La chimera a Cannes. Alice Rohrwacher magnifica cantastorie

Al cinema in autunno, ma in concorso al Festival di Cannes, il film di Rohrwacher racconta di Etruschi, archeologia, tombaroli e molte altre storie. Una perla per il cinema italiano!

Un film sull’aldilà, ma anche sull’aldiquà. La storia di un eroe che cerca la sua amata ma non solo… Alice Rohrwacher si conferma cantastorie del cinema italiano e ancora una volta con La chimera splende e torna in Selezione Ufficiale al Festival di Cannes (edizione 76). “I film mi sembrano una grande occasione per intrecciare legami, per individuare sinergie tra le cose; in particolare mi interessa il rapporto tra l’uomo e la natura, il rapporto con l’invisibile. Detto così sembra un film mistico, ma non lo è: il visibile conta quanto l’invisibile ed è solo un tramite”. Proprio come nei suoi precedenti film, Alice Rohrwacher scrive e dirige una storia in cui entrano in gioco tanto l’individualità quanto la comunità e la società. La chimera è una vera perla del nostro cinema! La vicenda è quella di un gruppo di tombaroli che hanno voglia di denaro e di un archeologo con un dono, che non ha alcun interesse economico, ma cerca solamente una connessione con l’aldilà.

Alice Rohrwacher, La chimera

Alice Rohrwacher, La chimera

LA CHIMERA. NOSTALGIA E FAMIGLIA CIRCENSE

La chimera è qualcosa che tutti cerchiamo, ma che non riusciamo a raggiungere”, commenta la regista. “Per i tombaroli è la sete di ricchezza che affligge l’umanità mentre per Arthur è l’amore che ha perso”. Nei panni di Arthur c’è Josh O’Connor che ai molti è noto per aver vestito i panni del giovane re Carlo nella serie Netflix The Crown. “Questo film è stato per me una vera avventura e Alice ha messo insieme un gruppo di persone fantastiche, ha costruito una famiglia circense”, afferma l’attore. “Abbiamo trascorso insieme diversi mesi. Posso dire che questa è la mia esperienza cinematografica più singolare, davvero unica. È un film che amo tantissimo e di cui sono molto fiero”. Sul suo protagonista, aggiunge la Rohrwacher: “Arthur è la nostalgia, sente il vuoto. Quando ho immaginato questo film non ho pensato a una volontà di tornare al passato, ma a un desiderio ironico di guardare indietro, in modo vivo e non celebrativo. Il film è un film senza speranza, ma contiene un nucleo di speranza molto forte, come nel mondo che crea attorno a sé Italia, in una stazione abbandonata. C’è un’attitudine femminile di non appropriarsi delle cose, ma di dargli una nuova vita. Io non sono nostalgica, guardo al futuro e sono felice di stare nel presente”.

Alice Rohrwacher, La chimera

Alice Rohrwacher, La chimera

NEL CAST ANCHE ALBA ROHRWACHER

Per me questo film è stata un’esperienza di vita, un vero e proprio dono proprio per la sensibilità del personaggio e per la capacità di indagare cose molte profonde della vita”, aggiunge O’Connor. “Ogni volta, quando lascio un personaggio è sempre un commiato, non solo per il ruolo, ma anche per l’esperienza del set nella sua totalità. E spero che Alice in futuro inserisca nuovamente in un suo film un personaggio inglese”La chimera vede coinvolte sia Isabella Rossellini che Alba Rohrwacher, la sorella della regista, che interpreta un personaggio che non si può svelare e diversissimo dal suo solito: “Posso dire che l’arte del cinema è molto vicina alla mia vita e quindi ogni volta tornare a lavorare con Alice è magico. Come dice Josh, è stata creata una famiglia circense, e io sono nata in questa famiglia, quindi è un privilegio unire la mia scelta di vita alle mie origini”.

Alice Rohrwacher, La chimera. Still da video

Alice Rohrwacher, La chimera. Still da video

UN FILM LIBERO

Il film è anche un film sul racconto delle storie, sul credere alle storie. La signora Flora ad esempio crede nelle storie infatti è risaputo che nelle leggende e nella mitologia c’è spesso una porta verso l’aldilà. Flora ma anche Arthur sono incantati da questo. Quello che mi interessava era sì raccontare una realtà mistica, però come parte integrante della vita, non in modo aulico. Come gli stessi tombaroli che quando si staccando dal racconto ci parlano di Arthur dal passato in un modo così semplice e la loro innocenza è sincera, e io stessa ci credo, e quindi credo che Arthur possa trovarla”. Alice Rohrwacher con La chimera realizza il suo film più maturo, con cui speriamo possa volare nuovamente verso gli Oscar, anche dopo la calda accoglienza del cortometraggio Le pupille. “Volevo fare un film libero. Il cinema deve essere libero”, afferma con fermezza e allegria Alice Rohrwacher. “Ho immaginato una storia così locale, ambientata in Etruria negli Anni ‘80, una di quelle storie che non fa impazzire i produttori, su cui abbiamo bisogno dello sguardo degli stranieri per capire molto di noi. D’altronde l’Italia è la terra degli stranieri, e anche di partenze e di arrivi. Rappresentiamo la fascinazione del Mediterraneo e per questo ho immaginato un uomo inglese che cerca la sua radice”.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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