Morto il regista, attore e sceneggiatore Alessandro D’Alatri
A lui si devono film come 'Americano Rosso', David alla Migliore regia esordiente, 'Senza pelle', presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e I bastardi di Pizzofalcone
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Il mondo del cinema italiano, ad una settimana dalla notte dei David di Donatello, piange il regista Alessandro D’Alatri. Anche sceneggiatore ed attore, D’Alatri aveva 68 anni ed è morto per malattia. A lui si devono film come Americano Rosso (1991), premiato con il David alla Migliore regia esordiente, Senza pelle (1993, con Kim Rossi Stuart e Anna Galiena), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e La Febbre (2005). Molto legato anche alla tv ha diretto fiction come I bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi e Un Professore. Alessandro D’Alatri ha lavorato anche in campo musicale: sono suoi alcuni videoclip di artisti come Articolo 31 (Non è un film, 2001), Elisa (Heaven Out of Hell, 2001), Negramaro (Mentre tutto scorre, 2005), Laura Pausini (Invece no, 2008) e Renato Zero (Ancora qui, 2009 – Alla fine, 2013).
THE START UP, IL FILM PER RACCONTARE I GIOVANI
Nel 2017 D’Alatri ha realizzato per il grande schermo The Startup, un film che parla di iniziazione, di sogni, di giovani e di speranze. Tutto nasce da una domanda: qual è il sogno di ogni ragazzo (e non solo) di oggi? Inventare un’app e svoltare! È quello che accade a Matteo Achilli, 18enne romano, che esasperato dall’ennesima ingiustizia subita, inventa un social network che fa incontrare in modo innovativo domanda e offerta di lavoro. All’inizio nessuno crede al progetto e molti sono i falchi pronti ad approfittare di lui, ma a un certo punto arriva la svolta. Ed il ragazzo si ritrova così, da un giorno all’altro, al centro degli interessi del mondo che conta. Da Roma a Milano, dalla borgata del Corviale ai salotti milanesi: in breve tempo Matteo acquista popolarità e soldi. La sua faccia è sulle prime pagine dei giornali e la sua startup conta migliaia di iscritti. Ma il mondo del successo è una giungla: sei preda o predatore. C’è un prezzo da pagare: la famiglia, l’amicizia, l’amore. Cosa sceglierà Matteo? “È un racconto dell’Italia più bella”, ripeteva il regista.
Margherita Bordino
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