Ecco come sarà il festival Lo Schermo dell’arte 2023 a Firenze. L’arte incontra il cinema

Oltre 30 i titoli della 16esima edizione del festival diretto da Silvia Lucchesi. Grazie a Gucci, le proiezioni al Cinema La Compagnia saranno gratuite per gli under 30. Attesa per il doc “Radical Landscapes”, sull’irripetibile stagione dell’architettura radicale

Per nove dei dieci anni successivi alla scomparsa di Fabrizio Fiumi, cofondatore del Gruppo 9999 nell’impareggiabile Firenze di fine ani Sessanta, sua figlia Elettra si è dedicata a capire chi fosse stato. Solo dopo la morte del visionario architetto, avvenuta nel 2013 a Los Angeles, ha infatti scelto di addentrarsi nella vicenda professionale del padre, per molti l’uomo dietro al mitico nightclub fiorentino Space Electronic. Un esercizio di indagine, tra memoria pubblica e ricordi privati, che l’ha condotta a catalogare, studiare e organizzare l’archivio multimediale (in parte inedito) paterno e dei 9999: un mix di film Super 8, fotografie, disegni, opere di design con cui riassaporare lo spirito e lo slancio di una stagione della storia architettonica italiana mai replicata, al centro nel 2017 della mostra Utopie radicali. Oltre l’architettura: Firenze 1966-1976, a Palazzo Strozzi. Le ricerche di Elettra Fiumi sono confluite nel documentario Radical Landscapes che, a un anno di distanza dal debutto internazionale (al prestigioso festival americano di documentari DOCNYC), sta per approdare a Lo Schermo dell’arte come evento speciale – a ingresso libero, sabato 18 novembre. L’opera è una delle oltre 30 protagoniste della 16esima edizione festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi: in programma dal 15 al 19 novembre 2023, in vari sedi del capoluogo toscano, sarà anche quest’anno fruibile da qualsiasi latitudine, con l’ormai irrinunciabile estensione in streaming su Più Compagnia (fino al 26 novembre). Ancora una volta, Gucci assicura l’ingresso gratuito alle proiezioni al Cinema La Compagnia, centro nevralgico della kermesse, per gli under 30, chiamati anche a indicare il miglior film del festival tramite l’app dedicata.

Cinema e arte contemporanea al festival Lo Schermo dell’Arte 2023

Ambientato negli Stati Uniti e in Italia, Radical Landscapes promette di far rivivere sul grande schermo la Firenze degli anni Sessanta-Settanta, culla di un’effervescenza creativa oggi difficile perfino da immaginare. Una città con un centro storico vissuto davvero, in bilico tra durature utopie fissate su carta e temporanee certezze visive, come la proiezione di immagini dello storico Happening su Ponte Vecchio, datato 1968 e firmato, appunto, 9999. Come di consueto, il festival fiorentino riesce a combinare l’analisi del contesto locale – è il caso di Radical Landscapes, ma anche dell’omaggio a Diego Marcon, fino al 4 febbraio 2024 protagonista della maxi personale al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci – con una selezione di titoli dal respiro decisamente globale. Documentari e film legati a temi “politici, sociali, ambientali, identitari”, come precisato da Lucchesi, che spiega come “in questo momento di guerre e sofferenze inaccettabili pensiamo che il nostro contributo sia quello di offrire altre prospettive alla violenza, all’ingiustizia, all’intolleranza. Continueremo a credere che l’arte possa aiutarci ad avvicinarsi gli uni agli altri, insieme nella nostra umanità”. Non sorprende, dunque, che in apertura lo sguardo si rivolga al Medio Oriente, con The Pixelated Revolution, la non-academic lecture dell’artista libanese Rabih Mroué focalizzata sulla rappresentazione della violenza e della guerra attraverso schermi e web. Si cambia registro con l’appuntamento conclusivo, che segnerà l’anteprima italiana dello psycho-thriller Inside di Vasilis Katsoupis. Nella pellicola Willem Dafoe veste i panni di un ladro di opere d’arte, costretto a una forzata “convivenza” con i capolavori contemporanei che avrebbe voluto sottrarre da una dimora privata.

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Nummer achttien – the breath of life di Guido van der Werve, 2023. Still dal film

Lo Schermo dell’Arte 2023. Il focus sull’artista olandese Guido van der Werve

Classe 1977, Guido van der Werve è il poliedrico autore scelto per il focus del festival. Atteso a Firenze per l’anteprima italiana del suo primo lungometraggio autobiografico, dal titolo Nummer Achttien – The Breath of Life (15 novembre, ore 21), l’artista, compositore, giocatore di scacchi, maratoneta e praticante di sport estremi terrà una lecture all’Accademia di Belle Arti di Firenze (16 novembre, ore 15:30) e sarà omaggiato con varie proiezioni nei cinque giorni della kermesse. Restando sui “nomi forti” della scena artistica della nostra epoca, si segnalano ancora le proiezioni focalizzate su Nam June Paik, considerato il padre della video arte, e la prima italiana di Robert Irwin: A Desert of Pure Feeling, in cui viene ripercorsa la carriera dell’artista californiano scomparso il 25 ottobre scorso. Esordio mondiale per Dead Dance, film di Domenico Palma che traccia un resoconto della realizzazione dell’opera di Giulia Cenci esposta alla Biennale di Venezia 2022. Immancabili, come da tradizione, le prime mondiali delle quattro opere realizzate grazie al sostegno di VISIO Production Fund 2022 (fondo di produzione nato nell’ambito di VISIO-European Programme on Artists’ Moving Images), nell’ambito del fortunato progetto dedicato agli under 35 curato da Leonardo Bigazzi: gli artisti selezionati per il 2023 sono Simon Liu, Gerard Ortín Castellví, Maryam Tafakory e Yuyan Wang. Appuntamento, infine, alla Strozzina di Palazzo Strozzi per l’installazione multicanale La montagna magica di Micol Roubini, prodotta dallo Schermo dell’arte e realizzato con il sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022).

Valentina Silvestrini

https://www.schermodellarte.org/festival-2023/programma/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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