La collezione del Museo dell’Audiovisivo e del Cinema di Cinecittà punta sulle donne 

Vanessa Beecroft e Anna Di Prospero sono le protagoniste delle nuove acquisizioni del museo romano assieme a Studio EL. Opere, fotografie e oggetti entrano a far parte della collezione, tra memoria e contemporaneità

Multidisciplinarietà, contaminazioni e linguaggi differenti. La Presidente Cinecittà Chiara Sbarigia, sin dall’inizio del suo incarico presso gli Studios di Via Tuscolana a Roma, rivendica questa volontà. Ed è così che il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema ha riaperto al pubblico presentando le nuove acquisizioni.

Otto foto e un video realizzati dall’artista Vanessa Beecroft (Genova, 1969), che fanno riferimento alla straordinaria performance VB93, abitano gli spazi espositivi del polo assieme a ventuno fotografie dell’artista Anna Di Prospero (Roma, 1987), realizzate in occasione della mostra dell’Archivio Storico Luce La Memoria delle Stazioni. A queste si unisce Studio EL (storico studio di Ettore Scola e Luciano Ricceri), laboratorio di idee e lavoro. Una raccolta di opere e oggetti con cui il MIAC muove i primi passi per costituire una collezione permanente.

Artiste e fotografe protagoniste delle nuove acquisizioni del MIAC

Presente all’inaugurazione la fotografa Anna Di Prospero emozionata nel vedere il suo lavoro inserito in un progetto più ampio e definitivo all’interno degli Studios che hanno fatto grande il cinema italiano nel mondo, e non solo. Le sue foto, realizzate appunto per la mostra La memoria delle stazioni, nascono dalla volontà di dare un’interpretazione contemporanea delle stazioni di oggi e rappresentano le prime fotografie all’interno dell’Archivio Luce realizzate da una donna. Le immagini di Vanessa Beecroft, invece, riprendono la straordinaria performance VB93, la più imponente della sua carriera, realizzata ad ottobre dello scorso anno con ben trecento modelle nel mitico Teatro 5 su invito di Cinecittà. Le sue opere dialogano con un nucleo di sculture originali del film La città delle donne, di Federico Fellini.

Studio EL archivio giornali © Andrea Martella
Studio EL archivio giornali © Andrea Martella

Cinecittà: tra memoria e contemporaneità

Da un lato la fabbrica dei sogni, con una testimonianza viva come il laboratorio artigianale (potremmo dire ‘la bottega’ di Scola e Ricceri), e dall’altro immagini ferme e in movimento che riflettono sul presente. “Il MIAC non ha ambizioni di essere il Louvre però vuole essere un luogo di riflessione e di sincretismo tra le arti e intende essere anche luogo di racconto anche del lavoro. Cinecittà ha come prima mission quella degli studi ma non rinuncia quindi alla narrazione culturale del cinema”, afferma la Presidente Sbarigia. 

Un concetto che prende forma con lo Studio EL (visitabile su prenotazione) raccogliendo disegni, bozzetti, prospetti originali di Luciano Ricceri, assieme ad appunti, fotografie e documenti condivisi con Ettore Scola. E poi ancora: maquette, modellini, oggetti di scena, accessori per costumi e abiti, arredi, raccontano capolavori come La FamigliaIl viaggio di Capitan FracassaSplendorConcorrenza Sleale, testimoniando un grande sodalizio umano e professionale tra il regista e lo scenografo. La riflessione sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio del MIAC trova declinazione anche nella presentazione di uno straordinario elemento scenico originale già presente nel patrimonio di Cinecittà: la slitta del film Ludwig, di Luchino Visconti, su disegno dello scenografo Mario Chiari, presentata al pubblico in una opportuna sede museale e completamente restaurata per l’occasione.

Margherita Bordino
https://www.museomiac.it

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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