38. Settimana della Critica di Venezia. All’insegna della politica e con lo sguardo al presente

Esordi e non solo che si riappropriano “del potere delle immagini e della responsabilità che deriva dall’atto di osservare attraverso un dispositivo di riproduzione”: sono queste le visioni che contraddistinguono la prossima edizione della SIC, sezione parallela della Mostra del Cinema

“Sono film che raccontano storie ‘per tutti’, perfettamente calati nel presente, che non smarriscono il piacere per l’intrattenimento, ma non temono neppure di affrontare la sfida di una provocazione. L’atto della visione non è mai stato così politico”, afferma Beatrice Fiorentino, Delegata Generale della 38esima Settimana della Critica di Venezia (SIC). Tra il 31 agosto e l’8 settembre, come di consueto, il Lido di Venezia sarà animato da tanto cinema, e con la SIC la politica e quindi lo sguardo al nostro presente sarà fortissima. Nelle line-up presentata ci sono anche un cortometraggio diretto da Liliana Cavani e un docufilm che racconta il rapporto tra critica e autori, Passione Critica di Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi.

Beatrice Fiorentino
Beatrice Fiorentino

SIC 38. Il concorso (all’insegna delle donne)

Il concorso della 38esima edizione della Settimana della Critica è costituito da 7 titoli: About last year di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova; Hoard di Luna Carmoon; Life is not a competition, but I’m winning di Julia Fuhr Mann; Love is a gun di Lee Hong-Chi Hong Kong; Malqueridas di Tana Gilbert Cile; Sky Peals di Moin Hussain; The Vourdalak di Adrien Beau. In questa selezione, riportando le parole di Fiorentino, “si è fatta imponente la presenza femminile, così come quella di forme diverse e ‘nuove’ di narrazione non-fiction (dato in sensibile aumento), ma poderosa e massiccia è anche quella delle fiction, con tanto cinema di genere: noir, fantascienza, horror. Tutti, senza eccezione, accostabili tra loro per la voglia di osare sia nelle scelte visive/narrative che per una precisa, lucida e netta presa di posizione. Per la presenza di uno sguardo, appunto”.

Cortometraggio WE SHOULD ALL BE FUTURISTS
Cortometraggio WE SHOULD ALL BE FUTURISTS

SIC 38. Gli eventi

Tre sono invece gli eventi della SIC 38: film d’apertura, chiusura e una proiezione speciale in collaborazione con la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e le Giornate degli Autori. A dare inizio è God is a woman di Andrés Peyrot: nel 1975, il regista francese premio Oscar Pierre-Dominique Gaisseau approda a Panama per girare un documentario sul popolo Kuna, per cui le donne sono sacre. Sono passati 50 anni e i Kuna attendono ancora il loro film, ormai divenuto leggenda. A chiudere è invece Vermin di Sébastien Vaniček: a seguito di un’invasione di ragni velenosi, gli abitanti di una palazzina di periferia dovranno imparare a lottare per la propria sopravvivenza. E infine, la proiezione speciale vede protagonista Passione critica di Simone Isola, Franco Montini, Patrizia Pistagnesi, un film che studia il rapporto tra critica e autori nella storia del cinema italiano in relazione con la storia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, sin dal suo atto di fondazione nel 1971.

Lungometraggio ABOUT LAST YEAR
Lungometraggio ABOUT LAST YEAR

I cortometraggi SIC@SIC

SIC@SIC regala ogni anno il piacere della scommessa: la sfida si risolve sempre in un’intuizione, una scintilla, una possibilità. Anzi, sette. Sette ipotetiche vie per il futuro del cinema italiano. Come precisato nella presentazione della sezione di quest’anno, SIC@SIC “riflette le inquietudini del presente e in certa misura conferma le linee tematiche e formali tracciate dalla selezione ufficiale della SIC: la tendenza a forme di narrazione ibrida o non-fiction, il dialogo tra spazio e individuo, la connessione circolare tra passato e presente, la centralità dell’immagine”. I titoli del concorso SIC@SIC sono: De l’amour perdu di Lorenzo Quagliozzi; Foto di gruppo di Tommaso Frangini; It isn’t so di Fabrizio Paterniti Martello; La linea del terminatore di Gabriele Biasi; Las memorias perdidas de los arboles di Antonio La Camera; Pinoquo di Federico Demattè; We should all be futurists di Angela Norelli. A questi si aggiungono due titoli fuori concorso: Incontro di notte di Liliana Cavani (che accompagna il film d’apertura) e Tilipirche di Francesco Piras (accanto al film di chiusura).

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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