Morto Giuliano Montaldo, intellettuale e regista di “Sacco e Vanzetti”

L’attore e sceneggiatore muore a 93 anni. È stato regista di tanti film incredibili, tra cui “Giordano Bruno”

Posso dirvi che vedendo Gian Maria Volonté capirete cosa vuol dire il mestiere dell’attore”, disse con convinzione Giuliano Montaldo tanto tempo fa e aveva ragione. Regista amatissimo, Montaldo si è spento nella sua casa romana a 93 anni. Lui che, decano del cinema italiano, non è stato solo regista ma anche sceneggiatore e attore, e che dal 1999 al 2004 è stato a capo dell’allora nascente Rai Cinema. Sacco e Vanzetti del 1971 e Giordano Bruno del 1973 sono i due suoi film simbolo, quelli che tutti ricordano e riconoscono, ma il suo percorso è stato lungo e interessante. Ha amato il cinema in tutte le sue forme e si è anche divertito nel farlo, con passione, intelligenza e profonda attenzione. Montaldo ha sempre avuto al suo fianco nel privato e nel lavoro l’amata Vera Pescarolo. Alla coppia è stato dedicato anche un documentario a firma di Fabrizio Corallo dal titolo Vera & Giuliano.

Alcuni meravigliosi film di Giuliano Montaldo

Dopo gli inizi come attore – in tanti lo ricordano in Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani – decide di passare dietro la macchina da presa. Il suo esordio alla regia risale al 1961 con Tiro al piccione mentre il successo arriva poco dopo, nel 1967 con alcune produzioni americane come Ad ogni costo e il celebre thriller Gli intoccabili del 1969. Ormai popolare, lavora alla trilogia del potere realizzando Gott mit uns (1970), Sacco e Vanzetti (1971, Palma d’oro a Cannes) e Giordano Bruno (1973). Tra gli altri suoi film ricordiamo Il giocattolo del 1979 con Nino Manfredi, Gli occhiali d’oro e Il giorno prima del 1987 e Tempo di uccidere del 1989. Dopo una lunga pausa è tornato alla regia nel 2007 con I demoni di San Pietroburgo, incentrato sulla figura di Dostoevskij, mentre nel 2011 ha diretto Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini ne L’industriale. La sua ultima prova d’attore è memorabile: è il 2018 quando cede alle lusinghe di Francesco Bruni in Tutto quello che vuoi che gli valse anche un David di Donatello come migliore attore non protagonista.

Giuliano Montando. Il ricordo di Roberto Cicutto e Alberto Barbera

La notizia della scomparsa di Montaldo arriva mentre la gran parte dell’industria cinematografica italiana e internazionale è riunita all’80esima Mostra del Cinema di Venezia. E durante la presentazione del francobollo realizzato in onore di Gina Lollobrigida, Roberto Cicutto (Presidente La Biennale di Venezia) e Alberto Barbera (Direttore della Mostra del Cinema) hanno ricordato Montaldo. “Io ho fatto la comparsa in Sacco e Vanzetti. Al tempo facevo il quarto assistente, segretario di produzione e guadagnavo 15.000 lire a settimana. E lui mi disse ‘sto due settimane a Cinecittà a girare Il processo, mettiti lì’. Mi commuove ricordare questa cosa personale”, dice Cicutto visibilmente emozionato. “Giuliano Montaldo possedeva un senso di ironia straordinario, che oltre ad essere un grandissimo regista, un grandissimo direttore degli attori, era il più grande raccontatore di barzellette che io abbia mai conosciuto nella mia vita”, dichiara Barbera. “Una persona di grandissima simpatia, disponibilità e generosità. Un vero signore. Uno dei protagonisti di quelli che hanno contribuito a fare grande, immenso il cinema italiano del secondo dopoguerra, cinema che ha avuto protagonisti giganteschi, tra cui ovviamente Anna Magnani e Gina Lollobrigida, che oggi ricorderete e celebrate”.

Margherita Bordino

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

Scopri di più