Tim Burton e le sue creature invadono il Museo del Cinema di Torino
Oltre 500 opere disseminate per l’intera Mole Antonelliana accompagnano il pubblico alla scoperta del fantastico mondo del regista statunitense
Ottime notizie per tutti i fan di Tim Burton ( California, 1958): si aprono le porte di Il mondo di Tim Burton, la grande mostra dedicata al celebre regista statunitense al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Da quando nel 2008 il MOMA di New York propose a Burton di realizzare una mostra itinerante che toccasse mezzo globo, l’ambizioso progetto ne ha fatta di strada senza però mai raggiungere il nostro Pease. La mostra, curata da Jenny He, e fortemente voluta dal direttore del museo torinese, Domenico De Gaetano, prende d’assalto il capoluogo piemontese.
Il mondo di Tim Burton: la mostra
Costata ben 900mila euro, e costituita da 540 opere, la mostra si concentra principalmente sull’inarrestabile creatività dell’iconico film maker, ponendo un’attenzione particolare su tutto quello che vi è prima e dietro l’opera finale. Protagonista assoluta della rassegna è dunque la mente stessa del regista che si esprime con schizzi, storyboard, disegni e manichini in scala reale. Un viaggio sorprendente nei meandri di un universo immaginifico che continua ancora oggi a influenzare artisti, scrittori e semplici estimatori che, almeno una volta nella vita, hanno trovato conforto in quelle emblematiche creature tanto buffe e grottesche, quanto incomprese e misteriose. La mostra abita tutti gli spazi del Museo, dalla rampa elicoidale all’ascensore, dall’ingresso ai giardini, dal piano di accoglienza al Caffè Vergnano.
Il mondo di Tim Burton: il percorso espositivo
Il pubblico viene accolto dalle installazioni esterne al museo, ovvero: il gigantesco gonfiabile raffigurante il bambino palloncino e le siepi ispirate a Edward mani di forbice; per poi inoltrarsi nella bocca spalancata di un mostro bizzarro ed entrare nel vivo della mostra. Questa, suddivisa in nove sezioni tematiche, rivela l’enorme fantasia di Tim Burton attraverso opere realizzate con le tecniche più disparate e sui supporti più improbabili. Si passa dai bellissimi schizzi sui tovagliolini di alberghi e ristoranti, agli sketch per progetti mai realizzati, dalle sculture di grandi dimensioni, a frammenti di cortometraggi, videoclip e polaroid giganti – stampate grazie all’ormai rara Polaroid 20 x 24 – prodotte tra il 1992 e il 1999. Lungo la rampa del Museo del Cinema, che segue concettualmente le caratteristiche figure spiraliforme tanto presenti nell’immaginario burtoniano, la mostra dà lustro a tutta la tenacia e la sensibilità di Tim Burton. Una commistione di talenti che ha dato vita a personaggi indimenticabili come Jack Skeletron di Nightmare before Christmas, Edward mani di forbice o Beetlejuice. Fra i numerosissimi cimeli, spiccano anche dei sorprendenti bozzetti per film della Disney come Red e Toby, Taron e la pentola magica, e gli storyboard per lavori più recenti come Dumbo e la serie targata Netflix, Mercoledì. Tra le sezioni più incisive è d’obbligo citare quella dedicata agli outsider, ai Reietti incompresi che, come ha ricordato Domenico De Gaetano: “vivono ai margini della società, della cosiddetta società normale, vengono discriminati e poi alla fine, in qualche modo, trovano un loro posto o comunque vivono la loro avventura”.
Tim Burton: la masterclass e il Premio Stella della Mole
La mostra monografica non è l’unica occasione per celebrare la carriera di Tim Burton, al regista – che mercoledì 11 ottobre terrà una Masterclass andata in pochissimo tempo soldout – è stato infatti assegnato il premio Stella della Mole come riconoscimento del suo contributo innovativo e visionario al mondo del cinema. Durante tutta la durata della mostra sono in programma attività didattiche aperte al pubblico, proiezioni al Cinema Massimo di tutta la sua filmografia (e più precisamente tra novembre 2023 e febbraio 2024) e workshop organizzati in collaborazione con la Scuola Holden.
Valerio Veneruso
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