Bonnie: il documentario sulla casting director che ha scovato i talenti del cinema

Scovare e scoprire talenti. Scegliere i giusti attori per ogni singolo personaggio. Guardare alla loro presenza ma anche alla loro anima. Ecco cosa fa Bonnie Timmermann

Bonnie Timmermann. Vi dice qualcosa questo nome? È uno di quelli che scorre tra i titoli di coda di film che hanno fatto la storia del cinema contemporaneo come Una poltrona per due o Dirty Dancing. Un nome che può non dire molto, ma che nasconde un grande personaggio, una bella storia e una donna che ha dato tutta la sua vita per il cinema. Bonnie, presentato in Venezia Classici alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia e diretto da Simon Wallon, è il documentario che traccia il ritratto di una delle casting director più importanti di tutti i tempi. Colei che ha scoperto o lanciato a livello internazionale attori come Steve Buscemi, Benicio Del Toro, Natalie Portman, Mark Ruffalo, Melissa Leo, Liam Neeson, Sigourney Weaver, Bruce Willis, Chris Rock.

Guardare: è questa la parola chiave per un casting director

Bonnie è un film semplice, conciso ed emozionante. La celebrazione di una grande professionista che ha contribuito, e ancora lo fa, a scoprire talenti tra cinema, teatro e tv. “Seeing is believing. I hope that people who come after me will keep on looking” – in italiano “vedere per credere. Spero che le persone che verranno dopo di me continueranno a guardare” – questo è il suo grido silenzioso di speranza. Tra interviste, materiale d’archivio di provini e parole della stessa protagonista, Wallon racconta una storia speciale fatta di passione, empatia, ricerca e determinazione.

Gli estratti dei video di alcuni provini avvenuti con lei nel tempo mostrano ovviamente solo il volto dell’esaminato e mai della casting, di cui si sente la voce e l’intenzione. E quello che ne viene fuori sono interviste per nulla impersonali, anzi. Interviste naturali di confronto, comprensione e osservazione. “La prima volta che ho incontrato Bonnie Timmerman, non ho potuto fare a meno di fissare i suoi occhi. Ha un modo di vedere attraverso le persone, come un sesto senso che molti di noi non possiedono. Bonnie ha avuto un grande impatto sui film e le serie che abbiamo visto, diffondendo la sua visione nel nostro inconscio collettivo”, racconta Wallon in una vecchia intervista.

Cosa avrebbe fatto Michael Mann senza Bonnie Timmermann?

Bonnie Timmermann inizia il suo lavoro di casting director alla fine degli anni settanta ed è ancora attiva. Ora è anche produttrice: ultimamente ha prodotto In the Land of Saints and Sinners di Robert Lorenz (storico collaboratore di Clint Eastwood) con Liam Neeson (una sua scoperta), Kerry Condon, Jack Gleeson, Colm Meaney, Ciarán Hinds, passato nella sezione Orizzonti Extra all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nel 1984 la sua collaborazione con Michael Mann per la serie tv Miami Vice (che poi proseguirà in moltissimi film come Manhunter – Frammenti di un omicidio, L’ultimo dei Mohicani, Insider, Heat – La sfida ed altri capolavori firmati da Mann) segna anche il marchio di fabbrica di Bonnie, una donna attenta agli esseri umani.

Una newyorkese osservatrice, in metropolitana, per strada. E così i suoi cast sono pieni di attori afroamericani, indigeni, latini e asiatici: li ha messi in prima linea in un modo che non erano mai stati in televisione o nel cinema americano. La Timmermann ha infatti sempre lottato per un principio: l’autenticità. Da trovare a tutti i costi nel volto di un interprete che doveva diventare un personaggio. E anche l’uguaglianza e la parità di genere. Spesso Bonnie cambiava l’identità del personaggio, scegliendo una donna anziché un uomo. E tutto questo lavorando nel cinema d’autore, ma anche in tantissimi blockbuster.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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