i loro principi di apertura al nuovo e al diverso, influenzarono la letteratura, il femminismo e il modo di vivere e concepire la sessualità del Novecento.
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