Il geniale produttore di videogames Hideo Kojima protagonista di un nuovo film
Osannato da tutto il mondo, il famoso produttore di videogiochi Hideo Kojima si racconta in un nuovo documentario. Recentemente presentato al Tribeca Film Festival di New York, “Hideo Kojima: Connecting Worlds” è dedicato interamente all’estro creativo del celebre sviluppatore giapponese. Ecco il trailer
Che il mondo videoludico stia sconfinando sempre di più in altri territori è oramai un dato di fatto. Merito di un avanzamento tecnologico in grado di restituire dei prodotti estremamente realistici e raffinati, negli ultimi anni continuano a susseguirsi titoli di videogames che, fra incredibili rese cinematografiche, storytelling accattivanti ed esperienze di gioco estremamente coinvolgenti, possono essere considerati delle opere d’arte a tutti gli effetti.
Non c’è molto da sorprendersi dunque se la figura professionale dello sviluppatore di videogiochi venga spesso paragonata a quella di una vera e propria superstar. Fra i tanti spicca sicuramente il nome dell’innovativo produttore giapponese Hideo Kojima (Tokyo, 1963).
Il documentario su Hideo Kojima
Universalmente considerato un vero e proprio genio rivoluzionario, Kojima ha saputo portare l’industria videoludica a un livello superiore grazie alla realizzazione di pietre miliari quali Metal Gear Solid e Death Stranding. È un successo costruito nel tempo quello dello sviluppatore nipponico, una fama che porta sulle spalle una carriera lunga più di quarant’anni e destinata a non finire qui. Ma per ogni consacrazione che si rispetti non poteva mancare la realizzazione di un film biografico.
Intitolato Hideo Kojima: Connecting Worlds, questo nuovo documentario si annuncia come un viaggio nella mente vulcanica del celebre autore che si avvale della presenza di altre importanti star (del calibro di Grimes, Nicholas Winding Refn e Guillermo del Toro) per tessere le fila di un racconto a più voci: dal lungo periodo di lavoro presso la casa di videogiochi Konami fino alla creazione del proprio studio indipendente. Diretta dal regista britannico Glen Milner (già noto al grande pubblico per Rogue One: A Star Wars Story), e presentato da Filmworks in collaborazione con Playstation Studios e Kojima Productions, la pellicola ha recentemente debuttato all’ultima edizione del Tribeca Film Festival di New York.
Lo sviluppatore di videogiochi come divinità
Nonostante l’attualità dell’argomento, non è la prima volta che il cinema entra in campo per narrare tanto l’universo videoludico quanto i suoi protagonisti. Dalla fine degli anni ’80 in poi sono infatti numerosi i film incentrati sul mondo spettacolare dei videogiochi e sull’aurea mistica de loro creatori.
Fra questi vanno sicuramente menzionati Il piccolo grande mago dei videogames – diretto da Tom Holland nel 1989, ed esplicitamente rivolto a tutti i fan della Nintendo, è forse il primo film a dipingere l’industria videoludica come un incredibile fenomeno di massa –, eXistenZ di David Cronenberg (dove il personaggio della game designer Allegra Geller viene venerato come fosse una dea) e il più recente Ready Player Number One, di Steven Spielberg.
Anticipando di parecchio quello che oggi stiamo vivendo in prima persona, tutti questi esempi non fanno altro che puntare i riflettori su di un caso particolarmente interessante come l’assottigliamento delle barriere fra una dimensione di nicchia e un’altra decisamente più mainstream. Che sia finalmente giunto il momento di guardare ai videogiochi con occhi completamente nuovi?
Valerio Veneruso
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati