Al Palazzo delle Esposizioni arriva il primo corto ideato e realizzato con l’IA

Si intitola “Cassandra” ed è il primo episodio di una serie che si pone l’obiettivo di sviluppare l’estro e la creatività umana grazie all’utilizzo dell’IA. Il corto sarà presentato nella Sala Cinema del museo romano e sarà presto disponibile su RaiPlay

In occasione degli Short Film Days, il nuovo spazio dedicato alle giovani generazioni della Festa del Cinema di Roma, sarà presentato in anteprima nazionale a Palazzo delle Esposizioni, Cassandra, il primo episodio di una serie transmediale ideata e realizzata con l’AI. Il progetto, prodotto dalla Scuola Holden di Torino (focalizzata nella realizzazione di opere di narrativa, sia audiovisive che letterarie) e Rai Cinema, nasce con l’obiettivo di potenziare la creatività umana attraverso la collaborazione con l’intelligenza artificiale. 

Cassandra, il primo cortometraggio ideato e realizzato con l’AI: la storia

Protagonista della storia è Agatha (interpretata da Nicole Soffritti) una giovane studentessa della Scuola Holden di Torino scelta come story – trainer a Cassandra, un’app di intelligenza artificiale capace di prevedere eventi futuri degli utenti, analizzando i loro dati personali. Agatha ha il compito di insegnare a Cassandra a parlare con un tono di voce umano ma, con il passare dei giorni, capisce che le previsioni dell’app si spingono oltre il semplice calcolo delle probabilità, rischiando così di influenzare in maniera incisiva le scelte degli utenti che entrano in contatto con lei. 

Cassandra
Cassandra

Cassandra: parola allo sceneggiatore Riccardo Milanesi 

“Immaginare e poi scrivere ‘Cassandra’ è stato un viaggio molto particolare che ha combinato creatività umana e potenzialità dell’intelligenza artificiale. È stato interessante utilizzare l’AI in un momento preciso della fase di scrittura, per aprire nuove dimensioni nella narrazione”, spiega ad Artribune Riccardo Milanesi che ha seguito la direzione del progetto. 
“Dopo aver delineato la struttura base della sceneggiatura, abbiamo infatti trasformato ChatGPT in un chatbot(software che simula ed elabora conversazioni umane) del personaggio di Agatha, la protagonista. Così l’abbiamo interrogata direttamente sulle sue passioni, le sue paure, ma anche sul suo film preferito, per aggiungere ulteriori dettagli al racconto. È stato come avere un dialogo diretto con il personaggio, che senza l’intelligenza artificiale non sarebbe stato possibile. Abbiamo avuto lo stesso approccio quando abbiamo immaginato come dovesse ‘pensare’ il personaggio di Cassandra, un’intelligenza artificiale che prevede il futuro. L’obiettivo era sempre quello di utilizzare l’AI, come uno strumento che potenzia la creatività e l’immaginazione umana, che deve rimanere centrale. Viviamo in un momento di grande sviluppo dell’intelligenza artificiale, che porta con sé enormi opportunità e altrettanti rischi, in tutti i settori”. Dopo Cassandra, i prossimi progetti della Holden.ai StoryLab “getteranno un seme per imparare a conoscere meglio l’AI, per definire i confini tra noi e lei e, in futuro re-immaginare il modo in cui noi umani, e ripeto, noi umani, racconteremo storie”.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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